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Mondiali ciclismo 2018, il tracciato e i favoriti tra gli elite uomini

Ciclismo

Alfredo Corallo

L'Italia si rilassa al biliardino in attesa della prova in linea dei Mondiali (foto dal profilo Twitter di Federciclismo)

Domenica la prova in linea dei Mondiali di Innsbruck, con Nibali e Moscon che proveranno a regalarci un titolo iridato che manca all'Italia dal 2008. Un tracciato durissimo per i super favoriti Alaphilippe, Valverde e Simon Yates, con il campione in carica Sagan a caccia della sua quarta maglia arcobaleno consecutiva

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C'è stato un tempo in cui l'Italia era capace di piazzare 4 ciclisti nei primi 4 posti dei Mondiali: è successo davvero, nella gara d'esordio della corsa iridata, nell'epico 1927, "una storia d'altri tempi, di prima del motore, quando si correva per rabbia o per amore". Alfredo Binda, il Costante Girardengo della poesia cantata da Francesco De Gregori, Domenico Piemontesi e Gaetano Belloni da Pizzighettone alla conquista della Germania hitleriana, quattro soldati sui pedali che il 27 luglio, sull'asfalto infuocato dell'Inferno Verde del Nürburgring, scattarono come delle scintille sul circuito dell'autodromo tedesco che segnerà per sempre il volto di Niki Lauda. Da lì, sulle 84 edizioni disputate, l'Italia vincerà altre 18 volte,  seconda soltanto ai 26 successi del Belgio di Eddy Merckx, fino alla doppietta Ballan-Cunego del 2008 a Varese. Poi il vuoto, dieci anni a digiuno di medaglie, qualcuna di legno (vedi Trentin nel 2017), tanta volontà, ma poca gloria. 

L'ultima vittoria dell'Italia ai Mondiali risale al 2008 con la doppietta azzurra di Varese: oro ad Alessandro Ballan e argento a Damiano Cunego 

Come sta lo Squalo? Per i bookies Nibali tra i favoriti

Ora che è arrivata anche la Milano-Sanremo sarebbe un vero peccato se Vincenzo Nibali non dovesse vestire almeno una volta nella sua carriera la maglia arcobaleno e completare il cerchio, mettere il sigillo dorato su un palmarès già imperiale. Il tracciato di Innsbruck sembrerebbe (quasi) disegnato per lui, per uno Squalo al top, s'intende. Ma come si fa a essere al meglio se nemmeno due mesi fa sei stato operato a una vertebra toracica? In questi giorni il messinese è apparso sorridente, resta da capire se la ferita - anche psicologica - per l'assurda frattura che l'ha costretto al ritiro sull'Alpe d'Huez sia stata completamente rimarginata. Le buone risposte alla Vuelta hanno incoraggiato i bookmakers, che lo quotano tra i favoriti (a 10), dietro Alaphilippe e Valverde (entrambi dati a 5,50), e Simon Yates (8,50). Ci sarebbe anche un certo Peter Sagan... che ha vinto gli ultimi 3 Mondiali e se portasse a casa il quarto staccherebbe Binda, Merckx, Oscar Freire e Rik Van Steenbergen diventando il ciclista più iridato di sempre, ma il percorso - teoricamente - non sarebbe quello più adatto alle caratteristiche del campione slovacco che l'anno scorso a Bergen, in Norvegia, dedicò la vittoria al compianto Michele Scarponi. 

Gli Azzurri

La squadra c'è, anche con la defezione di Fabio Aru l'Italia che Davide Cassani presenterà in Austria avrà le sue carte da giocare: Nibali avrà al suo fianco Gianni Moscon, l'altro leader designato e un altro dei più quotati alla vittoria finale (7° nella lista dei bookies a 15). A proteggere le spalle ai due capitani gente come Franco Pellizotti, Alessandro De Marchi, Damiano Caruso, Domenico Pozzovivo, Dario Cataldo e Gianluca Brambilla, non esattamente l'Armata Brancaleone. "Non siamo i favoriti - ha spiegato il ct Cassani, che in questi giorni ha alleggerito la tensione postando sui social diversi video simpatici della preparazione austriaca - e stiamo inseguendo la migliore condizione, ma non partiamo battuti. Non credo che la corsa si animerà solo nell'ultimo giro, come avviene di solito, ma molto, molto prima. E dovremo farci trovare pronti. Favoriti? La Francia, con Alaphilippe, Bardet e Pinot, e l'Olanda, con Dumoulin, Poels, Kelderman, Kruijswijk e Mollema. Poi attenzione ai gemelli Yates e Roglic, senza dimenticare spagnoli e colombiani. Sagan? Sulla carta il percorso non è per lui, ma è un ciclista capace di tutto".

Un tracciato diabolico

Se la Höttinger Höll è chiamata "la strada per l'inferno" un motivo ci sarà. Lunga 2.800 metri, ha una pendenza media del 13% con una punta del 28 e costituisce l'ultima fatica di Ercole che i nostri eroi dovranno affrontare per aspirare al Vello d'Oro. In totale, il tracciato misura 258,5 km (dislivello di 4.670 metri) con partenza da Kufstein alle 9.40 e arrivo ad Innsbruck intorno alle 16.40 (diretta su Eurosport, canale 210 del pacchetto Sky, e live sul sito e sulla app di Sky Sport). La parte iniziale appare quella meno complessa, fino all'entrata nel circuito Olympia di 23,9 km da compiere sei volte, che prevede la salita di Igls per 7.9 km al 5,7%. Ai -31 dal traguardo il giro infernale, con lo strappo di Gramartboden che, con molta probabilità, deciderà il Mondiale. Se non bastasse, a rendere più "appetitosa" la giornata il divieto di utilizzare la radiolina, come ai tempi di Sallanches 1980 e Duitama 1995, paragonabili per difficoltà al muro austriaco, dove il 30 settembre del 2018 si scriverà un'altra pagina dorata di storia del ciclismo.