Mondiali, Nibali: "Grazie di aver sognato con me". Ora Il Lombardia

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Dopo il black out che gli è costato la possibilità di vestire per la prima volta la maglia arcobaleno, Nibali ha voluto ringraziare sui social compagni, staff e tifosi: "E' stata un'emozione unica". Ora il finale di stagione, in cui tenterà lo storico tris al Giro di Lombardia

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"Vestire la maglia azzurra è sempre un'emozione unica. Grazie ai miei compagni e a tutto lo staff, che con me hanno condiviso questo sogno mondiale. Un grazie di cuore anche a tutti i nostri tifosi per aver creduto in noi e averci sostenuti in ogni istante". Parole di Vincenzo Nibali, che ha scelto i social per condividere il suo pensiero ai tanti tifosi azzurri delusi dopo i Mondiali di Innsbruck, vinto da Alejandro Valverde e che ha visto lo Squalo staccarsi nel tratto più duro del percorso, lasciando così via libera agli avversari. Il messinese, alla vigilia, aveva parlato di una condizione all'80%: appena due mesi fa era stato operato a una vertebra toracica per l'assurda frattura che l'aveva costretto al ritiro sull'Alpe d'Huez, "investito" dalla tracolla della macchinetta fotografica un tifoso. La lunga rincorsa iridata era partita con una Vuelta al servizio della squadra, in cui Vincenzo aveva fatto vedere di avere una discreta gamba, non sufficiente però per restare a contatto con i migliori nella Höttinger Höll, 2.800 metri con una pendenza media del 13% con una punta del 28. "Avrei voluto vincere per Michele Scarponi - ha spiegato Nibali alla Gazzetta dello Sport -. Improvvisamente, però, mi si è spenta la luce. Ho pagato un'accelerazione di Kruijswijk. L'unica cosa positiva è che non ho mai sentito male alla schiena, ma sono sicuto che mi aspetta un inverno di duro lavoro". La stagione dello Squalo, che si era aperta con l'entusiasmante vittoria alla Sanremo, si concluderà in un paio di settimane con Giro dell’Emilia, Tre Valli Varesine e Il Lombardia, già vinto in due occasioni (l'ultima nel 2017). Poi testa, cuore e gambe al 2019, in cui Vincenzo (34 anni il prossimo 14 novembre) potrebbe tornare al Giro d'Italia e tentare di diventare il vincitore più anziano di sempre, un record che appartiene al grande Fiorenzo Magni che nel 1955 conquistò la Corsa Rosa a 34 anni, 6 mesi e 29 giorni.