Filippo Pozzato si ritira dal ciclismo: "Realizzato il mio sogno, è stata una figata"

Ciclismo

Pippo Pozzato, genio e sregolatezza del ciclismo, dice stop a 37 anni: "Avrei continuato solo ad alti livelli, ora mi dedicherò alla scoperta di nuovi talenti. Chissà che non trovi il nuovo Peter Sagan". La sua vittoria più prestigiosa resta la Milano-Sanremo del 2006

Filippo Pozzato dice basta e si ritira dal ciclismo. Il vicentino, classe 1981, ha annunciato la sua decisione con un'intervista alla 'Gazzetta dello Sport', seguita da un post su Facebook. "Mi sarebbe piaciuto disputare la 20esima annata tra i professionisti, ma solamente in un contesto di alto livello dato che, per rendere al meglio, sono necessarie grandi motivazioni - ha spiegato Pippo, che nell'ultima stagione ha corso per la Wilier Triestina-Selle Italia -. Oggettivamente, correre nel 2018 in Cina, Corea e Marocco, non poteva essere il mio desiderio di corridore, nonostante si fossero rivelate belle esperienze". Pozzato è stato tra i talenti più puri del ciclismo italiano degli ultimi anni, capace di raccogliere meno di quanto promesso. Ciclista social, amante della bella vita (la Ferrari, la residenza a Montecarlo, le serate) ma professionista esemplare, Pippo è stato capace di restare a grandi livelli per 16 anni, conquistando la Milano-Sanremo del 2006, due tappe al Tour de France, una al Giro, tre Laigueglia, una Tirreno-Adriatico, un argento e un bronzo ai Mondiali Juniores 1998 di Valkenburg e un secondo posto alla Parigi-Roubaix del 2009 e al Giro delle Fiandre 2012. Nel suo futuro, oltre al ritorno al suo primo amore, ovvero l'hockey su pista, Pozzato si dedicherà alla crescita dei giovani ciclisti italiani: "D’ora in avanti vorrei aiutare i giovani a crescere e a sfruttare al massimo il loro talento, cosa che non sempre mi è riuscita. Per ora abbiamo creato una squadra Continental, ma il mio sogno è un progetto più grande, in cui coinvolgere gli sponsor con idee innovative. In Italia c’è bisogno di una rispolverata nelle persone e nella mentalità. È inammissibile che in una Nazione come la nostra non ci siano squadre del Pro Tour. Sarebbe bello scoprire un nuovo grande talento, un novello Peter Sagan magari…”.

Pozzato su Facebook: "Realizzato un sogno, è stato una figata!"

Pozzato ha poi scritto un lungo post su Facebook per condividere con i suoi tifosi emozioni e sensazioni di una carriera indescrivibile: "Eccoci qui a scrivere la conclusione di una parte della mia vita, la più intensa e divertente - ha scritto Pippo -. Oggi posso dire che il mio sogno da bambino si è realizzato e senza rendermene conto è già tutto finito, magari in un modo che non avrei voluto ma da uomo so accettare questo epilogo. Quando a 16 anni arrivò la Mapei a cercami, pensavo fosse uno scherzo. I tre anni con la “maglia a cubetti” sono stati fantastici, ancora oggi penso sia stata la migliore squadra al mondo. Un periodo però troppo breve per imparare al meglio il mestiere del ciclismo, svanita la squadra forse è iniziato a svanire anche il mio talento, che ammetto di non essere riuscito sempre a far rendere al meglio. In tante situazioni mi sentivo come un quando indossi un abito fatto su misura ma che non è il tuo. O era troppo largo o spesso mi stava stretto. Sono comunque riuscito a realizzare alcuni dei miei sogni come la Sanremo nel 2006. Purtroppo gli ultimi anni non sono stati facili, ho sempre lottato per uscirne come sarebbe piaciuto a me, ma alla fine mi sono dovuto arrendere. Chiudo un anno triste dovuto alla perdita di mio padre che insieme a mia madre sono e sempre le colonne portanti della mia vita. Si cala il sipario senza fare troppo rumore come invece mi sarebbe piaciuto fare. Mi guardo indietro e vedo 19 anni di carriera essere volati via. Ora inizia una nuova vita, con tanti progetti ai quali sto lavorando. In primis la squadra Continental che sto costruendo e nella quale vedo tanti giovani ciclisti vogliosi di realizzare il proprio sogno sportivo ed io insieme a loro. Da qui voglio partire per dare al ciclismo italiano una squadra ed una nuova generazione di ciclisti degni della nostra storia. Questo è oggi il mio più grande obiettivo che lavorando duramente spero di raggiungere nei prossimi anni. In conclusione ringrazio tutte le persone con cui ho avuto la possibilità di lavorare in questi anni, il mio manager Luca, la mia famiglia, mamma Franca, Vittoria e tutto i miei amici dello Gnoranteam. Grazie a tutti è una stata figata!"