Domenica la prima delle "classiche Monumento" del Nord, alla sua edizione numero 103. Partenza da Anversa e arrivo a Oudenaarde dopo 267 chilometri e i mitici "Muri", ben 17, 5 dei quali su pavé. L'Italia non vince dal 2007 (Ballan), ma è seconda nell'albo d'oro della corsa fiamminga con 10 successi, tre del leggendario "Leone delle Fiandre" Fiorenzo Magni
Non c'è Giro delle Fiandre senza moules et frites, cozze e patatine fritte, e la birra, ça va sans dire, per godersi lo spettacolo dell'epico Grammont e dei 17 muri + pavé da scalare per avere un posto nella storia del ciclismo. Lì dove il "Leone" Fiorenzo Magni è diventato leggenda, come lo svizzero Fabian Cancellara e il belga Johan Museeuw, ma anche i connazionali Achiel Buysse, Eric Leman e Tom Boonen, capaci di conquistare tre volte la corsa fiamminga, la prima delle "Classiche Monumento" del Nord, che domenica taglierà il traguardo dell'edizione numero 103.
Il percorso
Partenza alle 10.30 da Anversa e arrivo intorno alle 17 a Oudenaarde dopo 267 km conditi dal tifo indiavolato di oltre un milione di persone inerpicate sulle Ardenne. Niente Pottelberg e il terzo muro non sarà l'Edelareberg, bensì il Laudeze, ma tra i "magnifici 17" non mancheranno i passaggi sui Muri storici Taienberg, Kruisberg, Koppengerg, Kwaremont e Paterberg con 5 tratti sul pavé. La gara si accenderà dopo un centinaio di chilometri con l'Oude Kwaremont e dovrebbe entrare definitivamente nel vivo non appena scavallato il Muur, a -50 dall'epilogo.
Storia e albo d'oro
Il Ronde van Vlaanderen nasce nel 1913 grazie all'idea del giornalista Karel Van Wynendaele e in oltre un secolo ha visto tra i suoi protagonisti alcuni dei più grandi, da Eddy Merckx al tre volte campione del mondo Peter Sagan che nel 2016 si presentò sul rettilineo finale su una ruota, impennando. L'ultimo italiano a vincere in Belgio è stato Alessandro Ballan, nel 2007, per dieci successi totali dei nostri portacolori, secondi nell'albo d'oro - con l'Olanda - alle spalle degli irraggiungibili padroni di casa a 69. Già, il tris di Magni ('49, '50 e '51), quindi Dino Zandegù ('67), Moreno Argentin ('90), Gianni Bugno ('94), Michele Bartoli ('96), Gianluca Bortolami (2001), Andrea Tafi (2002) e appunto Ballan da Castelfranco Veneto, poi iridato nel 2008 a Varese.
I favoriti
L'anno scorso trionfò Niki Terpstra (6h21'25'' con una media di 41,640 km/h) e l'olandese si annuncia come uno degli uomini da battere anche in questa edizione. A ruota il "solito" Philippe Gilbert (3° nel 2018, ha vinto nel 2017), Alexander Kristoff, Zdenek Stybar, Greg Van Avermaet, John Degenkolb, Oliver Naesen, Alejandro Valverde e naturalmente Sagan, che non ha certo mandato giù il 4° posto della Milano-Sanremo. Le speranze azzurre sono affidate a Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), più cautela su Gianni Moscon del Team Sky, costretto al ritiro durante la Tirreno-Adriatico per la caduta nello UAE Tour, ma reduce da una buona Dwars door Vlaanderen. Al via - tra gli altri - anche Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e la coppia della EF Education First formata da Alberto Bettiol e Sacha Modolo, 6° nel 2017.
Guida tv
Potrete seguire la corsa in diretta - come le altre classiche di aprile - su Eurosport 1 (canale 210 di Sky) con risultati, cronaca e approfondimenti sul nostro sito web e la app di Sky Sport.