Le Classiche del Nord si chiudono con la Doyenne, 256 km con arrivo a Liegi e 11 côtes che nel finale dovrebbero fare selezione. Assente Sagan, occhi puntati sul favorito Alaphilippe, con Nibali e Bettiol grandi speranze azzurre
Il trittico delle Ardenne si chiude domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica delle classiche, ultima opportunità per portarsi a casa una Monumento prima dello stop per le grandi corse a tappe. Sarà l'edizione numero 105 della Doyenne: tutti i big o quasi si daranno battaglia per le strade del Belgio per succedere nell'albo d'oro al lussemburghese Bob Jungels, vincitore nel 2018.
Il percorso
La novità principale della Liegi 2019 è sicuramente l'arrivo, che torna nella città belga dopo ben 27 anni in cui la corsa terminava ad Ans. Sono 256 i km che il gruppo dovrà percorrere, con ben 11 côtes in programma. Il percorso prevede i primi 150 km piuttosto agevoli e privi di difficoltà, con la gara che dovrebbe entrare nel vivo negli ultimi 100 km. Il trittico di salite Wanne, Stockeu e Haute-Levée potrebbe fare già un mini selezione, anche se saranno decisive con ogni probabilità la storica Redoute, la novità della Côte de Forges e infine la Côte de la Roche-aux-Faucons, posta ai -15 km, mille metri con una pendenza media dell'11% che dopo 241 km in sella, dovrebbe fugere da spaccagambe.
Storia e albo d'oro
La Decana è la classica più antica, con la prima edizione corsa addirittura nel 1892. A farla da padroni sono soprattutto gli atleti di casa del Belgio, vincitori in ben 58 occasioni, più di una su due. Non a caso, è il Cannibale Eddy Merckx l'unico corridore ad essersi imposto ben 5 volte. L'Italia si difende alla grande, essendo il secondo paese più vincente con 18 successi: lo specialista di casa è Moreno Argentin, che ha vinto la Doyenne quattro volte (1985, 1986, 1987 e 1991). L'ultimo azzurro ad aver conquistato la Liegi è stato Danilo Di Luca nel 2007. Nel 2018 ha trionfato il lussemburghese Bob Jungels.
I favoriti
Tutti gli occhi sono puntati, ovviamente, su Julian Alaphilippe, che dopo Sanremo e Freccia-Vallone, vuole il tris in questa magica primavera. Il francese è il favorito numero 1, ma attenzione anche a Michael Matthews, Alejandro Valverde, Romain Bardet, Michał Kwiatkowski, Tom Dumoulin e Greg Van Avermaet, in una gara che non vedrà al via un Peter Sagan finora piuttosto in ombra. Saranno 16 gli italiani al via, con Vincenzo Nibali a guidare la truppa. Il siciliano ha dimostrato di avere una buona gamba al Tour of Alps e vorrebbe vendicare il beffardo secondo posto del 2012, andando a caccia della terza Monumento dopo la Sanremo e Il Lombardia. Gli azzurri potranno contare anche su Alberto Bettiol, che dopo il Fiandre non vuole smettere di sognare, Diego Ulissi (3° alla Freccia), Enrico Gasparotto, Alessandro De Marchi e Davide Formolo, settimo nella Liegi 2018.
Guida tv
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