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Giro d'Italia 2019, statistiche e curiosità: 10 cose da sapere

Ciclismo

Alfredo Corallo

Sono infinite le curiosità e le storie legate al Mito della corsa rosa: recordman, racconti memorabili, alcuni decisamente "bizzarri", che abbiamo raccolto in vista dell'edizione numero 102 che scatterà sabato da Bologna e si chiuderà il 2 giugno a Verona

GIRO, 2^ TAPPA LIVE

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Sapevate che il primo Giro partì di notte? E della breve (ma intensa) avventura di un calciatore nella corsa rosa? Quante "lire" vinse Ganna nel 1909? Insomma, tante storie, e numeri, mille curiosità: ecco servito un antipasto all'edizione 102 che prenderà il via sabato da Bologna e si chiuderà il 2 giugno a Verona.

Dalle Torri all'Arena

La prima assoluta del capoluogo emiliano al Giro fu nel 1909, una Milano-Bologna di 397 km, che si aggiudicò Dario Beni. La città felsinea ospiterà la partenza per la seconda volta nella sua storia dopo quella del 22 maggio 1994: una semitappa in linea vinta da Endrio Leoni, seguita da una cronometro, andata al francese Armand de las Cuevas. Sono tre, invece, i "precedenti" di Verona scelta per l'arrivo, sempre con una crono individuale: nel 1981, 1984 e 2010. Storica quella dell'81, quando Francesco Moser - a una media di 50,977 km/h - "soffiò" la Rosa a Laurent Fignon rimontando in 42 km uno svantaggio di 1'21".

Re-cordman 

Fausto Coppi - che sarà celebrato con l'arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo per il Centenario dalla nascita - è uno dei tre ciclisti capaci di conquistare 5 volte il Giro: con l'Airone (pokerissimo tra il 1940 e il 1953) svettano Alfredo Binda (tra il 1925 e il 1933) e il "Cannibale" Eddy Merckx, tronfatore tra il 1968 e il 1974. A quota 3 Felice Gimondi, Bernard Hinault, Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Giovanni Brunero e Carlo Galetti. Il record delle vittorie di tappa appartiene invece al velocista toscano Mario Cipollini (42) che superò Binda a Montecatini il 19 maggio del 2003. Sempre Binda conserva il primato di tappe vinte consecutivamente (8, nel 1929). Nel complesso 65 i vincitori, di 14 nazionalità diverse: Italia a 69, Belgio 7, Francia 6, Spagna 4, Svizzera e Russia 3, Lussemburgo 2, Inghilterra, Canada, Olanda, Irlanda, Svezia, Stati Uniti e Colombia a 1.

Favorisca il biglietto

Il Giro nacque di notte, precisamente alle 2.53 del 13 maggio 1909 in piazzale Loreto a Milano. Ma era pieno giorno quando Lodesani, Brambilla, Granata e Provinciali alla seconda tappa pensarono bene di "tagliare", prendendo il treno... beccandosi la squalifica. Meglio andò a Durando, Calzolari e Canepari, che si "attaccarono" alla macchina dell'inviato del giornale "L'Italia Sportiva", sulla Salita delle Svolte, durante la Bari-L'Aquila del 1914. E saranno penalizzati di oltre 3 ore. 

Giro... d'Europa

L'anno scorso, per la prima volta, il Giro ha preso il via fuori dall'Europa, da Gerusalemme. È stata la 13^ edizione partita dall'estero, tre delle quali dall'Olanda. Nel 1965 l'esordio in terra straniera: nella Repubblica di San Marino (che sarà l'unica tappa non italiana dell'edizione 2019). Le altre? Principato di Monaco (1966); Verviers, Belgio (1973); Città del Vaticano (1974); Atene (1996); Nizza (1998); Groeningen, Olanda (2002); Liegi, Belgio (2006); Amsterdam (2010); Herning, Danimarca (2012); Belfast, Irlanda del Nord (2014); Apeldoorn, Olanda (2016).

Fuga per la vittoria

Il 1° giugno del 1914 Giuseppe Azzini accumulò il vantaggio più consistente di sempre in una tappa, da Avellino a Bari (328 km): un'ora 3'22" su Calzolari. La fuga più lunga? Ancora nel 1914, da Lucca a Roma, Lauro Bordin scatta dopo una quindicina di chilometri (sotto le sbarre di un passaggio a livello!) e rimane da solo per 350 km e 14 ore. Nello stesso Giro, alla prima tappa Milano-Cuneo partono in 81 e rimangono in 37, i "superstiti" di una giornata apocalittica tra pioggia, neve, fango e forature come se non ci fosse un domani.

Forever young

Fiorenzo Magni è il più "anziano" ciclista ad aver vinto un Giro: nel 1955 il "Leone delle Fiandre" s'impose a 34 anni, 5 mesi e 29 giorni. Coppi è ancora oggi il più giovane: nel 1940 aveva 20 anni, 8 mesi e 25 giorni. Il più "vecchio" a indossare la maglia rosa è stato Andrea Noè, il 23 maggio del 2007 a 38 anni, 4 mesi e 8 giorni dopo la tappa Serravalle Scrivia-Pinerolo. "Brontolo" - com'era soprannominato in gruppo il corridore lombardo - era già stato in rosa al termine della 13^ tappa Macerata-San Marino durante il Giro '98, quello di Marco Pantani. Il più agée a prendere parte alla corsa è stato il "Diavolo Rosso" Giovanni Gerbi, nato il 4 giugno 1885: aveva 47 anni nel Giro del 1932.

Un calciatore in maglia... nera

Accadde nel 1926. Giuseppe Ticozzelli, difensore del "glorioso" Casale, una presenza in Nazionale, partecipò alla corsa ma fu costretto a ritirarsi dopo appena 4 tappe, investito da una moto. La sua presenza, tuttavia, rimarrà per sempre nella storia anche per un altro motivo: la divisa nera che indossò (dai colori sociali del Casale) "ispirò" gli organizzatori proprio per la Maglia nera, che sarà in seguito assegnata all'ultimo della classifica generale.

Una donna al Giro

Prima e unica, perché Alfonsina Strada da Castel Franco Emilia (Modena) è ancora oggi la sola ad avere "sfidato" gli uomini nella corsa rosa, nel 1924. "La regina della pedivella" era già stata ammessa al Giro di Lombardia, portandolo al termine, al contrario di altri 20 uomini che non tagliarono il traguardo. Tra lo scetticismo generale e l'ironia "popolare" la sportiva emiliana fu inserita tra i 108 iscritti di quella edizione, fuori per "tempo massimo" nella tappa L'Aquila-Perugia, riammessa a un patto: i suoi tempi non sarebbero stati conteggiati per la classifica. La ciclista arrivò a Milano, fra i trenta a completare il Giro, ricevendo anche i complimenti - pare - del grande Costante Girardengo. Oggi è considerata una tra le pioniere della parità di genere tra sport maschile e femminile, nel 2017 il Comune di Milano le ha intitolato una via, nella periferia sud-ovest della città, all'imbocco con la lunga pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande: via Alfonsina Strada, "Prima donna a partecipare al Giro d'Italia".

Trecento lire

Nel 1909 Luigi Ganna - il primo a scrivere il suo nome nell'albo d'oro - vinse 300 lire. La scorsa stagione il campione Chris Froome portò a casa 265mila euro (115.668 + 150mila di "premio speciale"). Al secondo 58.412 (+ 75mila euro) e al terzo 28.801 (+ 40mila euro). Ai vincitori di tappa circa 11mila euro (5.508 al 2° e 2.753 euro al 3°), alla maglia rosa 2mila euro per frazione. Tra i premi anche quello per chi è stato di più in "fuga" (4.500 euro) e per la combattività" (4.000 euro).

Tre fratelli in Rosa

Il ciclista che ha indossato più volte la maglia rosa è Merckx (78), seguito da Francesco Moser (57), Bartali (50), Saronni (49), Anquetil (42), Coppi e Hinault (31). Felice Gimondi è salito sul podio 9 volte: 3 "ori", due argenti e 4 bronzi. Anche Enzo e Aldo Moser - che hanno corso insieme al fratello Francesco il Giro del 1973 (dove c'era anche un quarto Moser, Diego) - hanno vestito entrambi la maglia del leader. Tre fratelli in Rosa: un record tuttora imbattuto.