Giro, Nibali sfida Roglic: "Ora arrivano le montagne, lui ha qualche lacuna in salita"

Ciclismo

Primo giorno di riposo per il Giro d'Italia 2019 che martedì ripartirà con la Ravenna-Modena, tappa per velocisti. Lo Squalo lancia la sfida allo sloveno Roglic: "Tutto può accadere in qualsiasi momento", intanto Conti si gode la maglia rosa: "Finché potrò difenderò il primato"

GIRO, NEVE SUL GAVIA: FOTO

Sgambata per Vincenzo Nibali nel primo giorno di riposo del Giro d'Italia, poi massaggi e relax. Lo Squalo ha analizzato le prime nove tappe: "Roglic ha mostrato in più di una occasione di avere qualche lacuna sulle grandi montagne. Lo scorso anno attaccò per primo sul Muro di Sormano, al Lombardia, ma poi andò in crisi. Finora ha trovato terreno favorevole alle sue capacità, ma le montagne stanno arrivando. Non ho un piano preciso, vedremo momento dopo momento, anche il meteo può fare la differenza e tutto può accadere in un momento, come dimostra la vittoria di Froome lo scorso anno". Lo sloveno Primoz Roglic, già vincitore di due cronometro, si mostra sereno: "Io e Nibali abbiamo squadre dalla forza simile, non sarà quello a fare la differenza, quanto la tenuta che avremo sulle grandi montagne. Io sono sereno, ho lavorato bene, ma siamo solo a un terzo del cammino con tutte le cime ancora davanti. Sarà una bella battaglia, ma non solo con Vincenzo". L'olandese Bauke Mollema sta disputando per il momento un ottimo Giro: "Penso di essere sulla strada giusta sinora e sono felice di come mi sono sentito in questa prima settimana. Dall'altro lato, non abbiamo affrontato molte salite sinora. Non ci siamo ancora sfidati a tutta tra uomini di classifica, quindi è difficile sapere quale è il mio posto in montagna. Vedremo nella tredicesima e quattordicesima tappa, forse anche nella dodicesima, come stiamo tutti in salita". La maglia rosa Valerio Conti ripartirà da Ravenna con un vantaggio di 1'50" su Primoz Roglic: "Nella cronometro di San Marino ho cercato di gestirmi al meglio, dalla macchina mi davano i tempi di chi era più pericoloso, ero tranquillo e concentrato. Avevo delle pressioni, ma penso di averle gestite bene, limitando peraltro i rischi. Il finale è stato molto complicato, perché pioveva talmente forte che non vedevo nulla. Cosa succederà adesso? Finché potrò, fino a quando gambe e cuore me lo consentiranno, difenderò il primato. Sono comunque felice per aver regalato la prima maglia da leader di un grande Giro alla UAE Emirates. Dovrò lottare ogni giorno. Non penso a quando potrei perdere la maglia ma, il giorno in cui dovesse accadere, punterei ad altri traguardi. A un piazzamento di prestigio, per esempio, nei dieci, e non sarebbe poco"