La notizia della scomparsa di Felice Gimondi ha fatto immediatamente il giro del mondo. Messaggi di cordoglio e di ricordo sono arrivati dal mondo del ciclismo e non solo. L'amico e rivale Merckx: "Sono distrutto". L'avversario Motta: "Litigavamo sempre ma c'era grande rispetto"
"Stavolta perdo io". Eddy Merckx ricorda il rivale-amico Felice Gimondi con parole di omaggio poetiche e allo stesso tempo di valutazione tecnica del campione che è stato. "Perdo prima di tutto un amico e poi l'avversario di una vita. Abbiamo gareggiato per anni sulle strade l'un contro l'altro - ricorda ancora il fuoriclasse belga - ma siamo diventati amici a fine carriera. L'avevo sentito due settimane fa così come capitava ogni tanto. Che dire, sono distrutto".
Cassani: "Era il mio idolo"
"Ho avuto un solo idolo nella mia vita: Felice Gimondi. Ogni volta che lo vedevo era un'emozione perché quando ti innamori di un campione è per tutta la vita. Sei stato un grande Felice". Così il ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ricorda su Twitter il campione scomparso a Giardini Naxos, vittima di un malore mentre faceva il bagno. Cassani ha parlato in esclusiva a Sky Sport: "Un corridore che vince le grandi classiche e i Giri è un fenomeno. Nella mia vita ho tifato solo per lui".
Motta: "Litigavamo, ma c'era grande rispetto"
"E' un colpo durissimo che mi lascia senza parole. Eravamo nemici sempre, ma c'era grande rispetto per l'uomo, per l'atleta e per il rivale", le parole di Gianni Motta che all'Ansa commenta la scomparsa di Felice Gimondi. "Con lui se ne va un pezzo della storia d'Italia e anche della mia - prosegue Motta -. Eravamo entrambi nati poveri e siamo cresciuti a forza di colpi sui pedali. Eravamo rivali, litigavamo - ricorda -. Una volta lo chiamai e gli dissi basta litigare, Felice, pensiamo solo a correre".
Bugno: "Felice parlava con i fatti"
"È una grave mancanza che lascia stupiti, non ci aspettavamo questa notizia”, ha commentato scosso Gianni Bugno la morte di Gimondi. "Ricordo un grande campione che non ha mai fatto parlare o cercato di mostrarsi al pubblico, è sempre stato schivo, è un campione che ha fatto la storia del ciclismo italiano - ha detto -. La rivalità con Merckx? Certamente senza il belga avrebbe vinto di più, ma ha avuto comunque la fortuna di diventare tra i più grandi della storia del ciclismo. Non parlava molto se non con i fatti ed ha sempre espresso le sue opinioni senza clamori".
Di Rocco: "E' stato sempre apprezzato da tutti"
"Una tristezza enorme. C'è rammarico, delusione, un pianto nel cuore. Ho seguito tutta la sua carriera da dirigente, l'ho sempre ammirato e apprezzato", la reazione di Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo. "L'oro al mondiale di Barcellona nel 1973 è il ricordo più bello e poi è stato uno dei pochissimi ad aver vinto tutti e tre i grandi giri. La rivalità con Merckx? Ma erano anche amici, e lo erano ancora adesso. Si rispettavano sia in bici che da ex corridori. Felice era una persona che stava bene con tutti ed era apprezzato da tutti".