Ciclismo, Giro di Polonia, maxi incidente: Jakobsen in coma farmacologico

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Lo sprinter olandese Fabio Jakobsen è stato operato dopo la drammatica caduta di mercoledì in volata nel corso della prima tappa del Giro di Polonia. Le condizioni del ciclista sono gravi ma stabili

Un'equipe dell'ospedale di Katowice ha ricostruito le ossa del viso del ciclista olandese. Jakobsen, 23 anni, ha avuto la peggio nella caduta collettiva a pochi metri dal traguardo della prima tappa del Giro di Polonia, provocata da Dylan Groenewegen. L'intervento è durato cinque ore, l'olandese resta in pericolo di vita ma i medici parlano di condizioni stabili, mostrando un cauto ottimismo.

 

Le sue condizioni sono apparse immediatamente gravi, tanto da aver spinto i sanitari a indurre il coma farmacologico. Lo sfortunato sprinter è andato a sbattere contro le transenne rimanendo incastrato, poi è carambolato sull'asfalto ed è stato travolto da altri corridori. Il tutto è nato dopo che Dylan Groenewegen - anche lui finito a terra - ha spostato la propria traiettoria (e allargato il gomito) verso le transenne, chiudendo il rivale che stava rimontando. La vittoria è stata assegnata dalla giuria, a tavolino a Jakobsen, mentre Groenewegen è stato squalificato. Questa mattina la squadra di Jakobsen, la Deceuninck Quick Step, ha comunicato che "le condizioni di Fabio sono gravi, ma stabili. Gli esami non hanno rivelato lesioni cerebrali o alla colonna vertebrale, ma a causa della gravità delle sue molteplici lesioni è ancora tenuto in stato di coma e deve rimanere sotto osservazione all'ospedale di Katowice".

 

Groenewegen si è scusato su Twitter per l'accaduto: "Non riesco a trovare le parole per far capire a tutti quanto sto soffrendo per Fabio e per tutti gli altri che sono caduti. Al momento la salute di Fabio è la cosa più importante. Sto pensando a lui costantemente". Dura la condanna dell'Unione Ciclistica Internazionale: "L'Uci considera inaccettabile il comportamento e ha immediatamente inviato la questione alla commissione disciplinare per richiedere l'imposizione di sanzioni commisurate alla gravità dei fatti".