Elia Viviani: "Anomalia cardiaca, ma ora sto bene"

Ciclismo
Confidis rider Elia Viviani from Italy on the start line of stage one of the Tour Down Under UCI World Tour cycling event through the Barossa Valley in Adelaide on January 21, 2020. (Photo by Brenton EDWARDS / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE -- (Photo by BRENTON EDWARDS/AFP via Getty Images)

Battiti cardiaci irregolari in allenamento per il 31enne della Cofidis, oro olimpico su pista a Rio de Janeiro nel 2016. Si trova agli Ospedali Riuniti di Ancona, dove è ricoverato anche Diego Ulissi per una miocardite

"Domenica scorsa, durante un allenamento in salita, il mio cuore è balzato a oltre 220 battiti per una ventina di secondi. Mi sono spaventato e ho chiamato il dott. Corsetti, il medico che mi segue da oltre 10 anni. E' un cardiologo e ha deciso di fare subito degli approfondimenti per capire le cause di questa aritmia strana". 

 

"Sono stato sottoposto a ecocardiogramma, elettrocardiogramma e prova da sforzo, per poi essere ricoverato lunedì nell'ospedale universitario Torrette Lancisi di Ancona". Così Elia Viviani, olimpionico dell'Omnium a Rio de Janeiro nel 2016, fra i velocisti più quotati del panorama mondiale, parla del problema che lo ha costretto a essere sottoposto ad accertamenti a causa di un'anomalia cardiaca. "Mi hanno sottoposto ad altri accertamenti e a una risonanza magnetica - il racconto del corridore veneto -. Il controllo finale oggi, con altri esami: si è provato a stimolare ancora questa strana aritmia, con successo. Il cuore è partito ancora a 220 battiti e a quel punto è stata effettuata un'ablazione. Ora sto bene, il problema sembra risolto. Ho un chip sotto la clavicola che registra quel che fa il cuore. Sono ottimista". 

 

"Giovedì torno a casa mia, a Montecarlo, per riposarmi, capire quando e come ripartire: penso lo farò fra una quindicina di giorni. Il mio programma non cambia, prevedo di tronare all'UAE Tour, poi alla Tirreno-Adriatico e in vista delle classiche di primavera. La mia condizione era buona e sono determinato al riscatto, come prevedevo. Sono stati quattro giorni accelerati e confusi, ma necessari per accertare bene la cosa. Ora servono ottimismo e un buon recupero per ripartire".