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Addio a Vittorio Adorni, morto l'ex campione del mondo di ciclismo

Ciclismo
©LaPresse

Vincitore del Giro d'Italia nel 1965 e del Mondiale a Imola nel 1968, l'ex ciclista si è spento all'età di 85 anni. Ne ha dato l'annuncio su Facebook Norma Gimondi, figlia di Felice, suo amico, rivale e compagno di squadra: "Ciao Vittorio, salutami papà". Dopo la carriera sulle due ruote era stato anche commentatore televisivo e direttore tecnico

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Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Vittorio Adorni, uno dei migliori corridori della sua generazione, vincitore del Giro d'Italia nel 1965 e del campionato del mondo in linea nel 1968 a Imola. L'annuncio è stato dato su Facebook da Norma Gimondi, figlia di Felice Gimondi, ex compagno di squadra, rivale e amico di Adorni: "Ciao Vittorio, salutami papà. Rip. Sentite condoglianze alla famiglia", il messaggio pubblicato sui social. Gimondi arrivò terzo nella corsa rosa vinta da Adorni, quando entrambi correvano per la Salvarani. Adorni è stato anche compagno di squadra del "Cannibale" Eddie Merckx. Si è spento a 85 anni, compiuti lo scorso 14 novembre.

La carriera e i successi

Parmigiano di nascita, esordì tra i professionisti nel 1961. Le sue vittorie più importanti sono state segnate da distacchi quasi epocali. Nel Giro d'Italia 1965, si impose con oltre 11 minuti di vantaggio su Italo Zilioli, secondo in classifica generale, e oltre 12 sul compagno di squadra Felice Gimondi. Nella vittoria del Mondiale a Imola, invece, con una fuga iniziata a circa 90 chilometri dal traguardo mise 9 minuti e 50 secondi di distacco tra sè e il belga Herman Van Spingel. Salito sul podio della Milano-Sanremo e della Liegi-Bastogne-Liegi (per tre volte), nel suo palmares ci sono anche un Giro del Belgio, un Giro della Sardegna, due Tour de Romandie, un Giro di Svizzera e una Coppa Bernocchi. Ritiratosi nel 1970, è stato direttore tecnico prima alla Salvarani e poi alla Bianchi oltre che presidente del Consiglio del ciclismo professionistico all'interno dell'Unione Ciclistica Internazionale. Ha inoltre ricoperto il ruolo di commentatore televisivo, anche parallellamente alla carriera da ciclista: fu diverse volte opinionista per la famosa trasmissione "Processo alla Tappa" di Sergio Zavoli  e addirittura conduttore di un quiz, Ciao mamma.