Mosley: "Lo sport può sopravvivere senza la Ferrari"

Formula 1
Mosley provoca la Ferrari: "Lo sport può sopravvivere senza il Cavallino"
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Il presidente FIA fa la voce grossa sulla questione del tetto di spesa nella F1 e, dalla colonne del Financial Times, lancia una provocazione al Cavallino. E da Maranello, sul futuro del Circus: "Restino intatti i valori sportivi". GIOCA A FORMULA SKY

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Il presidente della Fia, Max Mosley, fa la voce grossa sulla questione del tetto di spesa nella Formula Uno e, dalle colonne del Financial Times, lancia una provocazione al Cavallino: "Lo sport può sopravvivere senza la Ferrari". Mosley, che mercoledì ha introdotto un meccanismo di tetto di spesa per la F1 del 2010 di 40 milioni di dollari, ha suscitato le perplessità di molti team, in particolare quello di Luca Cordero di Montezemolo, secondo il quale il provvedimento produrrà come risultato un campionato "fondamentalmente ingiusto e forse anche parziale".

In relazione ai provvedimenti varati dalla Fia, la Ferrari ha voluto esprimere la propria posizione. "In merito al futuro della Formula 1", si legge in un comunicato stampa della Scuderia di Maranello, "la Ferrari ribadisce il suo forte impegno e senso di responsabilità per mantenere intatti i valori di questo sport.

Unica squadra ad aver partecipato ininterrottamente a tutte le edizioni del campionato dal 1950 a oggi, la Ferrari e' convinta che questa disciplina debba conservare le sue caratteristiche di ricerca avanzata e di competizione tecnologica e sportiva fra i suoi concorrenti".

E continua: "Insieme a tutti team all'interno della Fota è stata da tempo condivisa la necessità di una sostanziale riduzione dei costi già da quest'anno, l'indispensabilita' di una stabilità regolamentare e di un riequilibrio graduale tra costi e ricavi nell'arco dei prossimi due-tre anni. Tutto ciò -conclude la nota della Ferrari- al fine di permettere agli attuali protagonisti di restare in questa competizione e di favorire l'ingresso di nuove squadre. Questa è la posizione che la Ferrari ribadisce oggi nell'interesse della Formula 1, senza cercare facili polemiche che risultano inutili e dannose per tutti i protagonisti di questo sport".