Massa: non esiste F1 senza Ferrari. Kimi: col team al 100%
Formula 1Dopo la sentenza di Parigi arriva lo sfogo del brasiliano direttamente da Montecarlo dove domenica si corre il Gp di Monaco: più sport e meno politica. Raikkonen: appoggio ogni scelta della mia squadra, starò al loro fianco. GIOCA A FORMULA SKY
BRACCIO DI FERRO FERRARI-FIA, LE TAPPE DELLA VICENDA
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"Molti team stanno cercando di entrare nel Mondiale del prossimo anno. Senza la Ferrari, però, non sarà la stessa cosa". Felipe Massa, pilota brasiliano del Cavallino, commenta così l'ipotesi di un Mondiale senza le rosse in pista. Il tribunale delle Grandi Istanze di Parigi ha respinto il ricorso presentato dalla casa di Maranello contro l'introduzione delle nuove regole varate dalla Federazione internazionale (Fia) in vista della prossima stagione. La Ferrari ha già annunciato che non parteciperà al prossimo campionato se le norme non verranno modificate.
"Sono un pilota della Ferrari e ne sono orgoglioso", dice Massa a Montecarlo, dove domenica è in programma il Gp di Monaco. "Quest'anno il Mondiale è cominciato in maniera diversa. Ci sono stati scontri di carattere politico e questo non aiuta lo sport", dice il verdeoro. "Sarebbe bello -aggiunge- se ci fosse più sport e meno politica".
Da Montecarlo anche la reazione di Kimi Raikkonen: "Non è assolutamente una buona cosa per la Formula 1 andare avanti con questa questione e per quel che mi riguarda, se la Ferrari non rimarrà in F1 e se le altre grandi squadre prenderanno la stessa decisione, allora non si può più parlare di F1. Se le squadre arrivano dalla GP2, ad esempio, non sarà la stessa cosa. Sono al 100% con la squadra e qualsiasi cosa decidano di fare, starò al loro fianco. Spero che si possa uscire da questa situazione, ma non sono la persona a cui chiedere maggiori dettagli in merito. Lavoro per la Ferrari e siamo un'unica, grande famiglia: questo è il mio lavoro ed è qui che voglio farlo. La mia personale opinione è che non spariremo dalla F1, ma se lo faremo, ho ancora un contratto con la squadra e sono certo che mi troveranno qualcosa da fare".
E da Maranello arriva il comunicato ufficiale di risposta alla sentenza:
"La Ferrari prende atto della sentenza del Tribunale de Grande Instance avversa alla richiesta di sospendere con urgenza gli effetti della decisione del Consiglio Mondiale della FIA del 29 aprile scorso. L'esistenza e la permanenza di un diritto di veto della Ferrari, sancito da un accordo scritto ratificato dal Senato FIA, sono state riconosciute dalla Corte, così come il fatto che si tratti di una vertenza di natura contrattuale. E' di conseguenza stato anche riconosciuto che la vertenza non sia di competenza dei tribunali interni della FIA bensì delle giurisdizioni ordinarie. Ritenendo che il diritto di veto avrebbe forse dovuto essere esercitato in occasione delle riunioni del Consiglio Mondiale del 17 marzo e del 29 aprile scorsi, la Corte ha preferito rimandare la decisione sul carattere di urgenza di fronte alla giurisdizione ordinaria. Tale decisione, che non è pregiudizievole per l'esito della causa, consente alla FIA di imporre alle squadre che si iscrivono al campionato 2010 l'accettazione di un regolamento elaborato unilateralmente senza rispettare le procedure concordate. La Ferrari è stata costretta ad utilizzare, in ultima analisi, il diritto di veto in suo possesso a tutela sua e di tutte le squadre partecipanti al Campionato del Mondo di Formula 1. Mentre valuterà la possibilità di proseguire nell'azione legale intrapresa, la Ferrari conferma il proprio impegno a lavorare nell'ambito della FOTA e in collaborazione con la FIA e il Commercial Rights Holder per una Formula 1 in cui le norme siano uguali per tutti e sia garantita la stabilità regolamentare, proseguendo nel metodico e progressivo processo di diminuzione dei costi iniziato nei mesi scorsi. Se non fosse possibile trovare un accordo fra tutte le parti coinvolte secondo quanto deciso dal Consiglio d'Amministrazione del 12 maggio scorso la Ferrari non procederà all'iscrizione delle proprie monoposto ad una competizione che vedrebbe, con lo scenario attualmente in vigore, venir meno quelle caratteristiche che hanno reso la Formula 1 la massima espressione dello sport automobilistico e quelle ragioni che hanno portato alla partecipazione ininterrotta sin dal 1950 della Casa di Maranello. In tal caso, la Ferrari continuerà a competere in gare consone al calibro del marchio e adeguate al suo livello di innovazione e ricerca tecnologica".
Anche dalla Renault sono arrivate le reazioni alla sentenza di Parigi: ''Sono molto preoccupato di non correre in F1 l'anno prossimo. Se nel prossimo campionato ci saranno solo nuovi team, io non correrò". Parole di Fernando Alonso. Il pilota della Renault si è detto molto preoccupato delle spaccature tra Fia e Costruttori e soprattutto dalla prospettiva che Renault, Ferrari e altre grandi Case possano lasciare la F1 se non cambieranno i regolamenti per il prossimo anno.
"Cerco di spegnere l'interruttore e cercare di concentrarmi sul mio lavoro- ha detto lo spagnolo ad Autosport- Quando sto a Montecarlo di solito sono concentrato al 100% sul weekend di gara. Invece la scorsa settimana quando ero a casa non ci sono riuscito perché non so se questa sarà la mia ultima volta a Monaco. Se i grandi team lasceranno la F1 io non voglio correre con una squadra più piccola perché non sarebbe più la F1. Ci sono molte altre categorie. E' strano che nessuno si sia seduto a pensare a quanto stiamo danneggiando lo sport, quanti danni questo sport ha avuto negli ultimi due mesi. Avere questi tre o quattro team nuovi e perdere sette dei più grandi Costruttori è una cosa che non capisco. Non si tratta di perdere solo sette delle Case più grandi, ma anche i migliori dieci piloti al mondo. La F1 non sarebbe più interessante".
Alonso dovrebbe partecipare il mese prossimo alla 24 ore di Le Mans, ma non ha in programma di restare in quella serie. "Spero di poter fare più di una gara all'anno, ma ovviamente ho 27 anni, ho vinto due Mondiali e mi piacerebbe vincere in più categorie e in più serie".
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"Molti team stanno cercando di entrare nel Mondiale del prossimo anno. Senza la Ferrari, però, non sarà la stessa cosa". Felipe Massa, pilota brasiliano del Cavallino, commenta così l'ipotesi di un Mondiale senza le rosse in pista. Il tribunale delle Grandi Istanze di Parigi ha respinto il ricorso presentato dalla casa di Maranello contro l'introduzione delle nuove regole varate dalla Federazione internazionale (Fia) in vista della prossima stagione. La Ferrari ha già annunciato che non parteciperà al prossimo campionato se le norme non verranno modificate.
"Sono un pilota della Ferrari e ne sono orgoglioso", dice Massa a Montecarlo, dove domenica è in programma il Gp di Monaco. "Quest'anno il Mondiale è cominciato in maniera diversa. Ci sono stati scontri di carattere politico e questo non aiuta lo sport", dice il verdeoro. "Sarebbe bello -aggiunge- se ci fosse più sport e meno politica".
Da Montecarlo anche la reazione di Kimi Raikkonen: "Non è assolutamente una buona cosa per la Formula 1 andare avanti con questa questione e per quel che mi riguarda, se la Ferrari non rimarrà in F1 e se le altre grandi squadre prenderanno la stessa decisione, allora non si può più parlare di F1. Se le squadre arrivano dalla GP2, ad esempio, non sarà la stessa cosa. Sono al 100% con la squadra e qualsiasi cosa decidano di fare, starò al loro fianco. Spero che si possa uscire da questa situazione, ma non sono la persona a cui chiedere maggiori dettagli in merito. Lavoro per la Ferrari e siamo un'unica, grande famiglia: questo è il mio lavoro ed è qui che voglio farlo. La mia personale opinione è che non spariremo dalla F1, ma se lo faremo, ho ancora un contratto con la squadra e sono certo che mi troveranno qualcosa da fare".
E da Maranello arriva il comunicato ufficiale di risposta alla sentenza:
"La Ferrari prende atto della sentenza del Tribunale de Grande Instance avversa alla richiesta di sospendere con urgenza gli effetti della decisione del Consiglio Mondiale della FIA del 29 aprile scorso. L'esistenza e la permanenza di un diritto di veto della Ferrari, sancito da un accordo scritto ratificato dal Senato FIA, sono state riconosciute dalla Corte, così come il fatto che si tratti di una vertenza di natura contrattuale. E' di conseguenza stato anche riconosciuto che la vertenza non sia di competenza dei tribunali interni della FIA bensì delle giurisdizioni ordinarie. Ritenendo che il diritto di veto avrebbe forse dovuto essere esercitato in occasione delle riunioni del Consiglio Mondiale del 17 marzo e del 29 aprile scorsi, la Corte ha preferito rimandare la decisione sul carattere di urgenza di fronte alla giurisdizione ordinaria. Tale decisione, che non è pregiudizievole per l'esito della causa, consente alla FIA di imporre alle squadre che si iscrivono al campionato 2010 l'accettazione di un regolamento elaborato unilateralmente senza rispettare le procedure concordate. La Ferrari è stata costretta ad utilizzare, in ultima analisi, il diritto di veto in suo possesso a tutela sua e di tutte le squadre partecipanti al Campionato del Mondo di Formula 1. Mentre valuterà la possibilità di proseguire nell'azione legale intrapresa, la Ferrari conferma il proprio impegno a lavorare nell'ambito della FOTA e in collaborazione con la FIA e il Commercial Rights Holder per una Formula 1 in cui le norme siano uguali per tutti e sia garantita la stabilità regolamentare, proseguendo nel metodico e progressivo processo di diminuzione dei costi iniziato nei mesi scorsi. Se non fosse possibile trovare un accordo fra tutte le parti coinvolte secondo quanto deciso dal Consiglio d'Amministrazione del 12 maggio scorso la Ferrari non procederà all'iscrizione delle proprie monoposto ad una competizione che vedrebbe, con lo scenario attualmente in vigore, venir meno quelle caratteristiche che hanno reso la Formula 1 la massima espressione dello sport automobilistico e quelle ragioni che hanno portato alla partecipazione ininterrotta sin dal 1950 della Casa di Maranello. In tal caso, la Ferrari continuerà a competere in gare consone al calibro del marchio e adeguate al suo livello di innovazione e ricerca tecnologica".
Anche dalla Renault sono arrivate le reazioni alla sentenza di Parigi: ''Sono molto preoccupato di non correre in F1 l'anno prossimo. Se nel prossimo campionato ci saranno solo nuovi team, io non correrò". Parole di Fernando Alonso. Il pilota della Renault si è detto molto preoccupato delle spaccature tra Fia e Costruttori e soprattutto dalla prospettiva che Renault, Ferrari e altre grandi Case possano lasciare la F1 se non cambieranno i regolamenti per il prossimo anno.
"Cerco di spegnere l'interruttore e cercare di concentrarmi sul mio lavoro- ha detto lo spagnolo ad Autosport- Quando sto a Montecarlo di solito sono concentrato al 100% sul weekend di gara. Invece la scorsa settimana quando ero a casa non ci sono riuscito perché non so se questa sarà la mia ultima volta a Monaco. Se i grandi team lasceranno la F1 io non voglio correre con una squadra più piccola perché non sarebbe più la F1. Ci sono molte altre categorie. E' strano che nessuno si sia seduto a pensare a quanto stiamo danneggiando lo sport, quanti danni questo sport ha avuto negli ultimi due mesi. Avere questi tre o quattro team nuovi e perdere sette dei più grandi Costruttori è una cosa che non capisco. Non si tratta di perdere solo sette delle Case più grandi, ma anche i migliori dieci piloti al mondo. La F1 non sarebbe più interessante".
Alonso dovrebbe partecipare il mese prossimo alla 24 ore di Le Mans, ma non ha in programma di restare in quella serie. "Spero di poter fare più di una gara all'anno, ma ovviamente ho 27 anni, ho vinto due Mondiali e mi piacerebbe vincere in più categorie e in più serie".