Montezemolo: "La Fia deve cambiare o tutti la lasceranno"

Formula 1
Luca Cordero di Montezemolo con Bernie Ecclestone
Ferrari President Luca Cordero di Montezemolo, left, shakes hand with Formula One commercial director Bernie Ecclestone in Madonna di Campiglio, Italy, Friday, Jan. 16, 2009. The Ducati and the Ferrari racing teams have organized a series of photo opportunities in this mountain resort in the Italian Dolomites. (AP Photo/Luca Bruno)

Il presidente della Ferrari e della Fota prevede due possibili strade per la risoluzione dei problemi della F1: "La federazione internazionale deve responsabilizzarsi, altrimenti non resta che prendere parte a un mondiale alternativo". GIOCA A FORMULA SKY

FERRARI ISCRITTA D'UFFICIO MA NON CI STA

COMMENTA NEL FORUM DELLA F1


GIOCA E VINCI CON FORMULA SKY

Luca Cordero di Montezemolo è convinto di vedere risolti i problemi della Formula 1 "entro un paio di anni" e prevede due possibili strade: un nuovo atteggiamento "responsabile" della federazione internazionale (FIA), oppure, "come accade in altri sport", verrà organizzato un Mondiale "alternativo". Il presidente della Ferrari e dell'associazione dei team (la Fota), a dispetto dell'iscrizione del Cavallino "senza condizioni" al Mondiale del 2010 sancita ieri dalla FIA, ha ribadito che se non verranno modificate le regole "non parteciperemo al prossimo campionato, perché dobbiamo far rispettare i nostri diritti".

Attorno alla Formula 1 non si respira una bella atmosfera, questo è certo. "Non sono felice, non siamo felici", ha detto Montezemolo arrivando a Le Mans, dove è in corso la 24 ore. "Non è difficile pensare di organizzare un altro Mondiale se si hanno motori, scatole del cambio, tecnologia, marchi, organizzazione, capacità d'investimento. Io lavoro in Ferrari dal 1973 e da allora questo è l'unico team produttore ancora in piedi, e la Formula 1 per la Ferrari è parte della sua stessa vita, del suo sangue, del suo Dna. E la situazione che si è creata non è bella per nessuno, principalmente per i tifosi e gli spettatori. Non vogliamo che la Formula 1 si trasformi in una Formula 3".