Il Tribunale parigino ha annullato la sentenza di primo grado che prevedeva l'esclusione a vita dalla Formula 1 dell'ex team manager della Renault. La Federazione Internazionale attacca: "La decisione non è esecutiva e faremo ricorso". GUARDA IL VIDEO
COMMENTA NEL FORUM DI FORMULA 1
LA GREGORACI IN DOLCE ATTESA: GUARDA LA GALLERY
L'opposizione della Fia - "La Fia prende atto della decisione del Tribunal de Grande Instance di Parigi, in relazione all'istanza presentata dai signori Briatore e Symonds". Inizia così il comunicato stampa della Federazione internazionale dell'automobile in merito alla decisione del TGI di Parigi di considerare "irregolari" le squalifiche (a vita) di Flavio Briatore e Pat Symonds (5 anni con la sospensiva). La Fia, quindi, sottolinea: "La Corte ha respinto la domanda di risarcimento danni fatta da entrambi e la loro richiesta di annullamento della decisione della Fia. In particolare, la Corte non ha esaminato i fatti e non sovvertito la decisione della Fia secondo cui sia Briatore e Symonds hanno cospirato per provocare un incidente doloso al Gran Premio di Singapore del 2008".
"Tuttavia - si legge nella nota -, la Corte ha messo in discussione l'autorità della Fia di imporre un divieto ai Sigg. Briatore e Symonds per motivi procedurali e perché non sono titolari di licenza Fia e, secondo la Corte, non sono quindi soggetti alle norme Fia. La capacità della Fia di escludere coloro che intenzionalmente hanno messo la vita degli altri a rischio non è mai stato messo in dubbio e la Fia a considerare attentamente le opzioni di ricorso su questo punto", continua la Federazione. "La decisione della Corte non è esecutiva finché le opzioni della Fia su un possibile ricorso non sono state esaurite. Fino ad allora, la decisione del Consiglio Mondiale dello Sport del Motore continua ad applicarsi", insomma le squalifiche a Briatore e Symonds sono ancora valide secondo la Fia che, "inoltre intende esaminare le azioni appropriate per assicurare che nessuna delle due persone che si sono impegnate in attività pericolose o atti di imbrogli intenzionali siano ammesse a partecipare in futuro alla Formula Uno".
La decisione della Corte - Il tribunale per le grandi istanze di Parigi ha annullato la radiazione imposta dalla federazione internazionale dell'automobile a Flavio Briatore per le sue responsabilità nella vicenda del "crashgate" del Gran Premio di Singapore 2008. La FIA ritenne l'ex principal della Renault responsabile della macchinazione che portò il team a provocare di proposito un incidente alla monoposto del brasiliano Nelsinho Piquet allo scopo di favorire l'altro pilota, lo spagnolo Fernando Alonso, che poi in effetti vinse quella gara.
Il tribunale parigino, competente per il caso (la FIA ha sede proprio nella capitale francese), ha ritenuto "irregolare" il procedimento che lo scorso settembre aveva portato alla condanna di Briatore. L'ex principale della scuderia francese ha chiesto anche un milione di dollari come risarcimento danni e ha invece ricevuto soltanto 15.00o euro.
"Se la Fia - hanno spiegato i magistrati - tramite i suoi organi abilitati, può emettere norme generali di sicurezza o prendere decisioni di gestione, se può sanzionare i suoi membri e i suoi dirigenti, non può prendere, nei confronti di terzi, misure equivalenti a sanzioni".
Per il tribunale, il Consiglio che "ha vietato ai membri Fia di lavorare con Briatore e Symonds" non aveva "il potere di promulgare" questa sanzione. Il tribunale, presieduto dal giudice Christian Hours, ha anche stimato che la procedura seguita dalla Fia "non ha rispettato i diritti dei richiedenti".
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SKY SPORT
LA GREGORACI IN DOLCE ATTESA: GUARDA LA GALLERY
L'opposizione della Fia - "La Fia prende atto della decisione del Tribunal de Grande Instance di Parigi, in relazione all'istanza presentata dai signori Briatore e Symonds". Inizia così il comunicato stampa della Federazione internazionale dell'automobile in merito alla decisione del TGI di Parigi di considerare "irregolari" le squalifiche (a vita) di Flavio Briatore e Pat Symonds (5 anni con la sospensiva). La Fia, quindi, sottolinea: "La Corte ha respinto la domanda di risarcimento danni fatta da entrambi e la loro richiesta di annullamento della decisione della Fia. In particolare, la Corte non ha esaminato i fatti e non sovvertito la decisione della Fia secondo cui sia Briatore e Symonds hanno cospirato per provocare un incidente doloso al Gran Premio di Singapore del 2008".
"Tuttavia - si legge nella nota -, la Corte ha messo in discussione l'autorità della Fia di imporre un divieto ai Sigg. Briatore e Symonds per motivi procedurali e perché non sono titolari di licenza Fia e, secondo la Corte, non sono quindi soggetti alle norme Fia. La capacità della Fia di escludere coloro che intenzionalmente hanno messo la vita degli altri a rischio non è mai stato messo in dubbio e la Fia a considerare attentamente le opzioni di ricorso su questo punto", continua la Federazione. "La decisione della Corte non è esecutiva finché le opzioni della Fia su un possibile ricorso non sono state esaurite. Fino ad allora, la decisione del Consiglio Mondiale dello Sport del Motore continua ad applicarsi", insomma le squalifiche a Briatore e Symonds sono ancora valide secondo la Fia che, "inoltre intende esaminare le azioni appropriate per assicurare che nessuna delle due persone che si sono impegnate in attività pericolose o atti di imbrogli intenzionali siano ammesse a partecipare in futuro alla Formula Uno".
La decisione della Corte - Il tribunale per le grandi istanze di Parigi ha annullato la radiazione imposta dalla federazione internazionale dell'automobile a Flavio Briatore per le sue responsabilità nella vicenda del "crashgate" del Gran Premio di Singapore 2008. La FIA ritenne l'ex principal della Renault responsabile della macchinazione che portò il team a provocare di proposito un incidente alla monoposto del brasiliano Nelsinho Piquet allo scopo di favorire l'altro pilota, lo spagnolo Fernando Alonso, che poi in effetti vinse quella gara.
Il tribunale parigino, competente per il caso (la FIA ha sede proprio nella capitale francese), ha ritenuto "irregolare" il procedimento che lo scorso settembre aveva portato alla condanna di Briatore. L'ex principale della scuderia francese ha chiesto anche un milione di dollari come risarcimento danni e ha invece ricevuto soltanto 15.00o euro.
"Se la Fia - hanno spiegato i magistrati - tramite i suoi organi abilitati, può emettere norme generali di sicurezza o prendere decisioni di gestione, se può sanzionare i suoi membri e i suoi dirigenti, non può prendere, nei confronti di terzi, misure equivalenti a sanzioni".
Per il tribunale, il Consiglio che "ha vietato ai membri Fia di lavorare con Briatore e Symonds" non aveva "il potere di promulgare" questa sanzione. Il tribunale, presieduto dal giudice Christian Hours, ha anche stimato che la procedura seguita dalla Fia "non ha rispettato i diritti dei richiedenti".
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SKY SPORT