Ecclestone: ''Non può esistere una Formula 1 senza Ferrari''

Formula 1
ecclestone_alonso_ap

Il patron del circus: "Due cose non perderanno mai il loro valore, la Formula 1 come prodotto e la Ferrari come marchio. Poi viene il resto...''. E su Alonso: ''La differenza tra Fernando e Schumacher? Michael non aveva rivali...''

COMMENTA NEL FORUM DI FORMULA 1

Prima di tutto c'è la Ferrari. Poi, a debita distanza, viene tutto il resto. Il Cavallino magari non vince, ma rimane la pietra angolare del Mondiale di Formula 1. Ne è convinto Bernie Ecclestone, patron del circus, stregato dal  fascino della rossa come qualsiasi appassionato. "Due cose non perderanno mai il loro valore: la Formula 1 come prodotto e la Ferrari come marchio. Senza voler mancare di rispetto a nessun altro, devo dire che il resto va e viene. E alla fine non conta. E' qualcosa di inspiegabile e, in un certo senso, è tragico. Ma alla fine è proprio cosi"', dice Ecclestone in una chiacchierata con il sito ufficiale della Formula 1. Alla conversazione partecipa anche Fernando Alonso: nessuno, meglio del pilota spagnolo della  Ferrari, può spiegare cosa significhi guidare una monoposto di Maranello.

"Perché è speciale? Per esempio, per la straordinaria  passione di lavorare per la Ferrari. Si sente in ogni singola persona dell'azienda: amano tutti la Ferrari - spiega l'asturiano -. Se visiti il quartier generale a Maranello, puoi letteralmente respirare la  passione. Tutti adorano stare in fabbrica alle 8 del mattino. Tutti godono vedendo una Ferrari in strada, perché tutti sappiamo di aver contribuito a questa passione straordinaria". In pochi mesi, il campione di Oviedo ha stabilito un vincolo particolare con il team. Il sogno è chiudere la carriera al volante di una rossa. "Lo spero, almeno è il mio obiettivo. Voglio dare il massimo e trionfare il più spesso e il più a lungo possibile".

Il termine di paragone, per chiunque voglia vincere con la Ferrari, è Michael Schumacher. Il tedesco, nei suoi anni in rosso, ha conquistato 5 titoli iridati. "Vincere come lui? Non so, spero solo che accada". "C'è una gran differenza tra Michael e Fernando - osserva Ecclestone -. Quando Michael era alla Ferrari, non aveva quasi rivali. La norma, per lui, era conquistare la pole position e vincere la gara. Guardate gli avversari di Fernando oggi: le Red Bull, le McLaren e Alonso possono centrare la pole e  vincere. C'è maggiore competizione, le due situazioni non si possono paragonare".

Guidare una Ferrari è un onore ma, allo stesso tempo, comporta oneri speciali. "Siamo onesti -interviene Ecclestone- sulla griglia non c'è un pilota che non sogna di guidare una Ferrari ad un certo punto della carriera. La Ferrari trasmette vibrazioni speciali ma, contemporaneamente, crea la pressione più alta in assoluto". "Io amo questa pressione", prosegue Alonso. "Il rosso mi calza alla perfezione... Amo la sensazione di dover ottenere risultati per forza. Mi piace partire da favorito. Più pressione c'è, più la gente si aspetta da me e meglio è. Sono orgoglioso di far parte della storia della Ferrari e di quella dei suoi piloti. Ma sento anche la grande responsabilità per il mio ruolo. La Ferrari ha la tifoseria più ampia del pianeta, è incredibile. So che devo ottenere risultati, sono pronto".

Questo approccio, dice Ecclestone, fa di Alonso "il tipico pilota della Ferrari. E' un combattente, con il cuore di un leone. Ha passione per le gare e per le competizioni". Lo spagnolo nella stagione attuale fa coppia con il brasiliano Felipe Massa. La  formazione, salvo ribaltoni imprevisti, rimarrà inalterata fino alla fine del 2012, quando scadranno i contratti dei driver. Prima o poi,  Ecclestone spera di vedere Alonso accanto al tedesco Sebastian Vettel, che va all'assalto del titolo 2010 con la Red Bull.

"Penso che Sebastian abbia la classe per vincere un Mondiale, Fernando lo ha già dimostrato. E' una questione di qualità'', dice  Big Bernie, che non avrebbe problemi a staccare gli assegni per i  generosi ingaggi: "Lo farei, sicuro". "Secondo me", Alonso e Vettel "formerebbero una squadra ideale, si completerebbero a vicenda. Ho ragione Fernando? - dice rivolgendosi direttamente  all'interlocutore-. Sebastian non avrebbe alcun problema con te. Tu cosa ne pensi?". "Non avrei aclun problema con Sebastian", replica l'asturiano. Per scoprirlo, bisogna aspettare qualche anno.