La breve visita dello spagnolo a New York si è completata con la partecipazione come ospite d'onore alla chiusura della Borsa a Wall Street. Tante le domande rivolte al ferrarista: "Il Mondiale? Dovremo essere perfetti, abbiamo solo da guadagnare"
La breve visita di Fernando Alonso a New York si è completata con la partecipazione come ospite d'onore alla chiusura della sessione della Borsa di New York. Il pilota della Ferrari ha premuto il bottone che attiva il tradizionale suono della campana in occasione della cerimonia di consegna da parte del Banco Santander alla Croce Rossa Americana di un'importante donazione (250 mila dollari) a favore delle vittime dell'uragano Sandy. "E' un privilegio essere qui in un'occasione come questa: è strano essere protagonista di qualcosa che ho sempre visto in televisione - ha detto lo spagnolo -. E' una bella giornata per Santander e per la Croce Rossa perché si può fare qualcosa di veramente utile per chi ha sofferto a causa di questa tempesta. Sono contento di aver trascorso questa settimana negli States, prima ad Austin e ora a New York: la Formula 1 ha bisogno di questo Paese ma non è ancora così popolare".
"Correre in una serie americana come la Nascar? Non ho mai provato - ammette Alonso - né ci ho mai pensato ma chissà, nel futuro. Quando finirò la mia carriera in Formula 1, prima o poi, magari questa potrebbe essere una possibilità". Tante domande anche a Wall Street hanno riguardato l'ormai imminente Gran Premio del Brasile, gara decisiva del Mondiale 2012. "Sappiamo che sarà difficile per noi ma abbiamo fiducia - ha spiegato Alonso -. Dobbiamo fare il massimo possibile, concentrandoci su noi stessi e senza commettere errori, e poi vedremo che cosa avrà fatto Vettel. E' stato un campionato con alti e bassi per tutti ma ora noi dobbiamo soltanto essere perfetti. Credo comunque che noi potremo dormire meglio dei nostri avversari: abbiamo tanto da guadagnare e poco da perdere e per loro è l'opposto. Nel 2010 eravamo in condizione inversa, allora speriamo che anche l'esito premi chi alla vigilia sta dietro in classifica. Non penso che la pista possa essere decisiva: abbiamo visto che la Red Bull è forte su qualsiasi tipo di tracciato quindi anche ad Interlagos. Però la Formula 1 è strana e tutto può sempre accadere: l'importante è non farsi trovare impreparati".
"Correre in una serie americana come la Nascar? Non ho mai provato - ammette Alonso - né ci ho mai pensato ma chissà, nel futuro. Quando finirò la mia carriera in Formula 1, prima o poi, magari questa potrebbe essere una possibilità". Tante domande anche a Wall Street hanno riguardato l'ormai imminente Gran Premio del Brasile, gara decisiva del Mondiale 2012. "Sappiamo che sarà difficile per noi ma abbiamo fiducia - ha spiegato Alonso -. Dobbiamo fare il massimo possibile, concentrandoci su noi stessi e senza commettere errori, e poi vedremo che cosa avrà fatto Vettel. E' stato un campionato con alti e bassi per tutti ma ora noi dobbiamo soltanto essere perfetti. Credo comunque che noi potremo dormire meglio dei nostri avversari: abbiamo tanto da guadagnare e poco da perdere e per loro è l'opposto. Nel 2010 eravamo in condizione inversa, allora speriamo che anche l'esito premi chi alla vigilia sta dietro in classifica. Non penso che la pista possa essere decisiva: abbiamo visto che la Red Bull è forte su qualsiasi tipo di tracciato quindi anche ad Interlagos. Però la Formula 1 è strana e tutto può sempre accadere: l'importante è non farsi trovare impreparati".