"Pit board": se pilota e muretto comunicano con un cartello
Formula 1Tecnologia esasperata, ma non solo. In Formula 1 resistono tradizioni dure a sparire. Come i pannelli, esposti ad ogni passaggio sul rettilineo d'arrivo per informare i piloti della loro posizione e del distacco da chi hanno davanti e dietro
Hanno alettoni mobili, la radio sempre nelle orecchie e dei computer al posto del volante. Eppure, ogni volta che passano sul rettilineo d'arrivo, i piloti di Formula 1 si voltano verso il muretto. Per leggere un cartello, molto poco digitale, che dice quanti giri mancano. Eh sì, il mondo dei motori non è solo ultra-tecnologia e millimetri di aerodinamica, ma anche tradizioni che non cambiano nel corso degli anni. Come quella delle bandiere colorate, che già vi abbiamo spiegato.
E così, alla fine di ogni giro, c'è un meccanico, a volte proprio l'ingegnere di pista, che mostra al proprio pilota un pannello con poche informazioni fondamentali:
Il nome ufficiale, in inglese, di questo pannello è pit board. Funziona un po' come i totem con i prezzi dei distributori di benzina. La base è una griglia nera, mentre a parte ci sono numeri e lettere da applicare al pannello per formare il messaggio che si deve mostrare al pilota. Per rapidità, tutti i nomi sono abbreviati nelle sigle ufficiali - Hamilton diventa "Ham", Vettel "Vet", Alonso "Alo" e così via - e ogni scuderia ha già pronti i tasselli con le varie sigle, che quindi non vanno "scritte" di volta in volta.
Fino a qualche tempo fa, le pit board servivano anche ad avvisare i piloti del momento per rientrare ai box, per rifornimento e cambio gomme. Bastavano una freccia e la scritta "IN" per dare il segnale. Peccato che poi il gioco di tatticismi esasperati e i nuovi regolamenti abbiano finito per far sparire questo tipo di comunicazione dal muretto e lasciarla al segreto delle radio...
E così, alla fine di ogni giro, c'è un meccanico, a volte proprio l'ingegnere di pista, che mostra al proprio pilota un pannello con poche informazioni fondamentali:
- 1) la posizione nella classifica provvisoria
- 2) il distacco da chi precede
- 3) il vantaggio su chi segue
- 4) il numero di giri rimasti
Il nome ufficiale, in inglese, di questo pannello è pit board. Funziona un po' come i totem con i prezzi dei distributori di benzina. La base è una griglia nera, mentre a parte ci sono numeri e lettere da applicare al pannello per formare il messaggio che si deve mostrare al pilota. Per rapidità, tutti i nomi sono abbreviati nelle sigle ufficiali - Hamilton diventa "Ham", Vettel "Vet", Alonso "Alo" e così via - e ogni scuderia ha già pronti i tasselli con le varie sigle, che quindi non vanno "scritte" di volta in volta.
Fino a qualche tempo fa, le pit board servivano anche ad avvisare i piloti del momento per rientrare ai box, per rifornimento e cambio gomme. Bastavano una freccia e la scritta "IN" per dare il segnale. Peccato che poi il gioco di tatticismi esasperati e i nuovi regolamenti abbiano finito per far sparire questo tipo di comunicazione dal muretto e lasciarla al segreto delle radio...