Raikkonen alla Rossa? Scatta il "pericolo dualismo"

Formula 1
Alonso e Raikkonen: prossimi compagi alla Ferrari? (GETTY)
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"Kimi e Fernando" o "Fernando e Vettel", se il ferrarista dovesse passare alla Red Bull. In entrambi i casi si potrebbero creare dei dualismi tra big. Come successo tra Prost e Senna e tra Alonso e Hamilton nel 2007 alla McLaren

di Gianluca Maggiacomo

Kimi Raikkonen di nuovo alla Ferrari è una voce che gira da qualche giorno. Di certo non c’è nulla. Almeno per il momento. Ma la prospettiva che il finlandese possa sostituire Felipe Massa, con Fernando Alonso ancora al suo posto, potrebbe riproporre la vecchia questione della diarchia in una stessa scuderia. Identico discorso se il ferrarista di Oviedo dovesse passare alla Red Bull e diventare compagno di Sebastian Vettel. In entrambe i casi si potrebbero creare coppie potenzialmente esplosive.

Alla Rossa il problema della convivenza tra colossi lo conoscono bene ed è per questo che si è sempre optato per un big con al fianco una valida spalla. Nel 2009, quando Montezemolo decise di prendere Alonso, si privò proprio Raikkonen, reduce dalla vittoria del mondiale nel 2007. Difficile che il numero uno di Maranello cambi strategia. In più, sarebbe lo stesso pilota spagnolo che, dovesse esser vero questo scenario, digerirebbe male un ritorno di Kimi in Ferrari. Per lui si potrebbe riproporre quanto successo nel 2007 alla McLaren, dove dovette far fronte alla non facile convivenza con Lewis Hamilton.

La Formula 1 ci ha spesso dimostrato che due grandi piloti in una stessa scuderia sono difficili da gestire. Equilibri sottili, gelosie e nervi tesi. Negli anni ’80, per esempio, il Circus si è animato per il dualismo tra Alain Prost e i suoi compagni. Con il francese non era facile convivere. Era un maniaco della precisione e un amante della vittoria. La scena non voleva dividerla con nessuno. Ne sa qualcosa Niki Lauda. I due, entrambe alla McLaren, si sono contesi il mondiale del 1984, poi vinto dall’austriaco per solo mezzo punto, e questo ha contribuito a surriscaldare un rapporto già logoro. Non è andata meglio ad Ayrton Senna, che con "il professore" ha avuto epici scontri, non solo in pista. E anche quando il francese è passato alla Ferrari ha avuto le sue rogne, soprattutto perché al suo fianco aveva uno come Nigel Mansell. Famoso è rimasto lo scambio delle loro monoposto, all’insaputa dell’inglese, perche Prost sospettava che tra le due macchine ci fosse un divario in favore del compagno di squadra.

Anche nel mondiale in corso, non mancano le convivenze scomode, soprattutto lì dove le gerarchie sono ibride. Alla Mercedes Rosberg e Hamilton non si amano e ne danno dimostrazione in gara. Anche alla Red Bull le cose non sono sempre idilliache. Vettel è un cannibale, ma Webber non sempre ci sta a fare il comprimario. Da qui scontri e richieste di chiarimenti, come successo a Sepang. Un caso? Macchè. E' la normale amministrazione.