Mondiale 2006, quando Alonso fece piangere la Rossa
Formula 1
Il 22 ottobre di sette anni fa Fernando conquistava alla guida della Renault il suo secondo (e ultimo) Mondiale davanti alla Ferrari di Schumacher. Un campionato prima dominato, poi quasi perso, ecco la storia del bis di Nando all'ultima gara
di Roberto Brambilla
Un momento dolcissimo per Fernando Alonso, un po' meno per la Ferrari. Il 22 ottobre 2006 il pilota spagnolo, che domenica nel Gran Premio dell'India proverà a rimandare la festa mondiale di Sebastian Vettel, vinceva su Renault il suo secondo titolo mondiale consecutivo, battendo la Rossa di Michael Schumacher e compiendo un bis mai riuscito a nessuno spagnolo e a nessun pilota così giovane (il record lo batterà Sebastian Vettel nel 2011). Un Mondiale dominato all'inizio ma conquistato matematicamente solo all'ultima gara in Brasile, dopo un week end da incubo per il suo avversario Schumi. Ecco il racconto del secondo (e ultimo) titolo di Alonso.
Un Mondiale senza Spa e con tante novità – Il calendario della stagione 2006 prevede 18 prove con l'esclusione del Gp del Belgio, a causa dei lavori di rifacimento del circuito di Spa-Francorchamps. Campionato più corto, riduzione della potenza dei motori e una rivoluzione per il week end di qualifiche. Sessioni ufficiali divise in tre parti con eliminazione per ogni turno delle sei vetture più lente e una sola ora di libere il sabato.
Piloti e scuderie, esordi e cambi di nome – Il 2006 è l'anno dello sbarco in Formula Uno di tre piloti. Due meteore come lo statunitense Scott Speed e il giapponese Juji Ide e una futura star come Nico Rosberg, ora alla Mercedes capace alla prima gara in Bahrain di realizzare il giro più veloce della gara, diventando il più giovane a farlo fino a quel momento. Un anno, il primo di Felipe Massa alla Ferrari che porta anche qualche novità tra i costruttori con tre squadre storiche, Sauber, Jordan e Minardi che cambiano proprietà e nome diventando rispettivamente Bmw, Midland e Toro Rosso e a l'esordio di un team nuovo, quello giapponese della SuperAguri.
Nando, che partenza – Il secondo titolo mondiale l'attuale ferrarista l'ha costruito nella prima metà di campionato con uno score da fenomeno. Sei vittorie e 3 secondi posti nelle prime nove gare, tanto da accumulare a metà campionato un vantaggio di 25 punti sulla Ferrari di Michael Schumacher. Risultato di una macchina veloce e affidabile, erede di quella che nel 2006 aveva vinto il campionato costruttori e di qualche problema alla Ferrari del tedesco, con un sesto posto in Malesia, dove Schumacher partì in 14sima posizione della Rossa per aver cambiato il motore e di una quinta piazza a Monaco.
Mass damper o non mass damper, questo è il problema.. Un vantaggio a metà stagione legato anche all'ottimo utilizzo da parte della scuderia francese del mass damper, un dispositivo in uso tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006 per limitare l'usura degli pneumatici e che venne messo “sotto accusa” dalla FIA a partire dal Gp di Francia e dopo una serie di ricorsi vietato prima del Gp di Turchia.
Rimonta incompleta di Schumi – Se la prima parte di stagione è un dominio Renault, la seconda è di marca Ferrari. Un recupero da “formichina” del sette volte campione del mondo che arriva a compimento a Shanghai in Cina, con due gare ancora da correre. 116 punti pari e Schumi avanti in virtù del maggior numero di vittorie rispetto a Nando (7 a 6).
Giappone e Brasile, finale dolce per Fernando – Una rincorsa, quella della Rossa di Schumacher, che nel frattempo ha già annunciato il ritiro (temporaneo) dalle corse che si ferma la sfortuna. A Suzuka il ferrarista rompe il motore dopo 36 giri, quando è davanti a tutti e il rivale della Renault lo supera assicurandosi il primo posto e un +10 rassicurante in classifica in vista del Gp di Interlagos.
A San Paolo l'asturiano parte dalla seconda fila (5°) e sfrutta il "week end no" della Rossa di Schumacher, decima in qualifica e quarta in gara dopo una corsa all'attacco. Alonso è campione del mondo con la Renault, prima doppietta per la casa francese nella storia ma si prepara a fare le valigie direzione McLaren, mentre Schumi si ritira, dopo 16 anni di Formula Uno e 91 Gp vinti. Aprendo in Ferrari, la prima era Raikkonen.
Un momento dolcissimo per Fernando Alonso, un po' meno per la Ferrari. Il 22 ottobre 2006 il pilota spagnolo, che domenica nel Gran Premio dell'India proverà a rimandare la festa mondiale di Sebastian Vettel, vinceva su Renault il suo secondo titolo mondiale consecutivo, battendo la Rossa di Michael Schumacher e compiendo un bis mai riuscito a nessuno spagnolo e a nessun pilota così giovane (il record lo batterà Sebastian Vettel nel 2011). Un Mondiale dominato all'inizio ma conquistato matematicamente solo all'ultima gara in Brasile, dopo un week end da incubo per il suo avversario Schumi. Ecco il racconto del secondo (e ultimo) titolo di Alonso.
Un Mondiale senza Spa e con tante novità – Il calendario della stagione 2006 prevede 18 prove con l'esclusione del Gp del Belgio, a causa dei lavori di rifacimento del circuito di Spa-Francorchamps. Campionato più corto, riduzione della potenza dei motori e una rivoluzione per il week end di qualifiche. Sessioni ufficiali divise in tre parti con eliminazione per ogni turno delle sei vetture più lente e una sola ora di libere il sabato.
Piloti e scuderie, esordi e cambi di nome – Il 2006 è l'anno dello sbarco in Formula Uno di tre piloti. Due meteore come lo statunitense Scott Speed e il giapponese Juji Ide e una futura star come Nico Rosberg, ora alla Mercedes capace alla prima gara in Bahrain di realizzare il giro più veloce della gara, diventando il più giovane a farlo fino a quel momento. Un anno, il primo di Felipe Massa alla Ferrari che porta anche qualche novità tra i costruttori con tre squadre storiche, Sauber, Jordan e Minardi che cambiano proprietà e nome diventando rispettivamente Bmw, Midland e Toro Rosso e a l'esordio di un team nuovo, quello giapponese della SuperAguri.
Nando, che partenza – Il secondo titolo mondiale l'attuale ferrarista l'ha costruito nella prima metà di campionato con uno score da fenomeno. Sei vittorie e 3 secondi posti nelle prime nove gare, tanto da accumulare a metà campionato un vantaggio di 25 punti sulla Ferrari di Michael Schumacher. Risultato di una macchina veloce e affidabile, erede di quella che nel 2006 aveva vinto il campionato costruttori e di qualche problema alla Ferrari del tedesco, con un sesto posto in Malesia, dove Schumacher partì in 14sima posizione della Rossa per aver cambiato il motore e di una quinta piazza a Monaco.
Mass damper o non mass damper, questo è il problema.. Un vantaggio a metà stagione legato anche all'ottimo utilizzo da parte della scuderia francese del mass damper, un dispositivo in uso tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006 per limitare l'usura degli pneumatici e che venne messo “sotto accusa” dalla FIA a partire dal Gp di Francia e dopo una serie di ricorsi vietato prima del Gp di Turchia.
Rimonta incompleta di Schumi – Se la prima parte di stagione è un dominio Renault, la seconda è di marca Ferrari. Un recupero da “formichina” del sette volte campione del mondo che arriva a compimento a Shanghai in Cina, con due gare ancora da correre. 116 punti pari e Schumi avanti in virtù del maggior numero di vittorie rispetto a Nando (7 a 6).
Giappone e Brasile, finale dolce per Fernando – Una rincorsa, quella della Rossa di Schumacher, che nel frattempo ha già annunciato il ritiro (temporaneo) dalle corse che si ferma la sfortuna. A Suzuka il ferrarista rompe il motore dopo 36 giri, quando è davanti a tutti e il rivale della Renault lo supera assicurandosi il primo posto e un +10 rassicurante in classifica in vista del Gp di Interlagos.
A San Paolo l'asturiano parte dalla seconda fila (5°) e sfrutta il "week end no" della Rossa di Schumacher, decima in qualifica e quarta in gara dopo una corsa all'attacco. Alonso è campione del mondo con la Renault, prima doppietta per la casa francese nella storia ma si prepara a fare le valigie direzione McLaren, mentre Schumi si ritira, dopo 16 anni di Formula Uno e 91 Gp vinti. Aprendo in Ferrari, la prima era Raikkonen.