LUCIO RIZZICA ci pilota verso l'ultima prova di stagione a Interlagos. Il direttore sportivo della corsa vuole che tutto vada per il verso giusto. Si vuole ben figurare. Specie dopo che il GP è stato riammesso faticosamente in calendario...
di Lucio Rizzica
Già da due settimane Interlagos si prepara a ricevere l’ultima prova del campionato mondiale di F1 2013. Da dieci giorni gli addetti ai lavori si allenano e provano. La prima convocazione generale, del 9 novembre scorso, ha visto all’opera medici, vigili del fuoco, squadre di soccorso, elettronici e addetti ai box, commissari di pista e gruppo operativo del Race Control. Grande attenzione alle procedure di partenza, per ridurre i rischi e i tempi morti in caso di incidenti. E esercitazioni particolari per le forze di sicurezza e i pompieri, che si trattengono anche oltre orario e continuano a simulare a porte chiuse nelle rispettive caserme.
Il direttore sportivo della corsa, Alfredo Tambucci jr., vuole che tutto vada per il verso giusto e che il Brasile mostri il suo lato migliore. C’è molta attesa e molto scrupolo, si vuole ben figurare. Specie dopo che il GP di Interlagos è stato riammesso faticosamente in calendario, dopo aver rischiato di uscirne.
Oltre all’accordo economico siglato da Fernando Haddad, prefetto di San Paolo, con Bernie Ecclestone, il Ministero del Turismo brasiliano ha infatti sottoscritto garanzìe per interventi strutturali che rimodelleranno negli anni il volto dell’autodromo Carlos Pace. In dettaglio, la municipalità di San Paolo ospiterà il gran premio fino al 2020, ma la lunga trattativa ha messo nero su bianco l’impegno degli organizzatori a costruire un nuovo alloggiamento per i box, lungo il rettilineo opposto rispetto a quello attuale, da cui prossimamente verrà dato il via. Nel piano di interventi è previsto anche il rifacimento dell’asfalto. Una spesa superiore ai 150 milioni di reaìs (intorno ai 50 milioni di euro), posta interamente a carico della locale prefettura.
L’accordo con la FOM stabilisce anche che le nuove infrastrutture dovranno essere realizzate entro il 2015, quindi già dal prossimo anno Interlagos potrebbe presentarsi con una nuova immagine, anche se non è ancora stata comunicata una data di inizio lavori. I piloti e i team si erano a lungo lamentati, negli anni scorsi, dello spazio ridotto offerto dall’attuale paddock, delle aree ospitalità e dall’area box e Bernie Ecclestone aveva colto la palla al balzo, più volte minacciando in passato di spostare la corsa altrove. E creando fibrillazioni negli organizzatori di San Paolo quando, nel 2012, si era recato a visitare la superficie annessa al parco tematico di Beto Carrero, nei pressi della città di Penha. Dove le autorità locali ancora progettano di costruire un moderno autodromo.
Fibrillazioni ulteriormente aumentate quando Ecclestone annunciò di avere già incontrato il governatore dello stato di Santa Catarina Raimundo Colombo per definire la prossima collaborazione. Una mossa tattica che evidentemente ha fatto capitolare in pochi mesi gli attuali organizzatori e i loro partners politici, che si sono affrettati a stipulare l’accordo. E che ora vogliono dimostrare innanzitutto a se stessi di essere in grado di mantenere le attese e meritare la costosissima fiducia di Ecclestone.
Già da due settimane Interlagos si prepara a ricevere l’ultima prova del campionato mondiale di F1 2013. Da dieci giorni gli addetti ai lavori si allenano e provano. La prima convocazione generale, del 9 novembre scorso, ha visto all’opera medici, vigili del fuoco, squadre di soccorso, elettronici e addetti ai box, commissari di pista e gruppo operativo del Race Control. Grande attenzione alle procedure di partenza, per ridurre i rischi e i tempi morti in caso di incidenti. E esercitazioni particolari per le forze di sicurezza e i pompieri, che si trattengono anche oltre orario e continuano a simulare a porte chiuse nelle rispettive caserme.
Il direttore sportivo della corsa, Alfredo Tambucci jr., vuole che tutto vada per il verso giusto e che il Brasile mostri il suo lato migliore. C’è molta attesa e molto scrupolo, si vuole ben figurare. Specie dopo che il GP di Interlagos è stato riammesso faticosamente in calendario, dopo aver rischiato di uscirne.
Oltre all’accordo economico siglato da Fernando Haddad, prefetto di San Paolo, con Bernie Ecclestone, il Ministero del Turismo brasiliano ha infatti sottoscritto garanzìe per interventi strutturali che rimodelleranno negli anni il volto dell’autodromo Carlos Pace. In dettaglio, la municipalità di San Paolo ospiterà il gran premio fino al 2020, ma la lunga trattativa ha messo nero su bianco l’impegno degli organizzatori a costruire un nuovo alloggiamento per i box, lungo il rettilineo opposto rispetto a quello attuale, da cui prossimamente verrà dato il via. Nel piano di interventi è previsto anche il rifacimento dell’asfalto. Una spesa superiore ai 150 milioni di reaìs (intorno ai 50 milioni di euro), posta interamente a carico della locale prefettura.
L’accordo con la FOM stabilisce anche che le nuove infrastrutture dovranno essere realizzate entro il 2015, quindi già dal prossimo anno Interlagos potrebbe presentarsi con una nuova immagine, anche se non è ancora stata comunicata una data di inizio lavori. I piloti e i team si erano a lungo lamentati, negli anni scorsi, dello spazio ridotto offerto dall’attuale paddock, delle aree ospitalità e dall’area box e Bernie Ecclestone aveva colto la palla al balzo, più volte minacciando in passato di spostare la corsa altrove. E creando fibrillazioni negli organizzatori di San Paolo quando, nel 2012, si era recato a visitare la superficie annessa al parco tematico di Beto Carrero, nei pressi della città di Penha. Dove le autorità locali ancora progettano di costruire un moderno autodromo.
Fibrillazioni ulteriormente aumentate quando Ecclestone annunciò di avere già incontrato il governatore dello stato di Santa Catarina Raimundo Colombo per definire la prossima collaborazione. Una mossa tattica che evidentemente ha fatto capitolare in pochi mesi gli attuali organizzatori e i loro partners politici, che si sono affrettati a stipulare l’accordo. E che ora vogliono dimostrare innanzitutto a se stessi di essere in grado di mantenere le attese e meritare la costosissima fiducia di Ecclestone.