Ratzenberger, il campione che morì il giorno prima di Ayrton

Formula 1
Roland Ratzenberger, pilota della Simtek-Ford, morì durante e prove del GP di San Marino. Era alla terza gara della sua carriera in F1 (Foto Getty)
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LA STORIA. Rudolf, padre del pilota austriaco che perse la vita il 30 aprile 1994 in un incidente durante le prove del GP di San Marino, apre il suo album dei ricordi: "Roland era nato per correre". Poi il tragico weekend di F1

Rudolf Ratzenberger, 81 anni, è il papà di Roland, austriaco, driver della Simtek-Ford, morto il 30 aprile 1994, esattamente vent'anni fa, durante le prove ufficiali del GP di San Marino. Una tragedia oscurata da quella di Ayrton Senna, avvenuta però il giorno dopo. L'incidente a Ratzenberger aprì infatti un tragico weekend in F1, che tutti gli appassionati ricordano anche a due decenni di distanza dai fatti.

Motori, un amore precoce– Per Roland, nato nel 1960 a Salisburgo, la velocità è davvero una passione. Fin da bambino. Tra le corse con vetture a spinta e il circuito del Salzburgring,aperto nel 1969 di cui Roland diventa un abituale frequentatore. Alle superiori studia progettazione di auto e si iscrive a un kart club. E per potersi mantenere questo hobby comincia a fare piccoli lavori tra cui l'impiego in una panetteria della sua città.

Professione pilota– A 17 anni Roland compra insieme al suo amico Gerald Lachmayer la sua prima auto, un Maggiolino giallo con cui i due si lanciano per le colline salisburghesi. Intanto Roland è sempre più deciso: da grande farà il pilota. E dopo aver abbandonato la scuola e fatto il servizio militare si butta con anima e corpo nell'impresa. "Non eravamo completamente a favore della sua carriera– spiega papà Rudolf, che sarà a Imola per l'Ayrton Senna Tribute - ma non l'abbiamo mai ostacolato, sapevamo che era il suo sogno”. E come sempre per potersi permettere di gareggiare Roland inizia a lavorare come istruttore di guida e meccanico. “Si è guadagnato tutto da solo – racconta il padre – con il suo stipendio si pagava la possibilità di gareggiare”.

La lunga gavetta - La prima gara di Ratzenberger è datata 4 settembre 1979 al Salzburgring. E' Formula 1600 Ford con una vettura noleggiata dal Racing Atlas Team L'anno dopo mentre lavora per la scuola piloti “Jim Russell” (con un passaggio anche in Italia) come istruttore, vince il suo primo trofeo il “Jim Russell Trophy”. E da quel momento "Rolando Topo di Montagna" come l'hanno soprannominato nel nostro Paese, inizia a fare esperienza. Tra Gran Bretagna, Germania e soprattutto Giappone. Tante gare in tutte le categorie: dalla F3 ai campionato turismo, fino alla Formula Nippon e alle gare di endurance. Nei primi anni oltre a correre si “prepara” da solo le auto, negli ultimi riesce a correre e ben figurare nella prestigiosa 24 ore di Le Mans.

Il sogno finalmente..- Dopo 14 anni e 186 gare, con 33 vittorie e 54 podi, alla fine della stagione 1993 arriva una grande occasione: la Formula 1. Roland ci era già andato vicino nel 1991 con la nascita Team Jordan (“il suo sponsor si era ritirato e volevano molti soldi” ricorda oggi papà Rudolf) ma nel 1994 l'aiuto economico della manager monegasca Barbara F. Behlau gli consente di essere ingaggiato per le prime 5 gare dalla scuderia Simtek-Ford, alla prima esperienza in F1. Un premio per quello che papà definisce un ragazzo “benvoluto da tutti, sempre pronto ad aiutare amici e colleghi”. Un sogno che però dura 53 giorni. Quanti ne passano tra il primo GP in Brasile e quel maledetto sabato 30 aprile a Imola. In mezzo un piccolo momento di gloria, datato 17 aprile. Con Roland che arriva 11° nel GP del Pacifico, corso nel "suo" Giappone. Poi solo la tragedia. Di un ragazzo che amava correre.