Pochi aggiornamenti, tanta grinta: la Ferrari è tornata

Formula 1
La Ferrari al GP d'Ungheria
analisi_tecnica_ferrari_post_ungheria_granato

ANALISI TECNICA. Si pensava che in Ungheria il tracciato non fosse favorevole alle caratteristiche tecniche della Rossa, invece Alonso, grazie anche ad una strategia indovinata e ad una grande gestione delle gomme, ha potuto lottare per la vittoria

di Antonio Granato

Pur concentrata già al progetto della vettura 2015 e senza aver portato aggiornamenti rilevanti alla F14T in Ungheria, la Ferrari è riuscita lo stesso ad ottenere un ottimo secondo posto in Ungheria, che con un po' di fortuna in più, poteva anche trasformarsi nella prima vittoria stagionale.

Strategia ok, ma anche errori avversari - Si pensava che il tracciato non fosse favorevole alle caratteristiche tecniche della monoposto di Maranello, invece Fernando Alonso, grazie anche ad una strategia indovinata e una sua gestione delle gomme superlativa, ha potuto lottare per la vittoria fino a due giri dal termine. Bisogna però anche considerare gli errori degli avversari, come le Williams, che hanno in sostanza distrutto la loro stessa gara con decisioni strategiche molto discutibili, uscendo così dalla lotta per le prime posizioni.

Non solo trazione - Ciò che ha contribuito al buon piazzamento della Ferrari è la capacità della F14T nell’inserimento in curva. Se ci si lamenta sempre di un posteriore non stabile ed imprevedibile, al contrario l'asse anteriore sembra capace di conferire alla monoposto un ottima capacità d’inserimento in curva, qualità anch’essa molto importante su un circuito tortuoso come l’Hungaroring. La trazione, ovviamente, conta molto, ma non va dimenticato che in Ungheria non appena si esce da una curva ne arriva un’altra. Dunque un buon inserimento diventa fondamentale.

Condizioni meteo - Certamente anche queste hanno aiutato. La pista umida ha esaltato le doti del pilota spagnolo mentre le temperature non troppo elevate hanno coadiuvato la F14T nella gestione delle gomme, anche in termini di passo gara. Già dal venerdì si era visto come la Ferrari, con temperature d'asfalto contenute, potesse contare su un buon ritmo. Il secondo posto è comunque un piazzamento incoraggiante, ma non va dimenticato che è anche il frutto di una serie di circostanze che hanno aiutato molto la Rossa. Bisogna apprezzare le doti di Alonso nel riuscire a gestire per ben 28 giri il suo set di gomme soft fino al traguardo e l’intelligenza del muretto nell’interpretare la gara nel migliori di modi, (facendosi perdonare, almeno in parte, l'errore in qualifica con Raikkonen).

Lotta al caldo - Per contrastare il gran caldo che era previsto in Ungheria la Ferrari aveva portato due delle tre versioni di cofano motore disponibili. Nell’arco di questa stagione, infatti, sono state provate molte soluzioni per migliorare lo smaltimento del calore generato dalla Power-Unit. Nella foto sotto le tre versioni disponibili: nel riquadro a sinistra, quella più chiusa, nel riquadro a destra quella intermedia e in grande quella più ampia, utilizzata durante le qualifiche e la gara. Da segnalare infine come la Williams si sia ispirata anche lei ad una soluzione ripresa già da tempo dalla Ferrari. La FW36, infatti, è stata equipaggiata, anche lei, della particolare aletta posta sopra l’air-scoop allo scopo di migliorare i flussi diretti all’ala posteriore incrementandone i valori di carico.