Seb, stella cadente: quella Red Bull così lontana dal podio
Formula 1Vettel solo due volte tra i primi tre: non era mai successo da quando il tedesco corre con il team austriaco. In più, sono cinque GP che non viene premiato: è la sua striscia negativa più lunga dal 2009 ad oggi. I numeri del periodo-no
Di Gianluca Maggiacomo
Vederlo sesto in classifica dopo che ha dominato negli ultimi quattro anni fa un effetto strano. Sebastian Vettel arranca, insegue e raramente riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati. Non da lui, che fino a pochi mesi fa era abituato a cannibalizzare tutto e tutti, soprattutto i record. Quest’anno la musica per il tedesco è cambiata. Un cambio che è andato di pari passo con l'arrivo di quelle innovazioni della F1 che sono tanto indigeste al campione del mondo. Morale: i risultati latitano, il feeling con la Red Bull sembra ormai una chimera e la distanza con la concorrenza aumenta. Daniel Ricciardo, suo compagno di team e nuova stella della scuderia austriaca, ha 60 punti in più. Abissale, poi, lo scarto con il leader della classifica, Nico Rosberg: -132 punti.
I numeri della crisi - La stagione di Vettel era cominciata con tanti dubbi e poche certezze. Una situazione che è andata peggiorando con il passare del tempo. A certificare l’anno-no del tedesco, i numeri. Impietosi. La vittoria manca dal 24 novembre dello scorso anno, al GP del Brasile, ultima tappa della passata stagione. Ma non è tanto l’assenza di primi posti che stupisce, vista l’oggettiva superiorità delle Mercedes. Ciò che lascia l’amaro in bocca è l’astinenza di podi. Nel 2014 Vettel è arrivato tra i primi tre soltanto due volte: in Malesia e in Canada con un 2° e 3° posto. Da quando è alla Red Bull non ha mai avuto uno score così basso.
Striscia negativa – Seb, dunque, non sale sul podio da Montreal. Era l’8 giugno. Da allora sono passati poco più di tre mesi. Cinque Gran Premi senza essere tra i primi. Anche questo è un primato. Perché il tedesco non era mai stato così a lungo lontano dalle premiazioni. Vettel immaginava che il 2014 sarebbe stato complicato. Ma, probabilmente, non così tanto.
I risultati di Vettel
Vederlo sesto in classifica dopo che ha dominato negli ultimi quattro anni fa un effetto strano. Sebastian Vettel arranca, insegue e raramente riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati. Non da lui, che fino a pochi mesi fa era abituato a cannibalizzare tutto e tutti, soprattutto i record. Quest’anno la musica per il tedesco è cambiata. Un cambio che è andato di pari passo con l'arrivo di quelle innovazioni della F1 che sono tanto indigeste al campione del mondo. Morale: i risultati latitano, il feeling con la Red Bull sembra ormai una chimera e la distanza con la concorrenza aumenta. Daniel Ricciardo, suo compagno di team e nuova stella della scuderia austriaca, ha 60 punti in più. Abissale, poi, lo scarto con il leader della classifica, Nico Rosberg: -132 punti.
I numeri della crisi - La stagione di Vettel era cominciata con tanti dubbi e poche certezze. Una situazione che è andata peggiorando con il passare del tempo. A certificare l’anno-no del tedesco, i numeri. Impietosi. La vittoria manca dal 24 novembre dello scorso anno, al GP del Brasile, ultima tappa della passata stagione. Ma non è tanto l’assenza di primi posti che stupisce, vista l’oggettiva superiorità delle Mercedes. Ciò che lascia l’amaro in bocca è l’astinenza di podi. Nel 2014 Vettel è arrivato tra i primi tre soltanto due volte: in Malesia e in Canada con un 2° e 3° posto. Da quando è alla Red Bull non ha mai avuto uno score così basso.
Striscia negativa – Seb, dunque, non sale sul podio da Montreal. Era l’8 giugno. Da allora sono passati poco più di tre mesi. Cinque Gran Premi senza essere tra i primi. Anche questo è un primato. Perché il tedesco non era mai stato così a lungo lontano dalle premiazioni. Vettel immaginava che il 2014 sarebbe stato complicato. Ma, probabilmente, non così tanto.
I risultati di Vettel
GRAN PREMIO | PIAZZAMENTO |
Australia | Rit. |
Malesia | 3° |
Bahrain | 6° |
Cina | 5° |
Spagna | 4° |
Monaco | Rit. |
Canada | 3° |
Austria | Rit. |
Gran Bretagna | 5° |
Germania | 4° |
Ungheria | 7° |
Belgio | 5° |
Italia | 6° |