Da Schumi a Vettel, un filo Rosso tra Kerpen e Maranello

Formula 1

Roberto Brambilla

Sebastian Vettel e Michael Schumacher sono due dei tre piloti tedeschi ad essere ingaggiati dalla Ferrari. Entrambi hanno cominciato a correre sui kart in un impianto dedicato al primo ferrarista tedesco Von Trips (Getty)
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Sebastian è il terzo pilota tedesco ad approdare alla Ferrari. Prima di lui il sette volte campione del mondo e Wolfgang von Trips. Un trio di fuoriclasse legati a un luogo che ha cresciuto fenomeni per il Cavallino

Fino a venticinque anni fa Kerpen era semplicemente una città della Renania, nota agli appassionati di musica per essere la patria del compositore Karlheinz Stockhausen. Dal 1992 il luogo è diventato sinonimo di Formula 1. Per merito soprattutto di Michael Schumacher che ha vinto sette titoli mondiali, tra cui cinque con la Ferrari. Un filo quello tra la Germania, Kerpen e la Rossa, che era iniziato qualche decennio prima e che prosegue fino a oggi con Sebastian Vettel.

Von Trips, il barone appassionato – La storia tra la città renana e la Ferrari inizia nel 1956, quando il Cavallino ingaggia il pilota tedesco. Che era nato a Colonia ma che era cresciuto vicino a Kerpen, nel castello della sua nobile famiglia. Con la Rossa correrà 25 gare, vincendone due, entrambe nel 1961. L'anno in cui Taffy, così l'avevano soprannominato nel Circus, fu il protagonista di un incidente spaventoso a Monza. In cui morirono il barone e 13 spettatori del GP d'Italia. Due anni prima Von Trips, nel 1959 aveva importato in Europa dagli Usa i primi modelli di go kart e se ne era appassionato. Tanto che nel 1964 i componenti del suo ex Fan Club costruirono su un terreno donato dalla famiglia von Trips un kartodromo intitolandolo al loro idolo.

Schumi, un campione made in Kerpen –
Cinque anni dopo la costruzione della pista, nel 1969, a Hürth -Hermülheim nasceva Michael Schumacher. Un bimbo che a 4 anni già si esercitava su un auto a pedali su cui il padre aveva montato un piccolo motore. Giri nel cortile di casa e poi sui kart, nell'impianto di Kerpen-Horrem distante solo qualche chilometro, Michael su quel tracciato prima e su quello di Kerpen-Manheim, intitolato sempre a Von Trips, era di casa insieme al fratello Ralf. Anche perché il papà gestiva la pista e mamma lavorava nella cucina del kartodromo. E proprio da Kerpen, il suo paese iniziò stupì tutti la scalata che lo porterà alla Benetton e alla Ferrari, con cui scriverà la storia con 91 vittorie, tra 1996 e il 2006.

Seb, a Kerpen l'incontro con il destino – Il neopilota della Rossa, nato a Heppenheim circa 200 km più a sud, a Kerpen ci ha solo corso, quando Schumi era già campione del mondo e suo idolo ( lo premiò anche in diverse occasioni). Era il 1995 e in una giornata di pioggia Seb, 8 anni, sorprese tutti vincendo con le gomme da asciutto. Lo ammirarono in molti, tra cui un certo Gerhard Noack. Un uomo di mezz'età con la passione per i motori (diventerà anche presidente del kart club di Kerpen) e un fiuto per il talento. Dopo quella gara parlerà con Norbert, il papà di Sebastian e comincerà a seguire come manager il ragazzo. Un sostegno che ricorda quello che Noack aveva dato 20 anni prima a Michael Schumacher, a cui aveva regalato il primo kart “regolamentare”. Un mezzo con cui Schumi aveva iniziato a conquistare il mondo dei motori prima e la Ferrari poi. Come i tifosi della Rossa si augurano faccia (ancora)Sebastian.