Todt e la Ferrari: "Quegli anni indimenticabili a Maranello"

Formula 1

Antonio Boselli

Jean Todt, presidente della Fia (Foto Getty)

ESCLUSIVA. Nella nuova puntata de "I Signori della Formula 1" (in onda questa sera alle 20.30 su Sky Sport F1HD) l'intervista esclusiva a Jean Todt, che parla dei suoi anni in Ferrari e della sfida alla Presidenza della FIA

Puntata eccezionale per "I Signori della Formula 1": siamo andati a trovare nel suo ufficio di Parigi Jean Todt, uno degli uomini più vincenti della F1, che ci svela i segreti del suo successo. Si tratta di un personaggio straordinario, a 30 anni in Francia era già una leggenda, merito dei suoi trionfi nei Rally prima da copilota e poi da capo del Reparto Corse Peugeot.

Gli inizi -
Un uomo del Motorsport che già a dieci anni sognava di passare la propria vita tra le macchine, lui appassionato di tutto il mondo racing. All'epoca non sapeva che sarebbe diventato il team principal più vincente della Ferrari, ma l'amore per la Rossa era nato ben prima che arrivasse a Maranello. Ospite quasi casuale di un pranzo con Enzo Ferrari a Fiorano, Todt fu tanto audace di chiedere al Drake di scrivere la prefazione della sua biografia "205, Histoire d'un Defi". Ferrari accettò forse percependo, prima degli altri, che quel giovane francese aveva qualcosa di magico.



I successi -
Passarono anni prima che Luca di Montezemolo, diventato Presidente della Ferrari, decise di affidargli la Gestione Sportiva. Una scelta ponderata di Montezemolo che impiegò dei mesi prima di convincersi a dare in mano a un francese senza alcuna esperienza di Formula Uno la guida del reparto corse più importante del mondo. Ma lui era pronto, sapeva esattamente cosa fare: "La decisione più importante e difficile era di prendere le persone giuste al posto giusto, di decidere di riportare tutto a Maranello e di lavorare come un gruppo unico. Era da mettere tutto insieme e lavorare insieme per ottenere i risultati. Per me si vince insieme o si perde insieme, e ovviamente era di cercare di vincere insieme". Ci è riuscito anche grazie a Michael Schumacher di cui rimane quasi un padre, soprattutto in questo momento così difficile per il Kaiser.


La sfida al vertice Fia
- Lasciata la Ferrari nel 2009 decide di correre per la Presidenza della FIA, anche qui pronto a lanciare una sfida epica, quella dei motori ibridi. Una sfida vinta anche se tra molti dubbi, tra cui quelli di Bernie Ecclestone. Ma Todt ha le idee chiare e lancia un appello: "Il ciclo di oggi è per ottimizzare la F1 che è per una disciplina, uno spettacolo unico. E di cercare di migliorare quello che c'è da migliorare, ma non di criticare per criticare solamente sul concetto". Insomma bisogna remare tutti dalla stessa parte, come ai tempi della Rossa, perché si vince e si perde tutti insieme.