Jules Bianchi, parla il padre: "Stringe le nostre mani"
Formula 1Aggiornamenti sulle condizioni del pilota della Marussia, protagonista del drammatico incidente nel GP del Giappone dello scorso anno: "Sta lottando con la forza che ha sempre dimostrato. Da un punto di vista medico è stabile, ma resta in coma"
A 5 mesi dall'incidente del figlio, sbattuto contro un mezzo di soccorso dopo essere uscito di pista sul circuito di Suzuka il 5 ottobre 2014, torna a parlare Philippe Bianchi: "Jules sta lottando con la forza che ha sempre dimostrato. Da un punto di vista medico è stabile, tutti i suoi organi stanno funzionando normalmente, senza alcuna assistenza. Ma per ora è ancora incosciente, in coma". "Rispetto a quello che ci avevano detto i dottori all'epoca è migliorato tantissimo, come la notte e il giorno", sottolinea il padre di Jules in un'intervista rilasciata a Nice-Matin, "Ci avevano avvisato che non sarebbe potuto essere trasferito prima di un anno, mentre è stato portato qui a Nizza dopo 7 settimane, visto che ha iniziato velocemente a respirare da solo. A volte sembra più presente, si muove e stringe la nostra mano, ma è difficile capire se sia solo un riflesso condizionato".
"Il nostro mondo è collassato il 5 ottobre del 2014", conclude Philippe Bianchi, "Adesso la domanda a cui nessuno vuole rispondere è: ce la farà? Potrà vivere normalmente o da disabile? Penso che questo tipo di incidenti possano essere più della morte. Il dolore è senza fine, una tortura quotidiana".
"Il nostro mondo è collassato il 5 ottobre del 2014", conclude Philippe Bianchi, "Adesso la domanda a cui nessuno vuole rispondere è: ce la farà? Potrà vivere normalmente o da disabile? Penso che questo tipo di incidenti possano essere più della morte. Il dolore è senza fine, una tortura quotidiana".