Gené, che emozione: in pista con la prima Rossa di Schumi

Formula 1

Marc Gené

Marc Gené al volante della Ferrari 310 con cui Michael Schumacher ha vinto il suo primo Gran Premio in rosso, a Barcellona, nel 1996 -
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IL RACCONTO. Giornata da incorniciare per il nostro commentatore, sceso sul circuito giapponese di Fuji con la monoposto della prima vittoria in Ferrari di Michael Schumacher. Ecco cosa si prova a mettersi al volante di un pezzo di storia

Cari amici di Sky, sono felice di potervi raccontare anche sul sito una delle cose belle che possono capitare nella vita di un pilota/telecronista come me! Pur avendo guidato molte auto di Formula1 e pur continuando a guidare per Ferrari, a volte succedono cose un po' speciali che hanno il potere di scatenare emozioni forti anche in un pilota esperto.

Qualche giorno fa, sul circuito giapponese del Fuji, ho guidato la Ferrari 310 con cui Michael Schumacher ha vinto il suo primo Gran Premio in rosso, a Barcellona, nel 1996! L'attuale proprietario è un collezionista giapponese che durante i Racing Days del Fuji mi ha chiesto di guidargliela per qualche giro, per aiutarlo a trovare un setup di base che lo aiuti a migliorare la sua guida. Ecco, ho fatto solo qualche giro in effetti, ma mi è bastato per capire che questa era proprio una grandissima macchina e mi è stato chiaro perché Michael, che era fortissimo, fosse finalmente riuscito a vincere con la Ferrari a Barcellona e in altre occasioni successive.

Mi sono trovato subito abbastanza comodo nell'abitacolo. Ti rendi conto che la testa è posizionata abbastanza in alto rispetto alle protezioni laterali a cui ci siamo abituati, certo, ma all'interno lo spazio è molto simile alle F1 contemporanee. Il volante è ovviamente più semplice di adesso, ma ho subito individuato il manettino per le regolazioni del differenziale e anche un altro manettino per potenza e carburante, ancora in uso sulle macchine di oggi. Questa macchina montava il primo V10 che andava a sostituire il V12 dell'anno precedente. Senti una coppia e un rumore spaventoso ma emozionantissimo. Mi mancano quei 10 cilindri! E' ancora in grado di girare fino a 16.000 e la maneggevolezza è fantastica. Anzi, sono rimasto addirittura sorpreso dal "downforce" che la macchina riesce a produrre alla curva 100R, che è una destra da quinta molto molto lunga. Anche in staccata la potenza dei freni e la stabilità sono davvero eccellenti. L'unica situazione in cui la macchina è un po' difficile da guidare, sono le curve strette e bassa velocità. Fa fatica a girare e a scaricare la potenza a terra senza perdere trazione. La sensazione era quella di avere sotto delle sospensioni troppo rigide.

Però in sostanza, sono rimasto molto impressionato dalla macchina di Michael, considerando che ha quasi vent’anni. E anche se ho fatto solo pochi giri sono riuscito a segnare un tempo molto buono se lo paragono a quelli che la F1 aveva registrato al Fuji nel 2008, quando vi si corse per l'ultima volta. E' stato un grande onore e un grande privilegio guidare un pezzo di storia così importante! Ciao amici di Sky, ci sentiamo in Tv. Forza Ferrari e un abbraccio!