GP d’Italia: l'anno in cui Moss beffò gli italiani

Formula 1
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Riscopriamo la Vanwall, la prima scuderia campione del mondo costruttori della storia della Formula1. La vittoria di Stirling Moss a Monza nel 1957 interrompe il dominio italiano e consacra il costruttore inglese come unico rivale di Ferrari e Maserati in quegli anni eroici della Formula 1

Quel settembre del '57 come sempre si corre il GP d'Italia, settima e conclusiva prova del mondiale di Formula1. Al traguardo, in una Monza che varianti e chicane non sa cosa siano, arrivano solo in undici, dopo un massacro meccanico di 87 giri (pari a 500 km!) coperti ad una media di quasi 200 km orari. Sotto la bandiera a scacchi si contano tre Ferrari e sei Maserati, con Fangio, secondo al traguardo, che con la 250F dà un grande dispiacere al Commendator Ferrari regalando il titolo all'acerrima rivale. È il quinto alloro per lui, l'ultimo di una carriera senza uguali, che di straordinario ha anche il fatto di aver la vita salva in un'epoca in cui morire in pista è una ragionevole certezza.

 

Il dominio nazionale con nove undicesimi al traguardo però non è completo, perché nel GP di casa la vittoria sfugge alle monoposto rosse, orgoglio vero di un paese che si avvia verso il boom economico. L'immenso Stirling Moss, pilota di sua maestà britannica, conquista una vittoria senza se e senza ma, lasciando Juan Manuel Fangio a 41 secondi e la Ferrari del nobile von Trips a un giro. Come se non bastasse il compagno di Moss, Tony Brooks, conquista il giro più veloce.

 

I due britannici sono al volante della Vanwall, monoposto inglese della scuderia del magnate Guy Anthony "Tony" Vandervell che, fondendo il suo nome con quello dell'azienda di sua proprietà, la Thinwall bearing, dà vita appunto alla scuderia Vanwall. L'industriale londinese, con il pallino delle corse, si è messo in testa da qualche anno di sfidare gli italiani nelle corse e in particolare sembra avercela con Enzo Ferrari, di cui per altro è fornitore. Le bronzine di sua produzione sono infatti all'epoca parti meccaniche al top e quindi irrinunciabili per l'industria automobilistica.

 

Nel team UK trova posto il genio nascente di Colin Chapman assieme a Costin e Weslake e nel '57 le verdi Vanwall vanno veramente forte. Portano a casa tre vittorie che diventano addirittura sei l'anno successivo quando la scuderia inglese conquista il primo titolo costruttori della storia della Formula 1. Il mondiale piloti sfugge però a Moss nell'ultima gara corsa in Marocco, quando è Mike Hawthorn a laurearsi campione del mondo conduttori al volante della Ferrari. Sul circuito di Casablanca si corre una gara drammatica. Il compagno di squadra di Moss, Stuart Lewis-Evans perde infatti la vita nel tremendo rogo della sua vettura. Tony Vandervell decide immediatamente di abbandonare le corse. Ha iniziato per puro divertimento, non può accettare di essere causa indiretta di tanta sofferenza. Era l'ottobre del 1958 ed il manager del povero Lewis-Evans si chiamava Bernard Charles Ecclestone.