In Texas comincia il conto alla rovescia per l'assegnazione del titolo. E' un affare per sole Mercedes: il tedesco ha 33 punti di vantaggio sul britannico. Per diventare campione gli basteranno tre secondi posti e un terzo. Tra loro la tensione è sempre in agguato
Austin, un anno fa. Hamilton vince in Texas, si laurea campione e prima salire sul podio lancia un cappellino al deluso Rosberg. E' qui che le ruggini tra i due piloti Mercedes toccano il punto più alto, o meglio il più basso, di un rapporto che forse amichevole non lo è stato nemmeno durante gli anni delle prime accelerate sui kart. Lewis è campione per la terza volta e, guarda caso, alla prima curva entra quasi in contatto con Nico.
Austin, un anno dopo - Ora i ruoli si sono invertiti. Rosberg in testa alla classifica, con la possibilità di vincere il Mondiale a 4 gare dal termine; Hamilton costretto a inseguire per difendere un titolo che sembra sempre più lontano.
Stessa storia, o quasi - Ciò che non è cambiato rispetto alla scorsa stagione sono i contrasti tra i piloti Mercedes. Magari finora abbiamo assistito a roba meno eclatante davanti alle telecamere rispetto al passato, ma quanto visto soprattutto sulle piste di Canada e Austria fa capire che il cortocircuito tra i due non si è affatto esaurito.
Da Montreal a Spielberg - Montreal, partenza e contatto. Hamilton indica il sottosterzo accusato in avvio come causa del contatto con Rosberg; A Spielberg, invece, l’incontro molto ravvicinato è all’ultimo giro, in curva 2. Dopo un lungo inseguimento, Hamilton riprende Rosberg ma i due si toccano al momento del tentativo di sorpasso.
La tregua - Poi l’armistizio prima del Gran Premio di Silverstone (IMG podio GP). Ma con o senza la tregua, i segni dell’ennesima crisi di nervi restano evidenti. E i numeri dicono che Rosberg l’ha retta meglio. Resa o nuova battaglia? Chissà cosa accadrà stavolta in Texas…