La MCL32 pezzo per pezzo: smontiamo la McLaren

Formula 1

Cristiano Sponton

L'ANALISI TECNICA. Voto 6,5 alla nuova McLaren MCL32 motorizzata con la Power Unit Honda. A partire da questo 2017 ha abbandonato la classifica sigla "MP4" che ha sempre contraddistinto i progetti della scuderia di Woking, ed è stata sostituita con MCL. Nuova anche la livrea: ritorna il colore arancione abbinato al nero

Il muso - E' similare a quello del 2016 e concettualmente segue gli stessi principi che abbiamo visto su tutti gli altri team ad esclusione di Mercedes. I piloni di sostegno dell'ala sono molto lunghi ed estesi e fungono cosi da convogliatori di flusso verso la zona dei turning vanes. Sui due piloni sono state ricavate tre feritoie utili a scaricare lo strato limite dei piloni stessi migliorandone quindi l'efficienza aerodinamica, e utili a portare più aria al di sotto del muso, riuscendo così a generare più carico aerodinamico all'anteriore.

L'ala anteriore - Analizzando l'ala anteriore si può notare come quest'ultimo componente non sia così cambiato rispetto alla scorsa stagione. Si segnala la comparsa di un doppio deviatore di flusso sulle derive verticali per spostare sopra gli pneumatici anteriore il flusso d'aria.

Stupisce che la McLaren non abbia utilizzato l'ala anteriore sperimentata in ottica 2017 nella scorsa stagione che presentava la parte esterna del bordo di ingresso del mainplane rettilineo e non più arricciato. Soluzione che potremo vedere fin dai test di Barcellona che inizieranno la prossima settimana.

Il sistema S-Duct - Confermato l'S-Duct, anche se la presa di ingresso è stata posizionata molto in avanti seguendo la filosofia tracciata lo scorso anno dalla Mercedes, realizzando un condotto con una "S" meno pronunciata e quindi con una maggiore efficienza.

Le novità - La parte più interessante di questa vettura è senza dubbio quella che comprende i grandi bargeboard e i particolari deviatori di flusso laterali alle pance. I deviatori di flusso posti davanti alle fiancate presentano una forma arcuata e vanno ad attaccarsi proprio sulla parte alta dei bargeboards che a sua volta sono "ancorati" al telaio. Gli aerodinamici di Woking hanno collegato le piccole "corna" collocate ai lati dell'abitacolo proprio sui bargeboard.

Al posteriore è stata collocata la pinna stabilizzatrice per cercare di "ripulire" il flusso d'aria diretto verso la bassa ala specifica 2017.

Innovativa la parte inferiore della deriva verticale dell'ala posteriore, che prevede quattro soffiature nella parte bassa, e nella zona in cui l'endplate è incurvato sono stati collocati 4 profili aerodinamici. Si sono concentrati molto gli aerodinamici in questa particolare zona, per migliorare l'efficienza dell'ala.

La sospensione push rod - A livello meccanico confermata la sospensione push rod all'anteriore, ma rispetto al 2016 è stato carenato il braccio superiore. La posteriore è rimasta pull rod, ma i cinematismi sono stati completamente rivisti. I braccetti della sospensione posteriore sono stati studiati per generare una sorta di "beam wing" (profilo inferiore ala posteriore vietato dal regolamento tecnico) utile a migliorare l'estrazione d'aria dal fondo da parte del diffusore con conseguente miglioramento nella generazione di carico aerodinamico al posteriore.

L'aerodinamica - La vettura sembra buona aerodinamicamente anche se a livello di "fantasia" fa Tim Goss e Peter Prdrmou ci si aspettava sicuramente qualcosa di più. Per fare il salto di qualità la McLaren avrà bisogno che la nuova Power Unit Honda, rivista rispetto alla precedente in molte sue parti, faccia un grosso salto quantitativo in termini di potenza.