Secondo i media inglesi il nome del pilota è nei documenti di società offshore utilizzate per aggirare il fisco. Hamilton avrebbe evaso 3,7 milioni di euro di Iva sul suo jet privato. Ma per gli avvocati sarebbe tutto ok
L’indiscrezione arriva dall’Inghilterra: Lewis Hamilton, il neo campione del mondo di Formula 1, uno degli sportivi più ricchi del mondo, sarebbe sotto inchiesta per aver evaso le tasse. Il nome del pilota della Mercedes è presente nei Paradise Papers, i documenti delle società offshore usate per aggirare il fisco portate alla luce dall’inchiesta del giornale Tedesco Süddeutsche Zeitung e condivisi con più di 90 media dall’ICIJ (Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi).
Hamilton non avrebbe pagato l’Iva sul suo jet privato, un Bombardier CL635 Challenger del valore di quasi 19 milioni di euro, acquistato nel 2013 in Canada. La somma evasa sarebbe di 3,7 milioni di euro secondo uno schema che utilizza società di comodo nelle isole Vergini Britanniche, l’isola di Guerney e l’isola di Man, usata da diversi personaggi per non versare l’Iva sugli aerei di lusso.
Nulla di illegale, è la replica degli avvocati di Hamilton. L’inglese si è difeso negando il suo coinvolgimento in “shell companies” e spiegando di aver affidato i propri affari a un pool di professionisti e di non occuparsi della gestione quotidiana del suo business.