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Formula 1, GP Monaco. I segreti della pole-record di Ricciardo

Formula 1

Cristiano Sponton

La RB14 a Monte-Carlo (foto: Sutton Images)

L'analisi tecnica delle qualifiche: dove ha fatto la pole Ricciardo? Com'è andata la Ferrari? Quale strategia per la gara? Qui tutto quello che c'è da sapere prima della gara di Monte-Carlo. Il GP di Monaco in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) e con SkyQ l'incredibile definizione del 4K HDR


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GP MONACO, GLI ORARI DELLE REPLICHE

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Daniel Ricciardo è riuscito a cogliere la sua seconda pole position in carriera nel GP di Monte-Carlo dominando, non solo le qualifiche, ma tutte le sessioni di prove disputate sulle stradine del Principato. La Red Bull ha confermato di essere la monoposto con il miglior telaio ed è riuscita a esaltarsi su un tracciato dove sono fondamentali il grip meccanico e la trazione e dove la potenza della Power Unit non è così importante. Parlando di dati l’effetto potenza su questa tipologia di tracciato è di soli 0,11s ogni 10cv di potenza mentre sulla maggior parte delle altre piste 10 cv equivalgono a circa 3 decimi al giro.

Ottima prova della Ferrari con Vettel che è riuscito a portare la sua SF71H in prima fila precedendo la Mercedes W09 di Hamilton e l’altra Rossa di Raikkonen. Solo quinto Bottas che non è mai riuscito ad inserirsi nella lotta per le prime due file.

Che errore per Verstappen in FP3

In classifica manca Max Verstappen che, al netto dei tempi nelle prove libere, era considerato insieme a Ricciardo uno dei favoriti per la pole position. Il pilota olandese a pochi minuti dalla fine delle prove libere 3 è andato a sbattere alla chicane delle Piscine compromettendo il suo fine settimana. L’incidente non gli ha permesso di partecipare alle prove ufficiali perché, a pochi minuti dall’inizio delle qualifiche, gli ingegneri hanno riscontrato un problema al cambio che doveva essere sostituito. Sostituzione che non sono riusciti ad effettuare nel poco tempo a disposizione. Per questo motivo Verstappen sarà costretto a partire dall’ultima posizione in griglia o direttamente della pit lane per evitare possibili contatti al via.

Red Bull fa la differenza nel terzo settore

Se andiamo ad analizzare i best sector notiamo come Ricciardo abbia costruito la pole position principalmente nel terzo settore composto dalla destra-sinistra delle Piscine, la Rascasse e alla Anthony Noghes. Un tratto di pista di soli 19s dove Ricciardo è riuscito a rifilare dei distacchi piuttosto pesanti a tutti gli avversari. Molto del merito appartiene alla Red Bull ma anche agli pneumatici in quanto, la monoposto del team di Milton Keynes, è sembrata l’unica a non soffrire il surriscaldamento delle posteriori. Questo surriscaldamento provocava una perdita di grip con conseguente scivolamento del posteriore e ha fatto perdere tempo prezioso sia alla Ferrari che alla Mercedes.

Se analizziamo l’Ideal Lap, dato dalla somma dei best sector vediamo che i top 7 della griglia di domani hanno sfruttato al massimo le loro potenzialità. Unica eccezione è Lewis Hamilton che non ha avuto un giro pulitissimo nel suo ultimo tentativo. Il campione del mondo è stato il pilota più veloce nel primo settore ma non è riuscito a confermarsi specialmente nel tratto conclusivo del tracciato per i problemi agli pneumatici che abbiamo descritto sopra. Hamilton aveva il potenziale per migliorare il suo tempo di oltre 1 decimo. Questo potenziale miglioramento, però, non sarebbe comunque bastato per scavalcare Vettel e mettere la W09 in prima fila.

Vettel soddisfatto della sua Ferrari SF71H

La prestazione della SF71H è stata piuttosto positiva anche se non abbiamo visto una Rossa dominante come nella passata stagione. La Ferrari in questa stagione ha cambiato il concetto aerodinamico portando in pista una monoposto che si adatta meglio su altre tipologie di tracciati e un po’ meno su quelli lenti dove nel 2017 era veramente imbattibile. Il problema principale affrontato dai due piloti di Maranello è stata la temperatura delle gomme anteriori che, ad inizio giro, erano sotto la giusta finestra di funzionamento mentre, le posteriori, tendevano a surriscaldarsi nell’ultimo settore di pista.

Vettel è riuscito a sfruttare nel migliore dei modi il crash di Verstappen e per lui la seconda posizione è sembrata essere il massimo risultato a cui poteva aspirare oggi visto che la Red Bull è sembrata imbattibile. La prima fila sarà molto importante nella gara di domani per riuscire a mettere pressione fin dalla partenza a Ricciardo tenendo sotto controllo il degrado delle gomme che, durante le prove libere, è stato piuttosto elevato.

Mercedes ha provato a qualificarsi in Q2 con le Ultra Soft

Che Mercedes fosse in difficoltà con le HyperSoft lo si era capito anche durante le prove libere. Oggi abbiamo avuto la conferma visto che, entrambi i piloti del team anglo-tedesco, hanno cercato di qualificarsi nel Q2 con le gomme UltraSoft per poterle utilizzare durante il primo stint di gara. La qualificazione non è riuscita e i piloti della W09 sono stati costretti a montare le gomme più performanti che dovranno, quindi, essere usate anche nella prima parte della gara di domani. Le gomme HyperSoft stanno creando parecchi grattacapi agli ingegneri del team Mercedes perché, la W09, è la monoposto tra quelle di testa che genera molto graining e questo si farà molto sentire durante la corsa. Questa scelta di provare la qualificazione con le US non permetterà a Mercedes di avere un terno di gomme “viola” nuove, mentre, Ricciardo e le due Ferrari lo avranno a disposizione e questo potrà fare una piccola differenza nella gara di domani.

I clienti Ferrari sostituiscono varie componenti della Power Unit

Ha sorpreso molto la sostituzione da parte di Haas e Sauber di alcune componenti della Power Unit Ferrari. Il cambio era atteso per il GP del Canada ma i problemi accusati da Raikkonen in Spagna hanno creato allarme e quindi è stato deciso per questo fine settimana di sostituire l’unità endotermica, il turbocompressore e MGU-H. Questa sostituzione non permetterà al team clienti di utilizzare la nuova specifica di motore endotermico che verrà, invece, utilizzata da Sebastian Vettel nel prossimo GP a Montreal sul circuito Gilles Villeneuve. Haas e Sauber hanno montato un motore endotermico uguale a quello utilizzato a partire dal GP di Melbourne.

Che sia una sostituzione piuttosto strana lo si capisce anche analizzando il chilometraggio fatto da questi componenti che, come potete osservare dalla tabella in basso, è relativamente basso visto che era stata di poco superata quota 3000 km. I due Mercedes, insieme a Sebastian Vettel, sono i piloti che hanno percorso i maggiori chilometri con questa unità endotermica in quanto hanno superato abbondantemente quota 4000 km. Ricciardo, invece, è ricorso molto in anticipo all’unità endotermica numero 2 a causa della sostituzione della n°1 tra le FP3 e le qualifiche del GP di Cina dopo soli 1800 km.

Da segnalare il fatto che Raikkonen a Barcellona dopo aver sostituito il motore endotermico al termine delle FP2 ha dovuto cambiare anche la centralina elettronica (CE) prima delle qualifiche.

Nessun problema di consumi per la gara

Questo tracciato, con una gara di 260 km, presenta il valore più basso di consumo benzina, pur utilizzando il massimo carico aerodinamico. Essendo la percorrenza totale inferiore di 40 km a tutte le altre gare, ma col massimo carico e per la aumentata aderenza delle mescole possono servire 95 kg di benzina per la gara, circa 5-7 kg in più che in passato. In aggiunta, il tracciato tortuoso stop and go è sensibile al peso e la probabilità di ingresso della Safety Car è addirittura pari al 57% per 6-8 giri consecutivi (si consuma 1 kg in meno per ogni giro percorso dietro SC). Quindi è possibile fare una strategia aggressiva caricando meno benzina del previsto e gestendo il consumo, per poter andare più veloce tutti i giri. Oppure, come alternativa, le vetture potranno “bruciare benzina” per produrre energia elettrica aggiuntiva per caricare la batteria

Gara a singolo stop?

Per quanto riguarda la gara di domani, sarà molto importante la partenza e la prima parte di gara che porterà al primo e probabilmente unico Pit Stop. Dalla linea di partenza alla prima frenata lo spazio è molto ristretto…soli 295 m. Analizzando i long run di venerdì la vettura che sembra più tranquilla per andare su un unico pit stop è la Red Bull che, a differenza di Ferrari e Mercedes, è sembrata adattarsi al meglio alle gomme HyperSoft. Fare due soste su questo tracciato è sempre molto rischioso perché si potrebbe finire nel traffico e sorpassare è piuttosto complicato.