Formula 1, GP Abu Dhabi 2019: tutto sul circuito di Yas Marina

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Cristiano Sponton

©Getty

Ultimo appuntamento stagionale di questa avvincente stagione di F1 con Hamilton e la Mercedes che si sono aggiudicati il Mondiale piloti e costruttori. Se a livello di classifica questa gara ha ben poco da dire sarà importante per i tre top team ottenere il miglior risultato possibile per chiudere alla grande il 2019. Il GP di Abu Dhabi è in diretta domenica alle 14.10 su Sky Sport F1 (canale 207)

ABU DHABI, LA CRONACA DEL GP

Sul circuito sorto nella capitale degli Emirati Arabi le vetture utilizzeranno degli assetti aerodinamici da medio/alto carico. Nonostante i lunghi rettifili, la pista, soprattutto nel settore centrale e finale, è composta da numerose curve medio/lente dove è importante avere tanta downforce. Questo layout di tracciato andrà ad esaltare l’efficienza aerodinamica delle varie monoposto poiché bisognerà essere molto efficaci nei due lunghi rettilinei del secondo settore riuscendo, nello stesso tempo, a generare velocità massime importanti pur scendendo in pista con assetti piuttosto carichi a livello aerodinamico.

I freni saranno molto sollecitati

Un fattore tecnico molto importante e che i team dovranno tenere molto in considerazione è il corretto funzionamento dell'impianto frenante, molto sollecitato sulla pista di Yas Marina. I Team dovranno limitare contemporaneamente sia l'usura dei freni sia il surriscaldamento per via delle caratteristiche del circuito e per le temperature ambientali che solitamente sono piuttosto elevate.

Power Unit poco stressata

Il motore endotermico, su questa tipologia di circuito, avrà un livello di stress non troppo importante e la stessa cosa vale per la parte ibrida che non sarà fondamentale come in altri circuiti su cui si è corso in questa stagione. I consumi saranno mediamente elevati con i Team che però non dovranno preoccuparsi molto di risparmiare carburante durante l'arco della gara.

Pneumatici, scelti i più morbidi a disposizione

Per questa gara sono state nominate le mescole più morbide tra quelle a disposizione della Pirelli: la White Hard C3, la Yellow Medium C2 e la C5 Red Soft. Il Gran Premio di Abu Dhabi si svolge dal tardo pomeriggio fino alla sera: le temperature della pista tendono, dunque, a calare nel corso della gara, il che significa che la curva di comportamento dello pneumatico è leggermente diversa dal normale: un’altra variabile complessa che le squadre dovranno integrare nei loro calcoli di strategia. Nonostante la superficie del circuito di Yas Marina sia molto liscia, gli pneumatici vengono particolarmente sollecitati a causa della conformazione del tracciato. Su questa pista infatti gli pneumatici sono soggetti a elevate forze longitudinali, il che fa aumentare la temperatura della mescola che non ha mai troppo tempo di riposare. Il carico aerodinamico è piuttosto alto, con eguali necessità di grip meccanico ed aerodinamico il che comporta ulteriore sforza sulle gomme. Se andiamo ad osservare le decisioni prese dai top team possiamo notare che, in casa Ferrari, i due piloti hanno adottato strategie leggermente diverse tra di loro: Vettel correrà con un set di dure, quattro di medie e otto di morbide, il suo compagno di squadra ha portato lo stesso numero di soft, ma un treno di dure in più e uno di medie in meno. Lo stesso dicasi per i due della Mercedes, dove è stato Hamilton a privilegiare una strategia con più gomme dure. Red Bull, invece, ha puntato molto sulle soft con ben 9 treni per ciascun pilota, 3 di medie e il solo set obbligatorio di hard.

Gomme Abu Dhabi

Mercedes: recuperare il motore endotermico nr. 3

Hamilton è uscito vincente dal recente GP del Brasile ma ha dovuto far fronte ad un surriscaldamento di uno scarico costringendo gli ingegneri a suggerire al cinque volte campione del mondo di utilizzare una mappatura della Power Unit molto tranquilla per riuscire a terminare la gara.  Il motore endotermico, dalle analisi effettuate in fabbrica, non dovrebbe aver subito nessun tipo di problema e, in Mercedes, sono convinti di riuscire ad utilizzarlo anche in questo ultimo week end  di gara. Nel caso ci fossero problemi difficilmente ricorrerebbero ad una nuova specifica di motore endotermico perché si sono fissati come obbiettivo quello di terminare la stagione senza incorrere in penalità. Quindi potrebbero tornare utili gli endotermici specifica 1 e 2 che, seppur con molti chilometri sul groppone, potrebbero essere utilizzati nel caso fossero riscontrate anomalie sulla specifica 3.

Tiriamo le somme

Mercedes, anche in questa stagione, si è aggiudicata entrambi i titoli mondiali grazie al dominio avuto nella prima parte del campionato. Fino alla pausa estiva, la W10, era riuscita ad ottenere 8 pole position su 12 qualifiche disputate vincendone addirittura 10 (8 Hamilton e 2 Bottas). Dopo la sosta estiva gli equilibri sono leggermente cambiati grazie alla ritrovata competitività della Ferrari che, dal GP di Spa in poi, è riuscita a raccogliere 6 pole position su 8 vicendo, però, solo 3 gare.  

GP Abu Dhabi 2019

A livello prestazionale...

Il gap tra Ferrari e Mercedes, è rimasto quasi inalterato rispetto al 2018. La SF90, grazie al recupero fatto nella seconda parte di stagione, ha perso nei confronti della Mercedes “solo” 5 millesimi a chilometro che, su una pista di 5 chilometri, equivalgono a 26 millesimi. Se Ferrari ha perso qualcosina nei confronti del team anglo-tedesco, Red Bull, invece, è riuscita a recuperare 27 millesimi a chilometro (poco più di 1 decimo su pista da 5 km). 

Distacchi

I team rivelazione

Come potete osservare dal grafico in basso, menzione obbligatoria per la McLaren che, dopo annate veramente deludenti, è riuscita a piazzarsi al quarto posto in classifica costruttori. Quarto posto che rappresenta perfettamente il suo livello prestazionale come potete osservare dal grafico in alto. Il recupero fatto in questa stagione nei confronti della Mercedes è stato molto importante visto che è stato limito 1 s al giro. A livello prestazionale è stata positiva anche l’annata della Toro Rosso (recupero di 4 decimi), Alfa Romeo (-381 millesimi). Renault, pur avendo recuperato su Mercedes 166 millesimi non si può considerare soddisfatta. Gli uomini di Enstone, ad inizio 2019, si aspettavano un recupero maggiore e, rispetto al 2018, hanno anche peggiorato la loro classifica costruttori passando dal quarto al quinto posto. 

Confronto ultime 2 stagioni