Formula 1, a s(or)passo nel tempo: le rimonte più sofferte nel Mondiale

Formula 1

Michele Merlino

Ci sono rimonte e rimonte: un pilota può recuperare posizioni per i ritiri altrui o effettuando una miriade di sorpassi. Vediamo quest'ultimo caso

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Spieghiamo meglio il concetto di rimonte che andiamo a trattare: prendiamo in considerazione solo quelle con più sorpassi in pista. Facciamo l’esempio di una rimonta senza (molti) sorpassi: Rosberg in Russia nel 2014 va lungo alla prima curva, spiattella le gomme, si ferma ai box e riparte 20°. Finisce 2°, ma compie “solo” 9 sorpassi in pista, perché le altre posizioni le guadagna mentre i rivali sono ai box, o ritirati. Ecco, questi nove sorpassi, per il nostro conteggio sono pochi, molto pochi… I dati per questa analisi sono disponibili dal 1983: prima di allora il cronometraggio non era affidabile e non si potevano analizzare i guadagni di posizione giro per giro.
 

Posizione numero 3: 17 sorpassi

Cominciamo con un ex-aequo: due piloti negli ultimi 37 anni sono stati in grado di compiere 17 sorpassi in una sola gara. Si tratta di Jenson Button in Canada nel 2011 e di Sebastian Vettel in Brasile nel 2012. Non potevamo cominciare l’elenco con un’accoppiata migliore, visto che in entrambi i casi le rimonte sono state decisive. Il GP del Canada del 2011 è una gara con tanta pioggia, ma talmente tanta che viene interrotta per due ore e poi ripresa. Button precipita all’ultimo posto (21°) dopo una foratura e da lì deve costruire la sua rimonta. Per la vittoria, perché riesce a portarsi in testa a mezzo giro dalla bandiera a scacchi, con un memorabile sorpasso su Vettel, indotto all’errore dalla pressione di Jenson.
 

La seconda rimonta con 17 sorpassi è quella di Vettel in Brasile nel 2012, tristemente famosa per i tifosi della Ferrari in quanto dà il mondiale a Seb, togliendolo ad Alonso. Vettel si gira alla curva quattro dopo il via: fermo in mezzo alla pista, ne esce miracolosamente indenne, ma ultimo, 22°. La sua Red Bull è un cavallo di razza ed in 8 giri è già sesto, ma è destino che il suo terzo titolo debba essere sofferto. Ci sono problemi con la radio e Seb deve effettuare 4 soste ai box. Ed ogni volta deve andare a riconquistare quella sesta posizione che gli vale il titolo.
 

Posizione numero 2: 18 sorpassi

Ancora un ex-aequo, ed ancora due gare del decennio appena concluso. I protagonisti sono  Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Hanno messo a segno 18 sorpassi rispettivamente ad Abu Dhabi nel 2012 ed in Cina nel 2016. Abu Dhabi 2012 si disputa appena 21 giorni prima del succitato GP del Brasile che segna la fine del mondiale e per Vettel è un incubo che comincia al sabato, con la squalifica per la mancanza di benzina alla fine della Q3. Parte dai box, 23°; rimonta fino all’undicesima posizione, ma si distrae in regime di safety car e sbatte contro il pannello di polistirolo che indica la zona del DRS. Costretto ai box, piomba in 21^ posizione, dalla quale rimonta fino alla terza finale...appena dietro al rivale diretto al titolo, Alonso, che partiva sesto e non ha avuto tutti questi problemi. Semmai ci fossero stati dubbi sul gap prestazionale tra Red Bull e Ferrari, questo risultato mette le cose in chiaro...
 

La seconda rimonta da 18 sorpassi  è quella di Hamilton in Cina nel 2016. Facile? Di sicuro la Mercedes F1 W07 è stata una delle vetture migliori nella storia della F.1 (19 vittorie su 21: in percentuale solo la McLaren MP4/4 del 1988 ha fatto di meglio con 15 su 16), quindi il materiale a disposizione di Hamilton è di primissima qualità. In quella gara Lewis partre dal 22° posto in griglia per un guasto all’ERS in qualifica e rimonta fino al 7° posto finale. Hamilton era riuscito a portarsi fino al terzo posto al ventesimo giro, ma in seguito due soste ai box lo costringono a risalire il gruppo per ben due volte dal 14° posto.
 

Il vincitore: 22 sorpassi

Solo un pilota dal 1983 ad oggi è stato in grado di effettuare 22 sorpassi in una sola gara: si tratta di Alain Prost, nel GP del Sudafrica del 1984. Prost è costretto a partire dai box perché la sua vettura non si avvia in griglia: è al 26° posto, dopo che il gruppo si è già avviato, ed i leader hanno già affrontato la prima curva. Alain comincia ad effettuare sorpassi già al secondo passaggio, e al 30° giro è già terzo, dopo 18 sorpassi. Si ferma ai box, cambia le gomme, e scivola in 9^ posizione. Altri quattro sorpassi, alcune soste dei rivali e l’impresa è servita: secondo posto finale dietro al compagno di team Lauda, che a differenza di Alain, ha passato il pomeriggio in testa, indisturbato da metà gara in poi.