F1, GP di Spagna 2020: l'analisi delle prove ufficiali di Barcellona

Formula 1

Cristiano Sponton

L'ennesima doppietta Mercedes nelle qualifiche del GP di Spagna arriva nel giorno in cui la SF1000 va in difficoltà sulla pista di Barcellona, dove la monoposto di Maranello è sembrata bilanciata ma carente in velocità. Ecco l'analisi. Il GP della Spagna è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

GP SPAGNA, LA DIRETTA DELLA GARA

La Mercedes, come facilmente prevedibile, centra l’ennesima doppietta in qualifica.

Hamilton ha colto la pole numero 100 dell’era ibrida staccando di soli 59 millesimi il

compagno di squadra. Per il team anglo-tedesco si tratta della centesima pole sulle

centoventisette disputate. Al terzo posto si è classificato, anche qui senza troppe sorprese, Verstappen che dovrà sfruttare al meglio le sue chance in gara visto che la RB16 ha il passo per infastidire la Mercedes. Dietro alla RB16 di Verstappen sono spuntate le due Racing Point, quarta con Perez e quinta con Stroll. Racing Point che aveva nascosto molto bene le prestazioni durante le libere ma è tornata ad essere veloce quando contava. Bene anche Albon che, seppur lontano dal compagno di squadra, è riuscito comunque a cogliere il sesto posto in griglia. E la Ferrari? Le prestazioni della Rossa non sono state brillanti. Leclerc partirà in nona posizione con Vettel in undicesima.

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Come è stata la qualifica della Ferrari?

A Maranello non possono essere felici del risultato ottenuto in queste qualifiche. Vettel non è riuscito a qualificarsi nel Q3 e Leclerc ha ottenuto solo il nono tempo. Già da ieri parlavamo di una Rossa in difficoltà nella simulazione di qualifica ma leggermente più performante sul ritmo di gara. Era fondamentale qualificarsi più avanti possibile perché, su questa pista, è molto difficile sorpassare. Sarà una gara in salita per i piloti della Rossa che dovranno disputare una gara di sofferenza. Bisognerà essere perfetti in pista e ai box per riuscire a risalire qualche posizione e portare a casa il miglior risultato possibile. La SF1000 è sembrata essere bilanciata in queste qualifiche ma mancava di velocità. La pista di Barcellona è perfetta per riuscire a capire le mancanze di una vettura in quanto è formata dal primo settore dove è fondamentale l’efficienza e la potenza della Power Unit, il secondo dove serve tanta downforce e il terzo, quello più lento, dove serve tanto grip meccanico e trazione. Leclerc ha concluso il suo miglior giro a 1,5 s che, però, potevano essere 1,2 se il monegasco avesse realizzato un giro perfetto.

 

Il gap è così suddiviso:

- Settore 1 = 4 decimi;

- Settore 2 = 4 decimi;

- Settore 3= 4 decimi.

 

Questo sta a dimostrare che non esiste un vero punto debole ma che la vettura, rispetto a Mercedes, è carente in ogni area e non solo come potenza della Power Unit. Rispetto allo scorso anno la SF1000 è peggiorata di 8 decimi al giro mentre, Mercedes, ha girato su tempi pressoché simili.

 

I top 10 partiranno con le soft

A differenza di quanto si pensava nella giornata di ieri, tutti i team, compresi Mercedes e Verstappen hanno passato il “taglio” del Q2 utilizzando le gomme soft. Il fattore chiave che ha spinto gli ingegneri a scegliere questa tipologia di gomma è stata la performance della hard che ha dato dei grossi problemi. Un compound troppo duro che non è piaciuto ai piloti in quanto tendeva a far scivolare troppo le vetture. Soft che è stata messa alla prova da Sainz durante le prove libere 2 e che ha dimostrato di essere piuttosto costante. I tempi fatti all’inizio dello stint sono stati in linea con quelli ottenuti alla fine a dimostrazione che può essere usata tranquillamente e senza troppi problemi anche nella prima parte di gara.

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In Mercedes non sembrano preoccupati per la gestione delle gomme ma Verstappen, in configurazione di gara, potrà mettergli tanta pressione. Nonostante una pista calda gli pneumatici non hanno sofferto di blistering e questo è dovuto all'utilizzo di compound più duri rispetto a Silverstone 2 ed alle pressioni minime che sono ritornate a valori abbastanza canonici per questo 2020. La partenza con le soft ci fa pensare ad una gara a due soste. Entrambi i Mercedes e Verstappen si sono tenuti due treni di gomme medie da sfruttare in gara mentre, Ferrari, ne dispone soltanto di uno.

 

Hamilton costruisce la pole nel settore 3

Hamilton si è sudato questa prima posizione fino alla fine. Bottas, specialmente nell’ultimo tentativo, ha avuto la possibilità per scavalcare il campione del mondo ma è mancato di velocità nel terzo settore. In questo tratto di pista, il pilota finlandese, ha lasciato 140 millesimi che sono stati fondamentali per il risultato finale. Nel primo settore e in quello centrale, Bottas, è stato il più veloce in pista ma questo non gli ha garantito la prima posizione.

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Se ci concentriamo sui tempi di Verstappen si può notare che la situazione è similare a quella vista ieri. Nel primo settore i tempi sono in linea con quelli della Mercedes ma paga parecchi decimi in quello centrale e in quello finale a dimostrazione che la RB16 deve crescere sia a livello aerodinamico che meccanico per poter infastidire la W11. Anche senza “party mode” la Mercedes sembra avere qualche decimo di vantaggio nei confronti del Team di Milton Keynes. Dal punto di vista strategico, Pirelli si aspetta una gara a doppia sosta. Tra Soft e Medium ci sono circa 0,7 secondi, tra Medium e Hard circa 1 secondo.