Formula 1, GP Bahrain: la Ferrari punta al terzo posto nella classifica costruttori

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Cristiano Sponton

Con l'ottima prestazione in Turchia, la Ferrari è tornata in corsa per il terzo posto nel Mondiale costruttori, attualmente occupato dalla Racing Point con 154 punti (a +24 sulla Rossa). Per riuscire a salire sul podio, la scuderia di Maranello dovrà confermarsi anche in Bahrain, circuito Stop&Go dove servirà un assetto aerodinamico di compromesso per avere la giusta velocità nei rettilinei e il giusto carico aerodinamico per favorire le frenate e la trazione

GP BAHRAIN, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

Il Mondiale piloti e costruttori sono già stati assegnati con Hamilton e la Mercedes che, ancora una volta, sono risultati i vincitori. Ma il 2020 ha ancora da definire il ruolo di terza forza con la Ferrari che, dopo l’ottima prestazione del GP di Turchia, si è rimessa in corsa per il terzo posto. Il gradino più basso del podio non sarà facile da raggiungere, ma la Rossa ha tutta l’intenzione di provarci. Allo stato attuale il terzo posto è occupato dalla Racing Point con 154 punti. La scuderia che l’anno prossimo diventerà Aston Martin precede la McLaren a quota 149, la Renault a 136 e la Ferrari a 130. Il distacco non è proibitivo, ma per riuscire a cogliere l’obiettivo la casa di Maranello avrà bisogno di tre fine settimana perfetti, con entrambi i piloti in grado di lottare per posizioni molto ambiziose. Il trend è positivo, ma dovrà confermarlo anche su piste che non sembrano sposarsi perfettamente con la SF1000. I rimanenti GP si correranno su piste dove il motore reciterà un ruolo molto importante e sappiamo che, quest’anno, proprio la mancanza di cavalli è stata la più grande lacune di questa vettura. Ma a Maranello ci credono e anche il Team Principal, Mattia Binotto, ha cercato di dare una scossa all’ambiente per cercare di lottare per il terzo posto: “Non è finita e il risultato di domenica è incoraggiante. Siamo migliorati nelle ultime gare e le prestazioni della SF-1000 lo evidenziano. È un trend che ci dà fiducia non solo per il 2021, ma anche per le prossime gare”.

GP Bahrain, pista da medio-alto carico

Il tracciato misura 5142 m e a livello aerodinamico verrà utilizzato un setup da medio e alto carico. Lo possiamo considerare un circuito Stop&Go, visto che sono presenti parecchi allunghi piuttosto importanti seguiti da curve a gomito. I punti di frenata più impegnativi sono quelli di curva 1, visto che sul rettilineo principale, grazie all’utilizzo del DRS, le vetture toccheranno velocità intorno ai 330 km/h per poi affrontare una curva molto ampia ad una velocità piuttosto bassa. In seguito segue un allungo, cui si alterna la complicata curva 4, che presenta un sostenuto cambio di pendenza. È il tratto in cui ha inizio il percorso più guidato, costituito da un tratto rapido, un rettifilo piuttosto breve e un altro tornante in discesa. Successivamente i piloti dovranno affrontare le temibili curve 9 e 10, alquanto difficili da interpretare, poiché oltre ad essere in pendenza, vedranno un continuo susseguirsi di bloccaggio delle gomme in frenata. Dopo questo tratto guidato i piloti affronteranno un rettifilo piuttosto lungo a cui seguirà l’unico vero tratto di curve, la 11 e la 12, seguite da un altro rettifilo. Restano, infine, la curva 14 e 15, che conducono i piloti sul rettilineo principale. Quello di Sakhir è un circuito che richiede molta trazione per cui, specialmente le gomme posteriori, saranno molto sollecitate.

Il setup delle monoposto

Gli ingegneri dovranno scegliere un assetto aerodinamico di compromesso per avere la giusta velocità nei rettilinei ed il giusto carico aerodinamico per favorire le frenate e la trazione. Setup che dovrà tenere in conto anche dell’usura degli pneumatici visto che, l’utilizzo di un setup aerodinamico meno carico, va ad influire negativamente anche sul consumo delle gomme. Visto le frenate molto impegnative sarà molto sollecitato l’impianto frenante, proprio per questo i team dovranno utilizzare delle prese di raffreddamento piuttosto generose per garantire la giusta dispersione di calore. Un’altra aerea della vettura che sarà messa sotto stress è la Power Unit proprio a causa delle caratteristiche tecniche del tracciato e delle temperature ambientali. La parte ibrida farà una differenza molto importante nelle performance delle varie vetture visto che, sia MGU-K che MGU-H, saranno in grado di “recuperare” grossi quantitativi di energia. Il setup aerodinamico delle vetture abbinato alle caratteristiche del tracciato renderà problematico anche il consumo di carburante in gara. L’ingresso della Safety Car potrebbe aiutare i team a terminare la gara senza risparmiare benzina.

Le gomme: attenzione all’asfalto abrasivo e al degrado termico

La casa milanese per la gara del Bahrain porterà in pista le mescole P Zero White hard C2, P Zero Yellow medium C3 e P Zero Red soft C4. La nomination di quest'anno è più morbida di uno step rispetto al 2019, quando la maggior parte dei piloti scelse una strategia a due soste usando solamente le due mescole più morbide ed escludendo la C1, ritenuta troppo dura. La gara in Bahrain propone sfide molto diverse rispetto al precedente GP, dove i piloti faticavano a portare in finestra gli pneumatici. Quello del Bahrain è un tracciato Stop&Go, dove contano molto i carichi longitudinali e gli pneumatici posteriori sono i più sollecitati. L’asfalto è molto abrasivo e ci sarà un elevato degrado termico ed è per questo che sarà piuttosto difficile completare la corsa con un singolo pit stop. Durante il primo fine settimana, quello del Gran Premio del Bahrain, ciascun pilota avrà a disposizione due set in mescola C3 della specifica 2021 da provare al venerdì, oltre all'allocazione standard per il fine settimana (due set di hard, tre di medium e otto di soft). Anche durante FP2 del Gran Premio di Abu Dhabi, i piloti avranno a disposizione un set in mescola C4 della specifica per il prossimo anno.