Formula 1, l'editoriale del GP Bahrain di Carlo Vanzini. VIDEO

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Carlo Vanzini

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Il fine settimana complicato da parte della Ferrari era prevedibile, visto che Sakhir è una pista di motore e la Rossa andava a perdere in velocità. Nonostante le dichiarazioni ottimistiche della vigilia, non si poteva attendere molto di più da Leclerc (10°) e Vettel (13°)

HIGHLIGHTS DELLA GARA

Nelle dichiarazioni della vigilia da parte della Ferrari avevamo letto un grande ottimismo, soprattutto rispetto a quelle che erano sempre state le dichiarazioni d'attesa per gli altri Gran Premi. Ancora prima della prima sessione di libere a Sakhir, ci eravamo chiesti il perché di tanto ottimismo, visto che Sakhir è una pista di motore. Ovviamente Ferrari non poteva certo cambiare il motore, quello lo potrà fare solo nel 2021: per questo motivo non riuscivamo a comprendere tutto questo ottimismo per il Bahrain, perché si andava sicuramente a perdere in velocità. Forse l'obiettivo era quello di restare davanti al gruppo con cui lottava ultimamente. Era prevedibile che il rendimento della Rossa non sarebbe stato lo stesso della Turchia e delle altre piste dove il motore conta meno, rispetto a quella di Sakhir.