F1, Gp Russia: la gara vista dalla pista di Sochi

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

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Lewis Hamilton conquista a Sochi la 100^ vittoria della carriera, ma festeggia solo a metà: dietro di lui c'è l'ombra di Max Verstappen, che rimonta da ultimo a secondo e limita i danni in Campionato. Sul podio anche la Ferrari di Sainz, con il nuovo motore della Rossa che apre uno spiraglio di luce in vista del 2022

GP RUSSIA, GLI HIGHLIGHTS

È una festa a metà per Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo ha raggiunto l’incredibile numero di 100 vittorie, ma anche a Sochi Max Verstappen è rimasto un’ombra ingombrante dietro di lui. Qui, dove la Mercedes aveva vinto tutto e continua a essere la dominatrice assoluta con 8 vittorie su 8 edizioni, per Hamilton doveva essere la grande occasione per provare ad allungare un po’ in classifica e invece, anche partendo dall’ultima posizione, l’olandese è riuscito ad arrivare secondo minimizzando l’handicap della penalità per aver cambiato motore. Lo scroscio di pioggia arrivato sul finale della gara è stato democratico nei confronti dei due contendenti al titolo, perché ha aiutato entrambi: Hamilton nella sfida con Norris, Verstappen a salire sul podio. I due rimangono così incollati anche in classifica con il sette volte campione del mondo che è tornato leader, ma Verstappen ha soli due punti in meno con sette gare ancora da fare.

 

Con la netta sensazione che nel braccio di ferro ad avere la meglio anche in performance e certezze sia comunque la Red Bull. In Russia a pagare sono state freddezza e pazienza: sono mancate a Lando Norris che da dominatore assoluto nel finale non ha voluto ascoltare il box per rientrare e montare le gomme da pioggia buttando al vento una grande occasione. Le ha avute alla grande invece Carlos Sainz che ha conquistato il gradino più basso del podio gestendo soprattutto i momenti più delicati in maniera perfetta. In attesa anche per lui del nuovo motore, promosso come uno spiraglio di luce positiva sul 2022 della Rossa.