Grande Ferrari nella gara inaugurale del Mondiale di Formula Uno in Bahrain, con il primo posto di Leclerc e il secondo di Sainz. Le rosse tornano a vincere dopo 45 gare di attesa, si tratta della 85esima doppietta nella storia della scuderia di Maranello. Pole, vittoria e giro veloce per Leclerc: primo hat-trick in carriera
La fine del digiuno
Il primo dato di un Gran Premio del Bahrain stratosferico per la Ferrari è quello relativo al più grande sospiro di sollievo: dopo 45 gare di attesa le rosse tornano a vincere. Era il secondo digiuno di tutti i tempi per il team di Maranello, un conteggio che si teneva sottovoce, in anni come il 2020 e 2021, in cui c’era poca speranza che potesse finire, ed ora la Ferrari è di nuovo vincente e con una prestazione da brividi.
La doppietta rossa
Doppietta Ferrari: non è una novità, in fondo ne hanno messe a segno 85, numero palindromo rispetto alle 58 della Mercedes, ma non molte di queste sono avvenute alla prima stagionale, gara in cui, per tutte le variabili che comporta il debutto (vedi il doppio guasto quasi simultaneo delle Red Bull…) è meno probabile registrare l’1-2. Ebbene è solo la sesta doppietta alla prima stagionale per la Ferrari dopo il 1952, 1953, 2000, 2004 e 2010, quando qui in Bahrain Alonso e Massa approfittarono di un guasto alla Red Bull di Vettel (coincidenze…) per ereditare la prima e la seconda posizione. Quest’anno invece la vittoria non è stata propiziata da guasti altrui, perché Leclerc era già al comando, e solo la seconda posizione è caduta nelle mani di Sainz, così come la terza è andata ad un Hamilton che sembrava destinato ad un modesto 5° posto.
L’hat-trick di Leclerc
Pole, vittoria e giro veloce: non c’era miglior modo per Charles Leclerc per tornare a vincere. Il monegasco fino a questo GP del Bahrain aveva una carriera curiosamente divisa in due: 33 GP d’attesa per la prima vittoria, in Belgio nel 2019, il secondo successo a sette giorni dal primo, a Monza, e poi un digiuno ancora più lungo, 46 gare, prima di questo trionfo liberatorio. Per Charles è il primo hat-trick in carriera e, riallacciandoci alla statistica delle doppiette, è la 5^ volta nella storia con un pilota Ferrari in grado di conquistare la tripla corona nella gara d’apertura dopo il 1953 (Alberto Ascari), 2001 e 2004 (Michael Schumacher), e 2007 (Kimi Raikkonen).
Motori Ferrari su, motori Mercedes giù
Di Hamilton salvato in zona cesarini da un 5° posto si è già detto, ma la crisi dei motorizzati Mercedes è evidente da una semplice occhiata all’ordine d’arrivo. Se escludiamo le frecce d’argento, gli ultimi 6 piloti giunti al traguardo sono tutti, ma proprio tutti, gli altri motorizzati Mercedes: Stroll (Aston Martin), Albon (Williams), Ricciardo e Norris (McLaren), Latifi (Williams), Hulkenberg (Aston Martin). Per una Mercedes che scende, una Ferrari che sale: i motori di Maranello hanno piazzato 4 vetture nei primi 6 posti, con gli exploit del rientrante Magnussen (5°: secondo miglior risultato Haas dopo il 4° posto di Grosjean al GP d’Austria 2018) e di Bottas, sul quale è doveroso aprire una piccola parentesi. Il finlandese si è piazzato 6°, quindi il miglior risultato Alfa dal 4°-5° posto del GP del Brasile del 2019, mica tanto tempo fa…però quella gara fu falsata negli ultimi giri. Le Alfa Romeo, fino alle safety car finali, viaggiavano ampiamente doppiate, in 9^ e 10^ posizione, poi gli fu permesso di sdoppiarsi durante le neutralizzazioni e, nel finale convulso (ritiro di Bottas, incidente tra le due Ferrari, Albon speronato da Hamilton, poi penalizzato), rientrarono in gioco, ottenendo quel risultato clamoroso, ma molto artificiale. Ebbene, per trovare un 6° posto Alfa in una gara un po’ più “normale” di quel GP del Brasile bisogna tornare al GP d’Europa del 1984, con il 6° posto di Patrese al Nurburgring.