"Sir Lewis Hamilton" su Sky: "8° titolo non è ossessione, con Verstappen nulla in sospeso"

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Il sette volte campione del mondo ha parlato in esclusiva per il "Sir Lewis Hamilton", lo speciale su Sky Sport F1 (disponibile anche on demand). A un anno dalla sua centesima vittoria, ci ha raccontato come ha vissuto questa stagione per lui anomala, il suo rapporto con Russell e Verstappen e i suoi piani per il futuro. E nel weekend si corre a Singapore, tutto in diretta sul 207, su Sky Sport Uno e in streaming su NOW

SINGAPORE, CONFERENZA PILOTI LIVE

A un anno esatto dalla sua centesima vittoria in F1, Lewis Hamilton ci ha raccontato come ha vissuto questa stagione per lui anomala, in cui dopo tanti anni non ha potuto lottare per il titolo, il rapporto con il compagno di team Russell, i possibili suoi eredi e il futuro che lo attende lontano dai motori. 

Hamilton: "Ottavo titolo non è un'ossessione, su Verstappen..."

"L'ottavo mondiale non è un'ossessione, ma sicuramente è al centro dei miei pensieri - ha spiegato nell'intervista a Sky Sport -. E' in cima alla piramide e il lavoro fatto alla base quest'anno è finalizzato per arrivare lassù in cima". Poi su Verstappen ha aggiunto: "Non c'è nulla in sospeso tra noi, Max ha fatto il suo dovere l'anno scorso e io ho zero problemi con lui. Abbiamo diversi anni di differenza, probabilmente fuori dalla macchina non c'è stato quel rispetto reciproco. Ma può succedere, non c'è rancore. Quella gara è stata un momento molto doloroso per me, proprio come nel 2007. Quel Gran Premio di Cina sarà sempre una cicatrice, la cosa migliore da fare è imparare a rialzarsi. A Zandvoort alcune di quelle emozioni si sono fatte vive e ne ho sofferto".

"È stato uno shock il tempo che ci è voluto a risolvere i problemi"

Dal Mondiale sfuggito l'anno scorso all'attualità, dove Hamilton dimostra ancora di avere voglia e ambizioni: "Penso di essere lo stesso pilota che ero l’anno scorso, solo un po’ più avanti nel percorso della vita - ha detto -. Ho propositi più grandi, pianifico più cose, come il viaggio in Africa. Vivo con gratitudine e spirito propositivo tutto quello che faccio, così come il tempo che passo con alcune persone. Ovviamente è bello vincere di continuo, ma sono comunque grato per questo momento della mia vita. Ci sono molte persone nel team che sono entrate quando vincevamo di continuo. Non hanno mai vissuto un anno difficile come questo. Credo sia un bene per tutti noi, fare questa esperienza. Poco a poco stiamo chiudendo il gap e quando torneremo in cima al podio sarà una sensazione fantastica, perché tutti stanno lavorando come pazzi. A febbraio avevamo carico e abbiamo dovuto rimuoverlo, perché c’era tanto bouncing. E’ stato uno shock il tempo che ci è voluto per correggere il tiro, ma siamo problem solvers, ci piace trovare soluzioni, abbiamo dovuto mettere in gioco la nostra resilienza. Ovviamente avevamo iniziato la stagione con l’intenzione di lottare per riprenderci il titolo mondiale, ma quando abbiamo capito che non avremmo potuto farlo, le nostre aspettative sono cambiate e abbiamo cercato di lavorare proprio come se stessimo lottando per il campionato. Adesso sono in un buon momento. Riesco a recuperare velocemente da questi weekend. In generale è una buona fase della mia vita. Voglio performare meglio e vincere altre gare, imparando e crescendo in modo costante. Capire i processi richiede tempo, ma in generale sono tranquillo, relativamente centrato".

"Sarebbe fantastico battere la Ferrari quest'anno"

Proprio il cambiamento in atto in Mercedes può essere un'occasione per costruire qualcosa di diverso e più importante. "Ogni volta che si fallisce o si sbaglia, quello che è il momento in cui ci si rafforza - ha raccontato Lewis -. Vincere gare non significa diventare più forti. Quando si è in testa, non è possibile andare oltre, si è già davanti, mentre gli altri lavorano per chiudere il gap. Abbiamo vinto per tanto tempo, ora navighiamo in un mare diverso, siamo noi quelli che inseguono. Significa che tutti noi, me compreso, abbiamo dovuto tornare alle origini e rivedere i processi del nostro lavoro, la struttura del team, le aree dove concentrare gli sforzi… Tutti i nostri strumenti sono diventati più efficaci quest’anno, anche la comunicazione. E tutto questo ci porrà in una posizione migliore come squadra l’anno prossimo. Se l'obiettivo quest'anno è battere la Ferrari? Sì, credo che nelle ultime gare abbiamo fatto più punti di loro. Si può fare, non siamo distanti. Sarebbe fantastico per il team, considerando che noi abbiamo faticato e loro erano quasi sempre davanti quest’anno. Se dovessimo superarli sarebbe un risultato enorme".

"Russell il mio erede in Mercedes, fuori..."

"Guardo George e penso di essere suo coetaneo - ha affermato poi il 7 volte campione del mondo, parlando del compagno di scuderia Russell e indicandolo come suo successore in Mercedes -. Lavorare con lui non è una sfida diversa, è esattamente come con altri. Avevo un ottimo rapporto con Bottas, lo sapete. Russell sta facendo un ottimo lavoro, è davvero costante, si lavora bene con lui e la comunicazione all’interno del team è fantastica. Da parte mia posso dire di aver provato ogni singolo cambiamento sulla macchina, mentre George è più conservativo, non ha cambiato molto. A me piace sperimentare molto per il team in prospettiva, per questo lui sta facendo un lavoro così costante. Lui è molto positivo per il team. Penso che siamo un squadra più forte quest’anno, se guardiamo alla line up e che tutto questo pagherà l’anno prossimo". A proposito di possibili suoi eredi fuori dalla scuderia tedesca, invece, ha aggiunto: "Credo si tratti di essere nel posto giusto al momento giusto, circondato dalla squadra giusta, sia per la macchina che per il proprio staff. E ce ne sono tanti bravi, come Lando, o come Carlos che sta facendo un lavoro fantastico. Charles è certamente molto talentuoso e ha tanto potenziale da sviluppare, insieme alla Ferrari: ha corso alcune gare eccezionali quest’anno. Anche Zhou, Mick, che è costante e sta crescendo. Ho tanto rispetto per tutti i piloti, abbiamo molto in comune quanto a voglia di competere. E non è facile essere qui e competere in Formula 1, lavorando di weekend in weekend, con aspetti positivi e negativi e tutta l’attenzione dei media addosso. Non è facile per nessuno contenere le proprie emozioni".

"Felice della svolta green della F1, in futuro mi mancherà correre"

La conclusione è affidata alla 'trazione' green della F1 e sul suo futuro lontano dai motori: "Sono decisamente felice di questo cambiamento del nostro sport - ha spiegato il pilota britannico -. Qualche volta ho vissuto un conflitto, perché nella vita cerco di essere più green, più sostenibile. Poi penso che se mi fermassi ora arriverebbe qualcun altro a prendere il mio posto. Serve molto tempo per cambiare, trovare nuove soluzioni, nuove tecnologie. Sono orgoglioso di far parte di uno sport che vuole andare in quella direzione. Bisogna fare di più e in fretta, perché il pianeta sta soffrendo. Probabilmente l’industria dell’auto non sarà del tutto elettrica prima del 2050, fino ad allora ci saranno ancora emissioni e dovremo capire cosa fare. Sto cercando di investire in imprese che cercano soluzioni per questo. Possono volerci anni ma sono contento che la F1 ridurrà in modo massiccio le emissioni entro il 2026. Tutti i partner di questa industria stanno contribuendo. Non so se per allora starò ancora correndo, ma credo che sia la direzione giusta. Fuori dalla Formula1 mi mancherà molto correre, perché l’ho fatto per tutta la vita. Sarà dura, ma avrò sempre bellissimi ricordi. Lavoro sempre per essere più felice, perciò mi immagino come una persona ancora più contenta in futuro: una vita più stabile, più tempo per la famiglia e gli amici, e tanto impegno negli affari e in tante altre cose".