F1, penalità di Sainz (Ferrari) in Australia: FIA discute la revisione il 18 aprile

Formula 1

La richiesta Ferrari di rivedere la penalità di Carlos Sainz nel Gran Premio d'Australia sarà esaminata da parte della FIA il prossimo 18 aprile. Lì si stabilirà se ci sono prove nuove e rilevanti per riaprire il caso

COSA E' IL 'RIGHT OF REVIEW'

Il diritto alla revisione, inserito all’interno del codice sportivo internazionale della FIA, consente alle scuderie la possibilità di fornire entro 14 giorni nuovi "elementi significativi che non erano a disposizione dei commissari nel momento in cui è stata presa la decisione". Durante l’udienza del 18 aprile verrà stabilito se le prove portate siano o meno significative, nuove e rilevanti. Se sarà così, allora verrà riaperta l'indagine sull'incidente e concordata la data per una nuova udienza. Nel caso in cui l'inchiesta venga riaperta, potrebbe portare a vari esiti diversi: la sanzione potrebbe rimanere invariata, passare a una sanzione diversa o essere ribaltata. 

Cosa era successo a Sainz in Australia

Lo spagnolo aveva ricevuto 5 secondi di penalità sull’ordine di arrivo finale perché, nella partenza del 57° giro, ha tamponato alla prima curva Alonso mandandolo in testacoda.  Essendosi concluso il gp dietro la Safery Car, tale penalizzazione è costata a Sainz ben 8 posizioni passando dal 4° al 12° posto. Commissari che, nella stessa ripartenza, hanno invece deciso di non sanzionare Sargeant, reo di aver tamponato l’Alphatauri di De Vries. La penalità a Sainz viene considerata anche ‘inutile’, visto che l’ultima ripartenza è stata fatta con la classifica precedente.

f1_sainz_melbourne_2023

vedi anche

Penalità Sainz, la rabbia nel team radio

Il precedente di Vettel 2019

La Ferrari si era appellata al diritto di revisione anche nel 2019, quando durante il Gran Premio del Canada Sebastian Vettel era stato penalizzato di 5 secondi per aver ostacolato a detta dei commissari Lewis Hamilton saltando una chicane nel corso del giro 48. Il tedesco aveva tagliato il traguardo per primo, ma con un vantaggio di meno di due secondi sulla Mercedes dell’inglese e dunque la vittoria era stata assegnata ad Hamilton. Fra i documenti presentati allora dalla Ferrari nel ricorso ci fu anche un’analisi video dell’ex pilota e oggi commentatore di F1 per Sky Sports UK, Karun Chandhok. La Federazione però respinse il reclamo perché giudicò le prove fornite come un’opinione e non significative o rilevanti al punto tale da riaprire il caso.