F1, GP Monaco: la gara vista dalla pista a Monte-Carlo

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Fernando Alonso è la faccia bella della Formula 1. A Monaco ha dovuto inchinarsi alla forza di uno straripante Verstappen, conquistando però il podio numero 103 della carriera, il quinto su sei gare in questo campionato. Il tutto su una Aston Martin. E questo weekend si va a Barcellona, la sua gara di casa, dove può far sognare tutta la Spagna

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E’ la faccia bella di questa Formula Uno. Perché anche con qualche ruga da quarantenne Fernando Alonso si esalta ma soprattutto fa divertire come un quando era ragazzino agli esordi. A Monaco aveva un importante sogno nel cassetto: alla vittoria ci credeva davvero, anche se ha dovuto inchinarsi contro la forza di uno straripante Max Verstappen. Ma il pilota spagnolo lo ha fatto fieramente a testa alta, giocandosi la pole per 84 millesimi sabato e mettendo in cassaforte il secondo posto in gara nonostante le condizioni al limite e un rischio, quasi errore, preso anche con la strategia quando la pioggia stava rimescolando le carte in pista.

 

La vittoria non è mai stata alla sua portata, la Red Bull volava in qualsiasi scenario, ma lui anche a Montecarlo ha dimostrato di massimizzare sempre e comunque il risultato. Guidando un'Aston Martin, vale sempre la pena ricordarlo, una macchina che fino all’anno scorso non regalava grandi gioie né a Vettel né a Stroll. Dei suoi 103 podi, Alonso cinque ne ha conquistati quest’anno, mancandolo solo a Baku. Non c’era sicuramente modo migliore di presentarsi alla sua gara di casa, perché tra pochi giorni si torna in pista già a Barcellona e lui ci arriva sicuramente da eroe.

 

L’ultima volta che ha portato fiero la bandiera spagnola sul gradino più alto di un podio era sempre lì, al Montmelò, ma son passati anni. Un decennale. Nessuno all’inizio di questa stagione avrebbe scommesso su questo scenario. Mentre l’altro spagnolo, Carlos Sainz, che adesso guida una Ferrari, arriva a Barcellona con più dubbi che certezze, è l’intramontabile Alonso a poter continuare a sognare in grande, ma soprattutto a far sognare.