F1, GP Olanda: poche soprese finora a Zandvoort. Ma McLaren e Williams... L'ANALISI

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Poche sorprese finora in termini di prestazioni alla ripresa del Mondiale. Ma c’è chi è riuscito ad assemblare pacchetti più o meno grandi da introdurre a Zandvoort, come la Williams ma anche la McLaren, che dopo Miami porta il suo secondo pacchetto di novità. Oggi le qualifiche alle 15 in diretta su Sky e in streaming su NOW

F1, GP OLANDA: LA GARA LIVE

La ripartenza della Formula 1 non ci sta regalando particolari sorprese in termini di prestazioni, con una situazione similare a quella che abbiamo lasciato a SPA. Il fatto che le fabbriche, nonostante il mese di pausa, siano state chiuse per la maggior parte di questa sosta infatti, non ha permesso poi grossi stravolgimenti. C’è chi è riuscito ad assemblare però pacchetti più o meno grandi da introdurre a Zandvoort, come la Williams ma anche la McLaren, che dopo Miami porta il suo secondo pacchetto di novità. Dalla tappa americana infatti la squadra di Andrea Stella ha avuto uno sviluppo meno corposo, con solamente piccole novità e l’ala anteriore portata in Austria. Ancora una volta, dalle prime analisi svolte e i dati raccolti principalmente in FP2, sembra che gli uomini dell’ingegnere italiano siano sulla strada giusta, ed abbiano sbloccato un altro po’ di prestazione. Come dichiarato dal loro Chief Engineer, Rob Marshall (ex Red Bull): “Sta diventando sempre più complicato trovare perfomance. Tutti i nuovi elementi valgono qualche millisecondo ognuno, ma speriamo ci possano dare nel complesso un po’ di prestazione in più”. L’inizio ha evidenziato una MCL38 ancora protagonista e che in FP2 ha evidenziato un buon approccio al giro secco anche se, secondo gli stessi piloti, Mercedes è parsa più a suo agio e dunque con del lavoro da fare in quel di Woking. Invece nelle simulazioni di passo gara la performance migliore è stata senza dubbio quella di Lando Norris, con anche Oscar Piastri che ha mostrato una buona competitività. 

Ancora difficoltà per Ferrari

L’unico Ferrarista che ha potuto girare al venerdì pomeriggio, Charles Leclerc, non ha espresso sensazioni positive dopo la prima giornata di un weekend che sarà molto complicato secondo le previsioni degli stessi uomini di Maranello. La SF-24 si prende 7 decimi nella simulazione di Qualifica (da Russell) ed un distacco simile in quella di gara (da Norris), seppur sul long run il monegasco è sembrato un po’ più competitivo e vicino ai tempi di Mercedes e Red Bull. La squadra di Frédéric Vasseur, come annunciato, sapeva di dover correre in difesa in quel di Zandvoort: una pista non congeniale all’attuale conformazione della SF-24, una macchina che da Barcellona non è stata aggiornata, ma anzi, ha fatto un passo indietro per risolvere il problema del saltellamento, con le modifiche al fondo introdotte in Ungheria. E’ normale dunque vedere Ferrari ancora una volta quarta forza, nella speranza, come detto da Vasseur, "di essere in una forma migliore a Monza”. La Rossa non ha evidenziato un particolare punto debole, manca di prestazione semplicemente ovunque, nello specifico però nelle curve lente e in tutti quei tratti dove serve un anteriore forte e reattivo: lì Leclerc arriva a perdere circa mezzo secondo nel giro di tre curve (la 1, la 8 e la 9). 

Mercedes riporta il fondo scartato a SPA

Analizzando le prestazioni delle prime tre squadre, la scelta della mescola Soft nel long run non ha particolarmente premiato Piastri, mentre Norris è stato autore di una simulazione che ha impressionato anche i rivali. La Mercedes è stata molto veloce nel giro secco, mentre sul long run ha evidenziato più difficoltà a tenere il passo di McLaren. Qui la squadra di Toto Wolff ha usato nuovamente il fondo nuovo che era stato scartato a SPA, solamente perché il venerdì di prove libere in Belgio non era andato secondo le aspettative e le condizioni avverse del sabato impedivano ulteriori test ed analisi. Gli ingegneri guidati da James Allison erano però convinti della bontà delle loro novità e come avevano anticipato Andrew Shovlin e lo stesso Toto Wolff, qui il componente è stato riportato in pista e dopo una FP1 di compare (Russell con la nuova specifica, Hamilton con il vecchio) è stato promosso per le prove libere 2. Lo scopo del nuovo fondo era aggiungere prestazione, specialmente nel lento, ed è proprio lì che la W15 nella giornata di ieri ha fatto la differenza. Le condizioni della pista sono difficili poiché il forte vento, la sabbia e il poco grip che fornisce l’asfalto possono mettere in crisi le monoposto e gli stessi piloti.

Red Bull terza forza a Zandvoort

Nel ruolo di terza forza troviamo Red Bull, apparsa ancora una volta attardata e senza particolari acuti da parte di Max Verstappen se non i primi giri in FP2, subito però emulati e migliorati dal duo McLaren e quello Mercedes. Helmut Marko ha spiegato quel gap visto nella simulazione qualifica, additando soprattutto a delle modalità motore più spinte per i rivali e meno per la casa di Milton Keynes. Sul passo invece Max Verstappen ha svolto una buona simulazione, non distante da Lando Norris, ma pur sempre alle sue spalle e con riscontri cronometrici simili a quelli di Mercedes, in particolare Hamilton impiegato in una simulazione gara uguale a quella dell’olandese, utilizzando mescola Media, mentre Russell era impegnato sul compound morbido. Il tre volte campione del mondo non è stato comunque felice del comportamento della propria vettura, così come Sergio Perez è parso ancora una volta lontano e disperso, seppur al termine della giornata abbia parlato di ‘diversi test’ portati avanti dalla sua squadra, dichiarando che il distacco visto in pista non è quello reale.

A cura di formu1a.uno