Hamilton, Leclerc, la nuova Ferrari: cosa c'è dietro le parole di Frederic Vasseur

Fuori la famiglia Sainz, Carlos senior e junior, avevano appena fatto le foto ricordo davanti alle due F1-75 con le quali hanno girato per chiudere anche simbolicamente l’avventura di Carlos in Rosso. Emozioni forti per pochi intimi, ha raccontato chi c’era. Dentro la bella tensostruttura a vetri che costeggia la pista di Fiorano invece, quello era già il passato. Il capitolo intitolato Sainz è già stato chiuso e la pagina voltata. Al consueto brindisi di fine anno con Frederic Vasseur e la sua nuova cerchia di pilastri-collaboratori curiosità e domande erano soprattutto su colui che tra poco varcherà in pianta stabile i cancelli della Ferrari per cominciare una storia che ha ancora dell’eccezionale nonostante l’annuncio di quasi un anno fa. Dopo una stagione di rispetto e domande svicolate giustamente da entrambe le parti, l’interesse per l’inizio dell’avventura di Lewis Hamilton in Italia è altissimo. Dopo i saluti tra Malesia, sede dello sponsor Petronas, Stoccarda e la Gran Bretagna, sede del team Mercedes, il sette volte campione del mondo avrà a disposizione pochissime settimane per staccare davvero e poi buttarsi a capofitto nel mondo Ferrari. Anche la conoscenza delle persone e la preparazione in pista per acquisire il più velocemente possibile la naturalezza nelle procedure sarà intensa ma ridotta a quello che ormai le sempre più brevi pause invernali permettono: “Sono praticamente solo sei settimane – ha sottolineato Vasseur – ma non sono di certo preoccupato. Macchine e regole non sono cambiate e sta arrivando un pluricampione. Il simulatore lo aiuterà sicuramente. Avrà modo di provare una macchina vecchia a gennaio ma decideremo anche in base al tempo”. Potrebbe essere in Italia ma anche in Europa. A ogni curiosità su Hamilton il team principal Ferrari aveva la risposta pronta e declinata in chiave squadra. Un modo anche per far capire che sì, a Maranello sta sbarcando un sette volte campione del mondo dalla personalità ingombrante, ma che sarà trattato come tutti i piloti già passati da qui e che la priorità sarà quella del team. Quindi a secco di date e appuntamenti sulla prima sgambata di Lewis con una Rossa da Formula Uno, Vasseur ha comunque dato l’appuntamento importante al 19 febbraio, quello dove a Fiorano si vedranno le vere forme della nuova monoposto, sigla per ora 677: “Il giorno dopo la presentazione di livree e piloti condivisa a Londra con gli altri team ci ritroveremo qui a Fiorano. Non abbiamo ancora definito un programma ma il giorno sarà quello”. Quindi la data quella che conta davvero per la Ferrari è stata data. A Vasseur che non piacciono fronzoli bastava quello: “Pensare a sviluppi e performance è la priorità, non agli show”. Hamilton non avrà una presentazione dedicata, una squadra che sia la replica di quella Mercedes e corsie preferenziali. Ma ha già tutta l’attenzione su di sé ancor prima di vestire quella tuta rossa e inedita per lui e calarsi in una nuova realtà. L’avviso è anche per Charles Leclerc, anche se sul rapporto tra i due il manager francese è parso davvero più tranquillo che mai. Conosce bene entrambi da tempo ed è sicuro che la gestione tra i due non sarà certo il problema: “Si parlano da mesi e si rispettano tantissimo. Penso che sia molto meglio avere due piloti in lotta per le prime posizioni”. L’arrivo di Hamilton servirà anche al monegasco, alla sua settima stagione in Ferrari, per fare un ulteriore salto di qualità: “Sono contento di quello che ha fatto quest’anno, è migliorato tantissimo, ma può fare ancora di più. E’ veloce e lo sa, ma è nella gestione gara che può fare ancora di più ma è sulla buona strada”. I piloti saranno una parte forte e fondamentale di questa squadra, ma anche la nuova monoposto dovrà dire la sua: “Non credo che abbiamo preso dei rischi ma vedremo in Bahrein. Non aspettatevi però solo un’evoluzione della monoposto di quest’anno”. Vasseur non si aspetta una stagione molto diversa da quella appena finita: “Lo abbiamo visto anche quest’anno: con 4 team a giocarsi pole e vittorie saranno i dettagli a fare la differenza: di pista, temperature, gomme e atteggiamento. Sono molto orgoglioso di come abbiamo affrontato le difficoltà quest’anno ma dobbiamo fare un passo in più verso la costanza”. E mentre lo dice al manager francese son passati ancora davanti agli occhi i due zero del Canada, Leclerc fuori dai punti in Austria, le difficoltà dell’estate nel rimettere in carreggiata gli sviluppi. Tutte occasioni mancate che nei 14 punti di distacco ad Abu Dhabi sulla McLaren hanno pesato nell’essere campioni nei costruttori o no. Aver perso per così poco e con una gara come l’ultima ancora pesa e fa male. Vasseur sa che aver chiuso una stagione con quasi il 70% in più di punti rispetto al 2023 e in crescendo sulla prossima poco conta. Ma al di là della stanchezza tra tavole imbandite, palle di Natale rigorosamente rosse e bicchieri pieni per brindare si è percepita anche tanta fiducia: nella nuova coppia di piloti, nel progetto ma soprattutto nelle persone e nel modo in cui stanno lavorando insieme. Vasseur non ha voluto prendersi meriti e responsabilità dopo due anni alla guida di questa squadra ma un po’ di soddisfazione c’è. Ora manca il salto finale. In Ferrari la consapevolezza che gli ingredienti per far bene ci siano è presente, anche guardando agli avversari: in Mercedes arriva un rookie, in Red Bull quasi e in McLaren non sono sempre stati perfetti. Ora è tempo di riposare ma con un’importante lezione da far sedimentare e sfruttare al meglio nel 2025 come ha più volte ricordato Vasseur: “In queste stagioni sempre più lunghe gli alti e bassi contano eccome. La passione di questo gruppo è la cosa che ci rende forti e come abbiamo dimostrato quest’anno bisogna lottare e crederci sempre fino all’ultima curva dell’ultima pista. Lo faremo sempre”. Il guanto di sfida è già stato lanciato.

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Mara Sangiorgio