F1, Ollie Bearman è il nuovo che avanza. 'Haas'-pettando la Ferrari

Ollie si nasconde dietro al suo sorriso timido e gentile. Quasi spaesato, con la sensazione di sentirsi fuori luogo: “Per fortuna ci sono altri rookie, almeno so con chi parlare in griglia”. Quella riverenza da ragazzo umile che però ha già dimostrato la giusta aggressività, sempre con rispetto, quando il semaforo diventa verde. Pilota più giovane ad aver corso un Gran Premio con la Ferrari a Gedda, quando è stato prelevato dalla sua Prema per l’appendicite di Carlos Sainz – con cui aveva fatto la pole il venerdì in F2 – e in Arabia è diventato anche il più giovane a fare punti con la 'Rossa'. Aveva 18 anni il marzo scorso, a maggio ne ha compiuti 19 e due mesi dopo il regalo più grande: la titolarità in Formula 1. Perché la Haas l’ha scelto al fianco di Ocon per iniziare il nuovo corso e Bearman ha già avuto occasione di guidare per il team americano prima in Azerbaijan per la squalifica di Magnussen e poi a San Paolo, per sostituire proprio il danese che non stava bene. Sette punti totali nelle prime tre apparizioni, unico in grado di segnarne alla prima gara con due scuderie differenti. In Arabia Saudita la pressione di guidare la Ferrari non lo ha mangiato, anzi, dopo una normale qualifica in cui ha dovuto adattarsi e chiusa comunque a meno di un decimo dalla Q3, in gara ha rimontato fino al settimo posto, fregiandosi anche di un bel sorpasso su Tsunoda e mettendosi alle spalle gente come Norris e Hamilton che, appena sceso dalla macchina, si è andato a complimentare con quel ragazzino dal futuro sicuro. Ollie ha finito la gara distrutto fisicamente: il caldo e l’umidità di Gedda e una prestazione così lunga, a cui non era ancora abituato, hanno influito. Durante gli ultimi giri si appoggiava spesso al poggia testa in curva per riposare i muscoli del collo. Scene non abituali in Formula 1, ma così normali e vere che fanno capire la normalità di un ragazzo che sa di non dover strafare, che non deve dimostrare oltre le sue possibilità e per questo è stato in grado di tirare fuori una grandissima prestazione. Ancora. Perché il giovane inglese in carriera ha già dimostrato velocità. Lo scorso anno in F2 era compagno di Kimi Antonelli e ha saputo spesso metterselo alle spalle rifilandogli anche un sorpasso in uno dei punti più difficili della stagione: la Mirabeau a Montecarlo. Tre vittorie in Sprint nel 2024, una nel 2023, impreziosito dalle tre in Feature, con il weekend da en plein di Baku in cui ha trionfato sia il sabato sia la domenica. Un percorso di formazione che l’ha visto arrivare terzo nel 2022 in F3 e vincere, l’anno precedente, le Formula 4 italiana e tedesca, unico in grado di prendersi la doppia corona nella stessa stagione. Prestazioni convincenti che Bearman ha sempre accompagnato con il suo sorriso, sia nel paddock, emozionato nel trovarsi a fianco dei più blasonati ma anche con i coetanei con cui abbiamo visto scherzare e ridere sia in pista che sui social durante le attività media di Prema. Ollie è un prodotto della Ferrari Driver Academy, che lo ha preso nel 2021. Merito, ovviamente, delle doti dimostrate nelle categorie minori. Sale per la prima volta su un kart a 8 anni vicino Chelmsford – città di 115mila abitanti nell’Essex, a est di Londra - dove è nato nel 2005. Nel 2014 finisce nella top five del British Karting GP e arriva 4° nella categoria cadetta del campionato nazionale, prima di vincere il Kartmasters British Gran Prix. Poi nel 2019 il successo nella Coppa del Mondo classe Junior X30 a Valencia, poi la serie europea e il campionato a Le Mans. Un percorso che lo ha portato a guadagnarsi il rispetto e la stima della Ferrari per il suo programma giovani, non solo perché Frederic Vasseur lo considera un pilota veloce e i suoi avversari sanno che può avere un enorme margine di crescita. Ora la prima stagione completa da Rookie insieme ad altri 4 coetanei o quasi – storie e vite raccontate in un emozionante speciale che trovate su Sky Sport F1 e on demand – per consolidarsi e continuare a sognare un ritorno sulla Ferrari, questa volta da titolare.

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Niccolò Severini