Mentalità Antonelli, il papà di Kimi: "Pensiamo già all’Austria"

In Canada Kimi ha conquistato il suo terzo posto, come è il giorno dopo? Si assapora meglio la gioia o siete ancora nel frullatore delle emozioni? "Onestamente pensiamo già al Red Bull Ring, non siamo abituati a dormire sugli allori. Bisogna sempre cercare di fare bene perché la Formula 1 di oggi è veramente dura: un giorno sei al top e il giorno dopo non sei allo stesso livello. Bisogna quindi lavorare duro e tenere i piedi per terra". È talmente maturo da andare oltre quella freschezza, quell'improvvisazione e l'assenza di percezione del rischio tipici della sua età? "Io penso che Kimi sia maturo. Se parliamo di prendersi dei rischi in pista, bisogna essere consapevoli che se sbagli, sbatti, fai un passo indietro e perdi dei chilometri di esperienza. Se uno vuole arrivare in fretta non ha senso fare dei disastri quando sale in macchina, ma credo che a volte sia meglio tenersi un paio di decimi in tasca e fare esperienza. Quando poi tutto ti torna e cominci ad avere la macchina in mano, penso sia quello il momento di spingere. Forse è un modo più razionale di correre e io sono forse garibaldino in questo senso. Piace anche a me vedere trasversi, staccate al limite ma in questo mondo della Formula 1, dove se sbagli paghi e probabilmente a fine anno stai a casa, è meglio mettere da parte il cuore e tirarlo fuori solo quando sei veramente sicuro di poterlo fare". Ha già dimostrato di saper fare una pole position, anche se in una Sprint Race. Ora invece è arrivato sul podio in sole dieci gare, che è veramente poco tempo "Proprio per questo penso che aver ragionato di più e a volte aver tirato un po' su il piede sia stato importante per arrivare a ciò. Da questo risultato forse si può pensare di rischiare di più, di tirare fuori il vero Kimi che non è sicuramente un ragioniere ma un pilota d'attacco". Kimi non è un ragioniere, però dovrà fare la maturità passando da un Gran Premio importante. Come la sta vivendo lei da padre? "Secondo me è un passaggio molto importante questo che deve fare. In questo momento è un problema per lui, è un impegno veramente grande che gli si chiede di portare a termine. Condividere la scuola con quello che è la Formula 1 è praticamente impossibile, ma devo dire onestamente che la scuola l'ha aiutato creandogli un percorso mirato per poter arrivare a tutto ciò. Penso che soffrire un po' adesso gli servirà tanto nel futuro e ringrazierà noi genitori che l'abbiamo spinto a farlo". Sin dal primo giorno in cui è arrivato in Formula 1 Kimi ha sempre avuto il sorriso e mi sembra ci sia rispetto da parte dei suoi avversari "Kimi si è inserito bene, ma lo vedremo un po' alla volta se continuerà questo rispetto perché quando uno comincia a dare fastidio le cose cambiano. Ci sono poi avversari che ti rispettano comunque, anche se dai fastidio perché vai forte e altri a cui non rimani particolarmente simpatico. Vedremo con il tempo gli avversari che avranno l'onore di essere tali e quelli che avranno due facce". Che figura è lei, da padre, nei confronti di quello che è il padre sportivo di Kimi, Toto Wolff? "Toto è una persona fantastica. Abbiamo lo stesso modo di pensare su quello che è il modo di affrontare la vita in generale. Nonostante lui abbia una posizione di alto livello posso garantire che è uno che tutt'altro guarda gli altri dal gradino più alto. Lui si è preso a cuore Kimi da quando aveva undici anni e mezzo e devo dire che non ha mai fatto nulla di sbagliato nei suoi confronti e nemmeno Kimi, perché i risultati li ha sempre portati. Se dobbiamo fare un bilancio della sua carriera, quella che è stata fino a oggi, è sempre stato tutto molto positivo. Noi siamo molto fortunati ad essere dove siamo e dobbiamo solo che ringraziare Toto e la Mercedes".

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Mentalità Antonelli, il papà di Kimi: "Pensiamo già all’Austria"

Fabio Tavelli