I sorrisi di Piastri, Max, Hadjar e Bearman, gli zeri pesanti di Norris e Ferrari

Piastri in fuga, Norris fermo allo zero Il Gran Premio d’Olanda ha dato una profonda sterzata alla corsa al titolo Mondiale. Lo zero ottenuto da Lando Norris pesa e peserà fortemente nel duello interno con il suo compagno di squadra Oscar Piastri, ora avanti di 34 punti. Ma non è finita. Nello sport, e in particolare in Formula 1, non è finita finché non lo è veramente. Sappiamo come un errore o un problema meccanico siano potenzialmente sempre dietro l'angolo e tutto può cambiare in un attimo. Ma è ovvio che uno zero a questo punto della stagione, con il compagno/avversario ancora una volta vincitore, complica di molto la corsa al titolo di Norris. Da qui in avanti il pilota britannico dovrà correre senza fare troppi calcoli, cercando di vincere tutte le gare possibili. Piastri, invece, ha il vantaggio di poter gestire: calcolare rischi e opportunità, scegliere quando forzare e quando accontentarsi. Super Max protagonista ‘a casa sua’ Dietro la coppia Papaya, si prende la scena il sempre redivivo Max Verstappen. La Red Bull resta completamente aggrappata al suo pilota di punta, ma bisogna riconoscere che il team ha fatto un certo miglioramento rispetto alle gare precedenti. Zandvoort non è un circuito troppo favorevole alla Red Bull, ma nel complesso sono andati forte. Ma a fare davvero la differenza è Super Max. Ci prova sempre, non molla mai e ogni volta che scende in pista performa al massimo. Quando c'è lui in macchina, il risultato finale è imprevedibile. Il suo obiettivo, da qua a fine stagione, è cercare di riuscire a vincere almeno un’altra gara. Ci proverà. Hadjar è… Tanta roba! La copertina è però di Isack Hadjar, che merita un 10 e lode per il suo straordinario weekend olandese. È incredibile quello che sta facendo. È un rookie ma sembra di vedere un pilota iper navigato. Sotto pressione non sbaglia, è forte e veloce. Fa paura. È veramente il perfetto pilota stile Red Bull. Come lo descriverei in due parole? Tanta roba. E in tre? Tanta, tanta roba. Gli faccio i miei più sinceri complimenti. Disastro Ferrari a due facce Il weekend della Ferrari è invece stato decisamente negativo. A deludere maggiormente è Hamilton. Da un campione come lui non ci si aspetta di vedere certe tipologie di errori. Sì, la pista era leggermente scivolosa ed era arrivata qualche goccia di pioggia, ma ha sbagliato solo lui. Così non va bene. Bisogna rimettere insieme i cocci e anche lui deve dare qualcosa in più. Diverso, invece, il giudizio su Leclerc. Prima dello scontro con Antonelli Charles stava facendo una gara incredibile. Ha fatto due sorpassi straordinari su Russell, soprattutto il secondo in curva 10 è stato da manuale e, aggiungo, sono felice che la commissione gara non abbia minimamente penalizzato quello che è successo, perché sarebbe stato triste per lo sport. Ha messo in fila due sorpassi pazzeschi, aveva una condotta di gara molto buona e penso che il podio fosse alla sua portata, quantomeno sarebbe sicuramente arrivato a lottare per il terzo posto. Ma alla fine lui, come tutto il team, torna a casa con uno zero. Che, sommato a quello di Hamilton, pesa tanto sulla classifica del Mondiale costruttori. Arrivare a Monza con due zeri non è ottimale, ma allo stesso tempo è positivo che domenica prossima si correrà ‘a casa nostra’. Con il sostegno e l’entusiasmo dei tifosi si può voltare pagina più facilmente. Il circuito è diametralmente opposto rispetto a Zandvoort a livello di richiesta di setup e anche questo può aiutare la Ferrari a rialzarsi. Ora l’obiettivo deve essere riuscire a dare un senso maggiore a questa stagione, che sembrava aver cambiato aria nelle ultime gare, ma che adesso - con questa gara - è tornata un po' negativa. Vedremo cosa succederà. Bearman Sei grande Sorride invece la Haas, che con due macchine a punti porta a casa un ottimo risultato. A far festa più di tutti è Oliver Bearman, che ha chiuso sesto, suo miglior risultato da quando corre in Formula 1. Noi di Sky siamo stati con lui tutto il weekend, siamo stati il suo ‘ghost’ e io in particolare ho vissuto tutto il weekend attaccato a Ollie. Ho partecipato a tutte le riunioni tecniche, pre e post, ho fatto tutto quello che ha fatto lui e tutte le attività che lo hanno impegnato. Lo ammetto, a fine gara è stato davvero emozionante abbracciarlo. Un po’ mi sono sentito parte del team e sono stato davvero felice abbia raggiunto questo risultato.

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Matteo Bobbi