La lotta per il Mondiale di F1 è sempre più bella. E intricata che mai

Sì, devo ammetterlo: il Gran Premio del Messico è stato davvero emozionante. Per il suo svolgimento e soprattutto perché ha modificato la classifica del Mondiale piloti. Il merito è di Lando Norris, che ha condotto un weekend magistrale come non faceva da tempo, e della McLaren, che è tornata fortissima. Anche se, a dire il vero, non credo che negli ultimi weekend il team papaya avesse smesso di essere forte. Come abbiamo già spiegato qui su Insider, Monza e Baku non erano due piste favorevoli alla vettura della McLaren e questo ha influito sulle prestazioni di Norris e Piastri in Italia e Azerbaigian. A Singapore, invece, ha influito il risultato in qualifica, dove sappiamo che la McLaren è più vulnerabile e meno imbattibile. E poi arriviamo ad Austin, dove Norris ha ottenuto un buon risultato ma il giudizio complessivo era stato negativo perché erano arrivati due zeri nella sprint e in gara Lando è stato condizionato dall’essere rimasto per buona parte dello stint dietro a Leclerc. In Messico, invece, Norris è riuscito a mettere insieme ‘tutti i pezzi del puzzle’ e completare un weekend perfetto. Ha ottenuto una pole strabiliante e poi non c'è stato verso per nessuno: ha mantenuto la prima posizione dopo il primo giro, che era il momento di criticità più alta, e in aria pulita è stato devastante, come la McLaren ci ha abituati per tutta la stagione. Sorride anche la Red Bull, che con Max è riuscita in un'impresa galattica. Sono riusciti a mettere una pezza incredibile alla situazione drammatica che si era creata dopo la partenza: a un certo punto Verstappen era completamente fuori dai giochi e avrebbe veramente perso tanti punti in ottica Mondiale, ma poi – grazie a una strategia azzeccata e un secondo stint di Max semplicemente fantascientifico – è riuscito a chiudere terzo e ad arrivare a pochi metri dal secondo posto. A onor del vero, bisogna ammettere che senza quella virtual safety car completamente inutile e assurda, Max avrebbe davvero potuto sorpassare Leclerc e ottenere anche il secondo posto. Di fatto, Max si è presentato in Messico a -40 punti dal leader ed esce a -36 dal nuovo leader : risultato che si traduce con quattro punti recuperati. Ma se prima di questo GP doveva guadagnare una media di otto punti dal leader a weekend, ora ne deve guadagnare nove, visto che c'è una gara in meno. Nonostante il percorso sia molto in salita, la rincorsa di Max al titolo Mondiale è ancora aperta e possibile. Chi invece esce male da questo weekend è, ovviamente, Piastri. Non tanto per il risultato finale, quanto perché non è mai stato della partita. È come se Oscar in Messico non avesse mai veramente giocato la partita mondiale. Mai nel ritmo, mai veloce, distantissimo dal compagno di squadra e questo secondo me, più che i punti guadagnati o persi in ottica mondiale, è quello che in questo momento è più nella testa di Piastri. Oscar si starà domandando ‘Perché sto andando piano? Perché non sto performando come il mio compagno?’. E questi sono i quesiti a cui deve trovare una risposta. Io, se fossi in lui, chiederei anche ad altissima voce un cambio telaio. Non perché il telaio di Piastri abbia per forza qualche problema, ma per togliermi un eventuale dubbio e presentarmi in Brasile con una vettura che non ha nessun dubbio dal punto di vista telaistico. Vedremo se questo accadrà. Le prossime piste sono sempre state molto favorevoli per Lando più che per Oscar, però l’Oscar di quest'anno è sicuramente un pilota più esperto rispetto a quello degli anni passati. Quindi non resta che attendere e vedere cosa accadrà. Una cosa è certa: la lotta mondiale è sempre più bella e interessante. Certo, se Lando sarà il Lando visto in Messico da qua alla fine del Mondiale, non ci sono santi per nessuno, però è tutto da vedere, perché Lando ha sempre faticato quando la pressione si spostava sulle sue spalle. Infine c’è la Ferrari, che ha conquistato il secondo posto grazie a una buona gara di Leclerc e riconquistato il secondo posto nella classifica costruttori, scavalcando la Mercedes. I due buoni risultati di Austin e del Messico sono una boccata d’ossigeno per tutto il team, che meritava di ritrovare il sorriso. La vettura però rimarrà questa fino al termine della stagione, e quindi anche la lotta per il secondo posto nel costruttori sarà interessantissima e apertissima fino alla fine.

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La lotta per il Mondiale di F1 è sempre più bella. E intricata che mai

Matteo Bobbi