Indagine su una Ferrari al di sotto di ogni sospetto

Per la ventinovesima volta consecutiva, i Jalisse sono stati esclusi dal Festival di Sanremo. L’hanno presa con filosofia: tutto sommato, ci sono abituati. Per il diciottesimo anno consecutivo la Ferrari non ha vinto il mondiale piloti in Formula Uno. I suoi tifosi l’hanno presa malissimo: se sei innamorato della Rossa, alle sconfitte in pista non ti ci abitui. Chiarita la diversità tra queste distinte e distanti storie italiane, conviene comunque subito aggiungere che simbolicamente i Jalisse hanno regalato al Cavallino l’inno perfetto. Fiumi di parole: la canzone con la quale Alessandra Drusian e Fabio Ricci trionfarono al Festival nel remoto 1997, beh, è la colonna sonora ideale per la Ferrari del 2025. Fiumi di parole, già. Quante ne abbiamo sentite, tra Maranello e dintorni? Quante promesse, quanti annunci, quanti messaggi al popolo Rosso? Forse sarebbe il caso di riciclare una gloriosa rubrica della Settimana Enigmistica: le ultime parole famose, appunto. Cominciando da Fred Vasseur, che garantiva competitività su ogni tracciato, grazie alle qualità della arrembante SF 25. Passando per Lewis Hamilton, che giurava di non pensare all’ottavo titolo in carriera ma solo ed esclusivamente al primo “Made in Italy”. Finendo con il povero Leclerc, presumibilmente il meno colpevole di tutti, che ci credeva perché ci crede da quando era un monello e i sogni da bambino poi, si sa, non muoiono. Mai. Ma insomma: cosa non ha funzionato? Cosa ha distrutto speranze e azzerato emozioni, facendo precipitare la Ferrari, che nel 2024 aveva trionfato in cinque Gp e lottato per l’iride Costruttori fino all’ultimo metro dell’ultima gara, a un mesto quarto posto, dietro persino alla Red Bull, che notoriamente corre con un pilota solo, sia pure fenomenale come Max Verstappen? Quella che segue è una breve indagine su una Rossa al di sotto di ogni sospetto. Non per individuare il killer dei sogni, per carità. Semmai per evitare il ripetersi di mortificanti esperienze. Prima cosa. La monoposto. SF25 in codice stava, l’abbiamo capito tardi, per Sta Ferma. La vettura è nata da un errore concettuale mai sanato. Non ha mai trovato un equilibrio e ogni tentativo di correggerla è fallito. Magari ha influito l’addio in corso d’opera del direttore tecnico Cardile, andato in Aston Martin dopo dissapori con Vasseur. Ma questo non può essere un alibi. C’è evidentemente un problema di organizzazione del lavoro, di metodo. Non esiste che più di mille persone, i dipendenti del reparto corse, tutti appassionati e competenti, non riescano a far meglio di così, dai. Seconda cosa. Troppo autocompiacimento dai vertici in giù. John Elkann è il presidente: come ha potuto, in autunno inoltrato!, dichiarare in pubblico che la vettura era molto migliorata nell’arco della stagione? Chi gli racconta certe cose? Non segue le corse su Sky? Non vede le facce di Leclerc e di Hamilton quando tentano di contenere la loro devastante frustrazione? Terza cosa. Riguarda proprio il Baronetto. Lui, Lewis. Dei limiti clamorosi della monoposto ho detto. Ma Hamilton, preceduto in Italia da un battage promozionale legittimamente pazzesco, che cosa ha dato alla Scuderia? Come mai, dopo un anno!, continua a sentirsi un corpo estraneo all’interno del team e manco lo nasconde? E davvero, come dicono le impietose cifre della stagione, è così inferiore a Leclerc? Infine e brutalmente: ha ancora il sacro fuoco dentro, ha ancora voglia di essere un pilota? Qui la risposta la conosce solo il diretto interessato. Ma, come suggeriva il mitico Corrado Guzzanti, il timore è che la risposta sia, ahilui e ahinoi, sbagliata. Ultima cosa, già proiettata sul futuro. Fred Vasseur è ancora l’uomo giusto per guidare il reparto corse? A gennaio faranno tre anni dal suo sbarco a Maranello. Ha avuto il tempo di plasmare la squadra come voleva, prendendo gente da fuori, spostando pedine all’interno, mettendosi in casa Hamilton . Ovviamente il manager francese deve fare i conti con vertici aziendali che, escluso Piero Ferrari, oggettivamente non manifestano per la F1 l’entusiasmo di un Montezemolo. Ma questo lo sapeva anche prima. Tutto ciò premesso, il buon vecchio Fred è a un bivio. Nel 2026 cambiano i regolamenti tecnici. Ma se non cambiano i risultati, verrà cambiato pure Vasseur. “Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi. Prima o poi ci portano via...”

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Leo Turrini